Da ‘u currucule al tuddhri: i giochi tipici della Puglia
Il mondo dei giochi è completamente cambiato nel corso degli ultimi anni. Dapprima il passaggio da quelli all’aperto a quelli su console in casa. Poi, con l’avvento della rete ultraveloce e dei dispositivi mobile, si è passati ad una nuova concezione di gioco, molto più rapida e digitale rispetto al passato. Pertanto molti dei giochi tradizionali italiani sono passati al formato virtuale, come le carte, la tombola o le slot machine che un tempo si trovavano solo nei bar. Sono tante le app e i portali di gioco in rete che ospitano questi giochi in formato digitale e che consentono di giocarvi usando diverse promozioni ad hoc. Tra queste si possono menzionare i voucher e bonus Starvegas piuttosto che i bonus benvenuto di altri operatori. Per fortuna, però, la tradizione a volte vince sull’evoluzione tecnologica e la globalizzazione, permettendo ad alcuni giochi di rimanere vivi anche tra le nuove generazioni. Questo accade specialmente in regioni italiane dove le radici culturali difficilmente potranno essere estirpate del tutto. La Puglia è tra queste.
Tuddhri
Un gioco antichissimo, si pensa addirittura risalente all’epoca greca e romana, tanto che se ne sarebbero trovate testimonianze in reperti ora conservati nel Museo archeologico di Taranto. Il tuddhri, o gioco delle cinque pietre, però è giocato tantissimo ancora oggi grazie alla sua semplicità e al fatto che è possibile giocarci praticamente ovunque. Quando si era ragazzi, infatti, si poteva giocare sugli scalini di ingresso delle proprie case, appena sulla strada o nel cortile. Il gioco è molto semplice: si posizionano delle piccole pietre su una superficie liscia, vengono posizionate una accanto all’altra e poi inizia il gioco. Si deve lanciare in aria una pietra e mentre questa scende bisogna prendere la seconda, poi con due in mano bisogna lanciare la terza e prendere la successiva e così via. Da qui vengono poi le posizioni del gioco: ad uno-, a due-, a tre-, a quattro-, a manu china (a mano piena). Quando poi un giocatore commette un errore resta fermo un giro e si passa al giocatore successivo.
Currucule
Tra i giochi tradizionali della terra pugliese, come ogni ragazzo di qualsiasi parte d’Italia in realtà, c’è il currucule. Forse per i più è noto meglio come la trottola. Un cono di legno con una punta metallica e una corda fatta girare tutta attorno. Quando si è pronti si tira con forza la corda e la trottola gira. Beh, naturalmente più tempo la trottola girava più eri bravo e si giocava anche a lanciare la trottola in diverse posizioni: al contrario, attorno alla vita, all’indietro, con il braccio più alto, facendo saltare la trottola dal basso verso l’alto e tante altre varianti.
Campana
Un altro classicissimo della nostra infanzia è la campana. Anche qui un altro gioco dove non servono tanti elementi per iniziare a giocare. Basta un gessetto, un asfalto pulito e un po’ di pazienza. La preparazione del gioco era tutto con la fase del disegno del percorso con più quadrati sovrapposti a creare un sentiero da calpestare con un solo piede. E quindi singoli o affiancati, da numerare per assegnare un punteggio. Ognuno poi prendeva una pietra e la lanciava all’interno della campana. Per raggiungere la pietra si doveva saltellare con uno o due piedi all’interno dei quadrati, a seconda di dove ci si trovava sul percorso fino al quadrato dove si trovava la pietra. Giunti in quella posizione si recuperava la pietra in equilibrio, ci si girava e si doveva rifare il percorso al contrario senza cadere e senza far cadere la pietra. La campana è uno dei giochi nazionali più amati in Puglia.