Da Ruvo di Puglia alla Sicilia, la bellezza delle musiche rare della Settimana Santa
Scrigno prezioso di composizioni antiche e contemporanee, ricche di pathos, è il Concerto di Pasqua – Progetto Speciale “Musiche rare della Settimana Santa – Tradizione e innovazione”, ideato da Pino Minafra ed eseguito dalla formazione “Pino Minafra & la Banda”, da tre anni, in sodalizio con importanti e raffinati nomi della musica classica e jazz.
Contenitore di questo scrigno è sempre la Cattedrale di Ruvo di Puglia e come sempre anche ieri era gremita da un pubblico trasversale, amante del repertorio tradizionale bandistico e di sonorità contemporanee.
Guida all’ascolto del concerto è stato il giornalista Ugo Sbisà della Gazzetta del Mezzogiorno, affiancato da Margherita Porfido, direttrice artistica del Festival Internazionale “Wanda Landowska” all’interno del quale il progetto si colloca, fungendo da legame tra la sezione pianistica (dal 23 al 31 marzo) e quella clavicembalistica (da oggi sino al 14 aprile).
Tradizione e innovazione. La tradizione si è incarnata nelle musiche del repertorio bandistico ruvese eseguito dalla Banda sotto la direzione del Maestro Michele Di Puppo. Solenni, meste e suggestive, tali da essere considerati vere e proprie composizioni di musica classica, come ha sottolineato Porfido, le marce funebri sono quadri musicali della sofferenza universale. Sono state eseguite “Requiescat in pacem” di Luigi Cirenei; “Vivo cordoglio” di Alessandro Amenduni e “Il pianto dell’orfano” di Antonio Amenduni.
L’innovazione e la sperimentazione, con uno sguardo al passato, hanno contraddistinto la seconda parte del concerto.
Diretta dal flautista e poeta Vincenzo Mastropirro, la Banda, in prima assoluta, ha eseguito la sua composizione “Symbiosis”, il cui prologo è stato affidato allo stesso Mastropirro e al sassofonista Nicola Pisani. “Symbiosis” non evoca apparentemente la Settimana Santa ma sono in simbiosi il padre e il figlio di una lirica di Mastropirro raccolta nella silloge “Sud…ario – Passio Christi, Passio Hominis” in collaborazione con Giuseppe Fioriello.
Sonorità ucraine e argentine con la fisarmonicista Eughenia Chercazova, nome legato al Wanda Landowska, la quale ha eseguito con la Banda, diretta da Di Puppo, composizioni della propria terra e “Oblivion” del musicista argentino dal sangue pugliese Astor Piazzolla.
Il concerto è stato impreziosito anche dalle rauche, graffianti e liriche sonorità – vocali e strumentali – dei Fratelli Mancuso, Lorenzo ed Enzo, già ospiti del Talos Festival 2018.
Sotto la direzione del Maestro Livio Minafra, la Banda ha accompagnato i due fratelli di Sutera in e “Chiftelì” e “Sacciu chi parli alla luna” arrangiati da Minafra jr per banda. Esecuzioni inframmezzate dal repertorio siciliano dedicato alla Settimana Santa.
«La musica da banda è un patrimonio da salvare» ricorda Porfido. Di questo si è consapevoli anche a livello istituzionale: l’assessora alla Cultura Monica Filograno che considera il Concerto un’anteprima del Talos Festival (quest’anno avrà inizio il 31 agosto) e ha annunciato che si sta lavorando «a tessere una rete di relazioni forti e significative tra comuni e festival che condividono questo patrimonio musicale, perché la musica è il genius loci di Ruvo di Puglia».
Oggi, alle 19.00, in Pinacoteca Comunale si inaugura la sezione clavicembalistica del Festival “Wanda Landowska” con la mostra “Costumi e tastiere dal XVII al XX secolo” in collaborazione con l’Associazione Culturale “Trame” e la restauratrice Maria Stragapede.
Il Festival è organizzato dall’Associazione “Terra Gialla”, con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Ruvo di Puglia, della Casa Editrice Musicale Bärenreiter di Kassel, in collaborazione con la Pro Loco di Ruvo di Puglia e l’associazione culturale “Trame”.
(Foto © Ruvesi.it)