Agricoltura

CRISI 20MILA RISTORANTI, TRATTORIE E PIZZERIE TRAVOLGE 1/3 SPESA ALIMENTARE

La crisi della ristorazione travolge a valanga l’intera filiera agroalimentare con i consumi fuori casa che rappresentano 1/3 della spesa dei cittadini. E’ quanto afferma la Coldiretti Puglia, nel commentare l’allarme della Fipe-Confcommercio, con i 20mila ristoranti, trattorie, pizzerie, oltre ai 900 agriturismi in Puglia in crisi per il caro energia e la crisi dei consumi che colpisce la tenuta delle aziende.

Con l’aumento dell’inflazione e delle bollette 1 pugliese su 2 taglia la spesa nel carrello a causa della crescita record dei prezzi che ha ridotto il potere d’acquisto dei cittadini con un effetto a valanga sull’intera filiera agroalimentare, ma si stringe la cinghia anche per ristoranti e trattorie, secondo il sondaggio condotto da Coldiretti Puglia sul sito https://puglia.coldiretti.it/, dal quale emerge che per far fronte ai rincari il 51% dei cittadini è più oculato nell’acquisto di cibo, con il 25% che sta tagliando le spese per i ristoranti.

La riduzione dell’attività – sostiene la Coldiretti regionale – pesa sulla vendita di molti prodotti, dal vino alla birra, dalla carne al pesce, dalla frutta alla verdura che trovano in ristoranti e bar un importante mercato di sbocco. In alcuni settori come quello ittico e vitivinicolo la ristorazione – continua la Coldiretti – rappresenta addirittura il principale canale di commercializzazione per fatturato ma ad essere stati più colpiti sono i prodotti di alta gamma dal vino ai salumi, dai formaggi fino ai tartufi.

Al calo delle vendite si aggiunge – sottolinea la Coldiretti regionale – l’esplosione lungo la filiera dei costi di produzione a partire dall’agricoltura dove si registrano infatti aumenti che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio fino al +500% delle bollette per pompare l’acqua per l’irrigazione dei raccolti. Ma rincari – continua la Coldiretti – riguardano anche l’alimentare con il vetro che costa oltre il 50% in più rispetto allo scorso anno, il 15% il tetrapack, il 35% le etichette, il 45% il cartone, il 60% i barattoli di banda stagnata, fino ad arrivare al +70% per la plastica, secondo l’analisi Coldiretti.

L’impennata della spesa energetica ha un doppio effetto negativo perché – sottolinea la Coldiretti Puglia – riduce il potere di acquisto dei cittadini e delle famiglie, ma aumenta anche i costi delle imprese particolarmente rilevanti per l’agroalimentare. Il costo dell’energia – continua la Coldiretti regionale – si riflette infatti in tutta la filiera e riguarda sia le attività agricole ma anche la trasformazione e la distribuzione.

Nell’immediato bisogna intervenire per contenere il caro energia ed i costi di produzione con misure immediate per salvare aziende e stalle, ma anche ristoranti, bar e pizzerie  e strutturali per programmare il futuro, conclude Coldiretti nel sottolineare che l’approvvigionamento alimentare è assicurato in Puglia grazie al lavoro di oltre 100mila aziende agricole e stalle, più di 5mila imprese di lavorazione alimentare e una capillare rete di distribuzione tra negozi, supermercati, discount e mercati contadini di Campagna Amica

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Utilizziamo i cookie per offrirti la migliore esperienza online. Accettando l'accettazione dei cookie in conformità con la nostra politica sui cookie.

Privacy Settings saved!
Impostazioni

Quando visiti un sito Web, esso può archiviare o recuperare informazioni sul tuo browser, principalmente sotto forma di cookies. Controlla qui i tuoi servizi di cookie personali.

Questi cookie sono necessari per il funzionamento del sito Web e non possono essere disattivati nei nostri sistemi.

In order to use this website we use the following technically required cookies
  • wordpress_test_cookie
  • wordpress_logged_in_
  • wordpress_sec

Rifiuta tutti i Servizi
Accetta tutti i Servizi