Da oggi a domenica la seconda parte del Festival internazionale di Danza Contemporanea di Ruvo di Puglia
Prosegue ricco il calendario degli appuntamenti previsti dalla seconda edizione del Festival di danza contemporanea LE DANZATRICI en plein air, direzione artistica del coreografo Giulio De Leo, organizzato dalla Compagnia Menhir con il sostegno di Comune di Ruvo di Puglia, Teatro Pubblico Pugliese, Regione Puglia – Assessorato all’Industria turistica e culturale, gestione e valorizzazione dei beni culturali e Ministero della Cultura. Dopo il grande successo del primo fine settimana di programmazione (30 giugno – 3 luglio), da giovedì 7 a domenica 10 luglio, gli spazi urbani di Ruvo di Puglia tornano ad animarsi attraverso spettacolidi coreografi e compagnie italiane e internazionali, restituzioni di residenze artistiche, performancerealizz
Un weekend interamente immerso nel mondo della danza, arricchito dalla presenza di illustri coreografi italiani del calibro di Roberto Zappalà, Michele di Stefano, Davide Valrosso, Giuseppe Muscarello e, a livello internazionale, della compagnia croata 21:21 Company. A rendere ancora più speciale la seconda e ultima parte del festival, la presentazione, in anteprima nazionale dei progetti nell’ambito di “Giacimenti”, rete italiana per l’emersione dei giovani talenti: “23 verticale – il punto di partenza” di Silvia Oteri, una produzione Scenario Pubblico – Centro di Rilevante Interesse per la Danza, in programma giovedì 7 luglio; “Poligrafia (titolo provvisorio)” della compagnia AB Dance Research, concept, coreografia e interpretazione Donatella Morrone in scena venerdì 8 luglio; “Pavoni e Samba” della compagnia Arearea, di e con Karin Candido, Luca Di Giusto, Didi Garbaccio Bogin, Francesca Lanaro, Radu Murarasu in programma per la serata di sabato 9 luglio. Non mancheranno, poi, come già avvenuto nella prima parte del Festival, le performance prodotte da Menhir e realizzate in collaborazione con le comunità locali di bambini, persone appartenenti alla fascia della terza età e semplici cittadini.
Si parte giovedì 7 luglio alle ore 10 nella Sala Conferenze del Museo del Libro – Casa della Cultura di Ruvo di Puglia con il talk “Nel cuore del Mediterraneo #CENTRIEPERIFERIE, in compagnia di Roberto Zappalà, coreografo e direttore artistico di CZD/Scenario Pubblico. Interverranno Teresa De Francesco, Direttrice del Sistema museale di Ruvo di Puglia e, in collegamento a distanza, Giorgio De Finis, Direttore del Museo delle Periferie di Roma. Modera Stefania Di Paolo.
A seguire, alle ore 11.30, nella stessa sede, sarà la volta di un altro evento collaterale: RiESCo, Network Internazionale Danza Puglia, direzione del coreografo Ezio Schiavulli, con video di Letizia Pastore, Valeria De Toma, Sergio Violante/Wiktoria Szczepanska, Barbara Micaletto, Giulia Micaletto e performance site specific di Barbara Micaletto, Giulia Micaletto, Letizia Pastore/ Valeria De Toma. Il progetto vanta per il quadriennio 2018-2021 il riconoscimento del Ministero della Cultura nella sezione Danza in “formazione e rinnovo generazionale”, del Ministero dei Beni Culturali francese, dell’Ambasciata di Francia in Italia e dell’Istituto Italiano di Cultura a Strasburgo. A seguire, alle ore 12, nello stesso spazio sarà la volta de La Città che vorrei (Compagnia NINA): un percorso di ricerca coreografica a cura di Davide Valrosso, realizzato in collaborazione con l’associazione Un mondo di bene 2.0 A.p.s, che indaga i luoghi dove costruire le nostre azioni di cittadinanza, dove corpi inseriti nello spazio riconfigurano l’ambiente e il senso di appartenenza.
Nella stessa giornata, alle ore 18.30, nella Sala “Carrante” della scuola Bovio di Ruvo di Puglia sarà ancora la volta di RiESCo, con #NETWORKCARTABIANCA: si tratta del progetto del Network Internazionale Danza Puglia che forma gli allievi a una visione della danza e videodanza d’autore affiancandoli nella realizzazione di una creazione coreografica originale. “23 VERTICALE – il punto di partenza dell’avvenire” è, poi, il titolo dello spettacolo che giovedì 7 luglio alle ore 19 sarà ospitato dal giardino della scuola elementare Giovanni Bovio, nell’ambito dei progetti selezionati dalla rete italiana di emersione dei talenti “Giacimenti”. Di Silvia Oteri (Scenario Pubblico – Centro di Rilevante Interesse per la Danza), la performance costituirà un’anteprima nazionale ed è stata selezionata nell’ambito di GIACIMENTI – rete italiana per l’emersione dei giovani talenti. Attraverso il corpo e lo spirito, caratterizzando la ricerca corporea sul movimento e sugli stati emozionali, si vuole trovare un primo tentativo di interazione sul concetto di appartenenza. Seguirà, alle 19.20, l’atteso “Performative Speech – Il lato B della Danza” del coreografo di fama internazionale Roberto Zappalà: l’idea si concretizza durante il periodo di lockdown. L’esigenza di proposta creativa e culturale in qualche modo obbligata da restrizioni di varia natura si incrociava in maniera naturale con la necessità di dialogare con il pubblico relativamente al linguaggio e ai diversi “meccanismi” delle creazioni coreografiche.
Venerdì 8 luglio alle ore 10 tre piazze ruvesi (Piazza Dante, Piazzetta Le Monache/Piazza Matteotti) faranno da cornice alle Azioni Coreografiche Urbane di Teatro Pat, a cura di Gabriella Catalano, in collaborazione con l’associazione Università della Terza Età – Centro Studi e Ricerca di Ruvo di Puglia e Centro Sociale Polivalente per persone con disabilità L’Albero dei desideri. Nelle strade e nelle piazze che ci portiamo in tasca da tanto tempo, proveremo a portare uno sguardo di meraviglia. L’azione collettiva danzata ci farà vivere quei luoghi tessuti e ritessuti di storie e ricordi come tele bianche, vergini, come luoghi inesplorati colmi di potenziale. Alle ore 11, poi, la Sala Conferenze del Museo del Libro – Casa della Cultura di Ruvo di Puglia ospiterà la performance di comunità Little Medea della compagnia Menhir (coreografia di Giulio De Leo ed Erika Guastamacchia), realizzato in collaborazione con II Circolo Didattico “San Giovanni Bosco”. Tutti sono stati bambini, anche gli uomini e le donne più controversi della storia e della mitologia. Medea è una principessa, dotata di poteri magici, scaltra, astuta e passionale. Una donna che sfida l’ordine nuovo dei patriarchi e lo fa con efferata violenza, vincendo persino la sua natura di madre.
Alle ore 19 di venerdì 8 luglio, nel Giardino della scuola Bovio, la compagnia italiana AB Dance Researchporterà in scena l’anteprima nazionale di “Poligrafia (titolo provvisorio)”, concept, coreografia e interpretazione di Donatella Morrone. Un lavoro in fase di studio, anch’esso selezionato nell’ambito della rete Giacimenti, in cui il concetto di movimento come “atto in potenza” si trasforma: il nucleo corpo si direziona in una dimensione concreta ed immediata, nel costante emergere si fa spazio, diviene, prende forma, guidato in un processo regolato da un certo grado di libertà e gioco interpretativo. Alle 19.20, sullo stage sarà la volta di “Symposium – Ruvo di Puglia”, una prima nazionale, co-produzione Menhir e Nina, di e con Davide Valrosso, musiche di Michele Di Modugno. Symposium affonda la sua radice nel valore della scrittura istantanea, data dall’incontro di Davide Valrosso con un musicista, della città, paese o borgo che ospiterà la performance. In scena un unico elemento, una scatola, con la quale il pubblico è chiamata ad interagire, aggiungerne un proprio pensiero o incoraggiamento per il futuro. La scatola viaggerà con Davide, di piazza in piazza, creando così invisibili ed anonime relazioni tra persone sconosciute.
Chiude la lunga giornata di danza, alle ore 19.45, lo spettacolo “I Pupi – Le donne, i cavalier, l’arme, gli amori…”, una produzione Pindoc, ideazione regia e coreografia Giuseppe Muscarello. Quel che accade nel processo coreografico è una trasformazione all’inverso, la visualizzazione di una linea sottile che mette in discussione l’istantaneità dell’agire, in cui rintracciare le possibili declinazioni di movimento nella postura del pupo. Il danzatore entra nella forma del pupo, fa propria la sua postura, si muove in autonomia pur rimanendo mosso da altro: è dunque sia puparo che pupo di sé stesso.
Sabato 9 luglio si parte alle 18.30 nello stesso giardino della scuola Bovio con la performance di comunità Giardini Famigliari (Menhir), coreografia di Giulio De Leo, assistenza alla coreografia Erika Guastamacchia. L’opera, realizzata in collaborazione con La Scuola di Titty/Scuola Paritaria dell’Infanzia di Ruvo di Puglia, è una ricerca sulla sospensione del gesto, in cui il giardino rappresenta un luogo ideale, preposto allo svelamento dell’invisibile e capace di assorbire le violenze della modernità. Alle ore 19 sarà la volta di Pornodramma2 (Versilia Danza/Fuori Equilibrio), ideazione di Giuseppe Comuniello e Camilla Guarino, in collaborazione con alcuni cittadini selezionati a seguito di una call. Pornodrama2 è una danza intima fatta di parole e corpi. Con un linguaggio ibrido tra danza e drammaturgia coppie di persone si raccontano all’altro attraverso parole che forse non verranno mai sentite.
“Pavoni e Samba” è il titolo del terzo progetto selezionato nell’ambito della rete Giacimenti, prodotto dalla compagnia Arearea, di e con Karin Candido, Luca Di Giusto, Didi Garbaccio Bogin, Francesca Lanaro, Radu Murarasu e che andrà in scena alle 19.15. Nel paesaggio onirico del possibile, cinque singolarità vanno strutturando una società solo esteriormente chiara e definibile. L’ordine delle cose e il linguaggio vengono sottoposti a una decostruzione di senso, con l’obiettivo di emanciparsi dalla razionalità e dalla linearità del pensiero unico. Chiude la giornata, alle ore 19.45, “Abbandono” (KLM/MK), Concept e coreografia Michele Di Stefano: lo spettacolo si basa su un mescolamento caotico di corpi, condizionati da una intenzione ambientale: la coreografia crea uno spazio che, rigenerandosi costantemente, permette nuovi rituali di prossimità. Il lavoro si sviluppa come un assemblaggio di corpi che cercano una possibile intesa a partire dall’utilizzo della parola, intesa sia nel suo potere linguistico sia nella sua concretezza di fenomeno fisico.
L’ultima giornata di programmazione del festival LE DANZATRICI en plein air, domenica 10 luglio, si apre alle 18.30 nel giardino della scuola Bovio con Tessere MOVIMENTO, performance di comunità di Teatro Pat, ideata da Gabriella Catalano. Si esploreranno trame di movimento attraverso il corpo emotivo che si traduce in gesto spontaneo, e attraverso il contatto e le varie possibilità che ci offre. I protagonisti diventeranno Tessuti Viventi. Alle ore 19, “La Città che Vorrei”, una produzione Nina, a cura di Davide Valrosso, realizzata in collaborazione con l’associazione Un mondo di bene 2.0 A.p.s. La città ideale è una città abitata da forme, in grado di far vedere l’anima dei luoghi e dei corpi che la compongono, avvolgendo chi vi passa. Gli spazi in cui piace soffermarsi, la strada che si vuole percorrere, luoghi di rilevanza culturale, ma anche quelle zone marginali.
A chiudere la seconda edizione del Festival sarà lo spettacolo The Embraces, della compagnia croata 21:21 Company. Una prima nazionale che andrà in scena alle 19.30 nello stesso giardino della scuola elementare Bovio e che rappresenta una ricerca coreografica focalizzata su uno dei bisogni umani fondamentali: quello della comunicazione fisica, dell’empatia e della tenerezza espressa attraverso l’atto fisico dell’abbracciare, bisogni diventati assenti durante una pandemia la cui risoluzione si fonda sulla distanza sociale e sull’impossibilità di comunicare. Se definiamo l’abbraccio come una forma di intimità fisica, vicinanza, comprensione o amore tra due o più persone, sorge spontanea la domanda: in che modo il divieto di toccare e abbracciare gli altri influenza i cambiamenti nel comportamento quotidiano?
Attraverso il suo fitto calendario, anche per questa sua parte conclusiva di programmazione, LE DANZATRICI en plein air porta in scena l’eccellenza di grandi artisti e compagnie nazionali e internazionali, al fianco di lavori di ricerca frutto di residenze artistiche e performance coreografiche realizzate insieme alle comunità. Il tutto, secondo una chiave di lettura che guarda alla valorizzazione dei talenti emergenti, a cui sono dedicate le sezioni Scavi, fucina di produzione di artisti under35, Mitologie, che accoglie nel festival produzioni già attive e Giacimenti, che accoglie gli autori selezionati nei progetti di alta formazione partner di GIACIMENTI, rete italiana per l’emersione dei giovani talenti coordinata da Menhir/LE DANZATRICI en plein air in partnership con Conformazioni Festival di Palermo, HangartFest di Pesaro, Progetto Da.Re. Dance Research di Roma, Modem Pro/CZD/Scenario Pubblico di Catania, Alta Formazione/ Compagnia Arearea di Udine.