Dalla partecipazione alla rete: ecco come rilanciare l'agricoltura a Ruvo di Puglia
Ieri, nella Sala Conferenze della Pinacoteca Comunale di Ruvo di Puglia, si è svolto il primo di un ciclo di incontri dedicato all’asse portante dell’economia ruvese, l’agricoltura..
Hanno partecipato il sindaco Pasquale Chieco, che è anche assessore al ramo, Rino Basile, consigliere comunale delegato alle politiche agricole e Monica Montaruli, assessora alle politiche sociali. Il pubblico era costituito da tutti gli attori del comparto agricolo – alimentare che comprende le aziende agricole, di trasformazione e commercializzazione e le associazioni di categoria.
Filo conduttore dell’incontro è stato il “fare rete” tra i soggetti, che consentirebbe all’agricoltura ruvese di fare diversi passi in avanti e di coinvolgere maggiormente i giovani già, a dire il vero, interessati all’agricoltura, al recupero di vecchi sapori e di antichi saperi: non è raro leggere di chi ha abbandonato la propria professione per dedicarsi al difficile quanto appagante lavoro di imprenditore agricolo, con tutti i rischi e le variabili a esso connesse.
«Ho bisogno di voi, della vostra collaborazione affinché le mie richieste, che sono espressione delle vostre, nelle sedi preposte, possano essere accolte. Siamo troppo individualisti e l’individualismo uccide l’economia. Quindi è necessaria una profonda sinergia tra operatori del settore e Comune» ha sottolineato il sindaco.
Tra gli obiettivi della politica agricola dell’ Amministrazione Chieco vi è il supporto delle imprese locali nel cogliere le opportunità del marchio IGP Puglia che sarà riservato all’olio extravergine di oliva ottenuto da olive pugliesi, nello specifico ruvesi, e trasformato, stoccato e confezionato “in loco”: Ruvo di Puglia, come Andria, deve avere voce in capitolo in qualità di “Città dell’olio”.
Ruvo di Puglia, poi, come comune appartenente al Gal Murgia Più, mira a possedere una maggiore incisività e peso nelle decisioni di questa istituzione che alcuni considerano l’ennesimo carrozzone dispendioso ma è un importante punto di riferimento per la valorizzazione dell’economia e del patrimonio rurale dei comuni interessati: per il ripristino e la manutenzione delle vie rurali dell’agro ruvese, per esempio, si utilizzerà una quota di risorse destinate a implementare le ciclovie. Un ruolo importante, tuttavia, per la manutenzione delle strade rurali spetta anche ai possessori dei fondi che devono avere una cura particolare nella tenuta dei muretti a secco che impediscono all’acqua piovana di defluire sul manto stradale.
Si darà grande impulso ad azioni di sostegno della filiera corta e dei Gruppi di Acquisto Solidale, che consentono di risparmiare sulle spese ma non a scapito della qualità. A tal proposito, è importante creare un Biodistretto, in antitesi alla parcellizzazione che affligge le campagne ruvesi. Il Biodistretto, fondato su un modello biologico a basso impatto ambientale, necessita di notevoli estensioni di terreno per cui è importante che gli operatori considerino l’opportunità di convertire le proprie aree al metodo biologico. Tale metodo può convivere con quello di tradizionale che sia, però, di qualità. In entrambi i casi, si punta a creare un collegamento con il turismo destagionalizzato: infatti, sul modello di altre regioni come il Trentino Alto – Adige, alcuni momenti importanti quali la raccolta del grano, la vendemmia o la raccolta di olive possono condivisi con i turisti creando pacchetti “ad hoc” in collaborazione con le strutture ricettive ed enti culturali.
Per quanto riguarda il recupero e riutilizzo delle acque reflue urbane è già delineato un progetto che sarà presentato agli operatori dei quali il sindaco auspica un appoggio rilevante.
L’emergenza “cinghiali”, causa di devastazione dei campi e di incidenti, non riguarda il Comune ma compete agli organi «ad hoc» del Parco dell’Alta Murgia e della Regione Puglia: il Comune può solo farsi latore delle richieste di aiuto per risolvere questo problema.
Tra le iniziative illustrate, si prevede l’istituzione di uno sportello unico dell’agricoltura che semplifichi, dal punto di vista burocratico, l’attività di tutti coloro che operano nel settore.
Sempre nel rispetto dell’ambiente, è necessario individuare un sito destinato al deposito di stoccaggio e raccolta di carburanti e fitofarmaci e rifiuti agricoli.
Capitolo importante è quello dell’ agricoltura sociale intesa come attività inclusiva dei soggetti più fragili attraverso il Reddito di Dignità e il recupero di eccedenze alimentari che possono essere redistribuite attraverso i diversi canali attivati da Ruvo Solidale, il progetto che prevede, tra le altre attività, anche l’attivazione di borse lavoro. «Si tratta di misure per voi a costo zero ma di grande impatto sociale» ha detto Monica Montaruli.
Il convegno si è concluso con la necessità di organizzare tre tavoli tecnici destinati a competenze specifiche: un tavolo dedicato alla trasformazione dei sottoprodotti dell’agricoltura, come la sansa di olive, per esempio, che possono essere un’opportunità di ricchezza attraverso metodi sperimentali; uno alle cooperative agricole, modello societario molto utilizzato a Ruvo di Puglia, e un altro all’identità della produzione ruvese che la Denominazione Comunale di origine dovrebbe certificare.