CYBERBULLISMO, INCONTRO FORMATIVO AL “TANNOIA”
Lotta al cyberbullismo e uso consapevole della rete: giovedì 11 aprile, nell’ambito delle iniziative afferenti al Progetto di educazione alla legalità, gli studenti dell’ITET Tannoia di Ruvo di Puglia hanno incontrato a scuola i rappresentanti della Polizia Postale e delle Comunicazioni per un intervento formativo. L’Assistente Capo coordinatore, Roberto Borraccia, ha sottolineato l’importanza delle regole per permettere alle persone di convivere tra di loro senza ledere gli uni la libertà degli altri e ha invitato gli studenti a distinguere i comportamenti sul Web penalmente rilevanti da quelli considerati semplici scherzi. “Tutti voi ragazzi possedete uno smartphone che vi consente di fare acquisti, chattare, leggere, comunicare, cercare musica on line, giocare ecc… Tuttavia uno smartphone, alla pari degli altri dispositivi elettronici, può divenire lo strumento di una prepotenza on line, spesso sottovalutata dagli adolescenti”. Queste le parole pronunciate dal rappresentante della POLTEL per introdurre il tema del cyberbullismo che ha luogo quando un adolescente usa un dispositivo informatico per minacciare, umiliare o molestare un suo coetaneo. Sono tantissimi gli esempi di vittime di cyberbullismo che hanno ricevuto insulti o minacce tramite i social network o via whatsapp, magari usando foto compromettenti come arma di ricatto, con conseguenze per loro devastanti. “Su internet ci si può vedere, parlare ma non toccare; tutti siamo consapevoli della sofferenza fisica di uno schiaffo nella relazione face to face mentre diventa molto più difficile comprendere la sofferenza morale del destinatario di un mms o di un post pieno di insulti”, ha proseguito Borraccia, evidenziando come l’assenza della presenza fisica e un supposto anonimato, con il disimpegno morale che ne consegue, possono portare ad amplificare l’aggressività e la violenza dei comportamenti tra pari. Come difendersi allora? Demonizzando il web? La risposta è quella di formare le nuove generazioni alla cittadinanza digitale e ad un corretto esercizio di diritti e doveri nello spazio di azione e di espressione garantito dal web. In quest’ottica la legge 71/2017 attribuisce alla scuola un ruolo chiave nei processi di prevenzione e di educazione in collaborazione con le forze di polizia e i servizi territoriali. Privacy, funzionamento di Facebook, blogging, funzionamento dei motori di ricerca, net reputation, fishing, sexting, virus, hacking, sicurezza informatica ecc… sono concetti fondamentali che i ragazzi devono padroneggiare e conoscere per un uso consapevole della rete. E soprattutto è opportuno ricordare, prendendo spunto dal Manifesto della comunicazione non ostile, che “virtuale è reale, le parole hanno conseguenze, gli insulti non sono argomenti, le idee si possono discutere ma le persone si devono rispettare”.