Creatività, gioco e cooperazione: la Ruvo di Puglia culturale secondo l’assessora Monica Filograno
La Ruvo di Puglia culturale di Monica Filograno è una città playable, un grande gioco dove tutti sono chiamati a partecipare per il benessere collettivo attraverso la creatività.
Il gioco inteso dall’Assessora – e ci tiene a essere chiamata in questo modo tanto che ha preteso che il suo account di posta elettronica fosse assessora.filograno@comune.ruvodipuglia.ba.it – coincide con il concetto di “cultura” perché esso consente lo sviluppo di abilità fisiche e intellettive che con la cultura sono “coltivate”, valorizzate, protette. D’altronde il gioco è anche esplorazione, scoperta di nuove realtà e quindi conoscenza.
Partecipare al grande gioco della città, che non deve essere solo intesa come smart, implica una grande motivazione in tutti i cittadini nel contribuire a migliorarla, nel proprio piccolo e attraverso le proprie competenze.
Monica Filograno, assessora alla cultura, con delega al turismo, allo sport e parità di genere ha spiegato la sua visione di Ruvo di Puglia a tutti gli operatori culturali ieri, 28 luglio, a Palazzo Caputi, in un incontro teso alla conoscenza reciproca e alla proposta di idee: una specie di “laboratorio creativo”.
Monica Filograno ha sì voluto conoscere il vivace, foltissimo mondo dell’associazionismo ruvese che spazia dalla cultura al volontariato, ma ha parlato anche di sé, delle proprie abilità maturate nei contesti nei quali ora opererà come assessora e che le conferiscono autorevolezza in quanto competente. “Sono orgogliosa di far parte di una giunta di competenti, ecco questo è il termine che mi piace, e non di tecnici, parola fredda. Perché le persone competenti sono coloro che mettono a disposizione della collettività quello che hanno imparato nel corso della propria vita.”
In questo modo si è tolta anche un sassolino dalla scarpa nei confronti di chi la considera una “straniera” che si occupa di una realtà non sua. “Ma, sapete, io non sono di Bari. Io sono del mondo e Ruvo di Puglia sta nel mondo!”.
Ha fatto compilare a tutti i rappresentanti delle associazioni una scheda che parlasse di loro, del target di riferimento, delle aspirazioni intese come desiderio di contribuire sì al proprio benessere ma anche a quello della collettività. Questi elementi confluiranno in una banca dati che sarà viva, vitale, si aggiornerà sempre come quella che lei stessa ha creato a metà degli anni Novanta e che metteva in contatto artisti e operatori culturali e che ha dato vita ai primi tre Centri Informagiovani in Puglia.
Ma Ruvo di Puglia deve essere una comunità non solo creativa ma anche collaborativa con l’Amministrazione Comunale. Questo significa che non devono essere avanzate pretese tese all’affermazione personale a discapito di altre realtà: in poche parole si evitino gli antagonismi, i campanilismi intestini anche perché, a parere di chi scrive e di chi ama la Cultura, quella vera, l’Arte, il Volontariato e tutto quello che aspira a elevare lo spirito, la mente e l’anima degli uomini dovrebbe essere avulso da invidie, livori, ingiustificati sensi di superiorità.
D’altronde la creatività è anche inclusione e tali sentimenti non possono sussistere, perché tutti svolgono un ruolo prezioso per il raggiungimento del benessere collettivo attraverso una seria progettazione integrata. E quando si parla di tutti, si comprendono anche le persone più fragili, quelle a rischio di emarginazione sociale. Ed ecco giustificata, ieri, la presenza di una figura chiave, quella dell’assessora alle Politiche Sociali, Monica Montaruli. La cultura, infatti, deve andare in direzione del sociale, deve includere tutte quelle persone che sono lontane da essa e deve essere sensibile anche ai grandi temi attuali. Monica Montaruli, che ha anche la delega al Benessere sociale, ha dichiarato che il contraltare a una grande vivacità culturale è una grande povertà. E’ necessario mettere da parte gli antagonismi, le resistenze per coinvolgere un numero molto più ampio di attori nei propri progetti. A tal proposito ha suggerito di proporre manifestazione di interesse per il Reddito di Dignità affinché nei percorsi di sussidiarietà previsti da questa misura siano coinvolte persone deboli – e questa parole raccoglie molte sfumature – che possano dare un proprio prezioso contribuito alle associazioni stesse.
Le fa eco il sindaco Pasquale Chieco il quale ha rimarcato la stretta connessione tra cultura e sociale. In questi giorni, oltre al dolore per la tragica scomparsa di Antonino Summo a seguito del disastro ferroviario del 12 luglio, sta affrontando emergenze abitative, di lavoro che lo convincono sempre più della bontà di progetti inclusivi che restituiscono dignità a chi ritiene di averla perduta per motivi contingenti e sottraggono giovani vite alla microcriminalità. E’ una fase di transizione quella attuale ma già dal prossimo anno si potrà stilare un calendario annuale degli eventi che pongono Ruvo di Puglia in contesti internazionali. E a questo calendario tutti, proprio tutti sono chiamati a partecipare.
L’incontro si conclude con l’invito dell’assessora Filograno a proporre nuove idee e a inviargliele per posta elettronica – “Non pensate che voglia sottrarmi a un confronto diretto!” – entro martedì 2 agosto.
Si pensa magari a organizzare qualcosa per settembre, tenendo conto delle esigue risorse finanziarie, dolente nota, con la speranza di soddisfare tutti.
Quindi nel grande gioco di Ruvo di Puglia ognuno deve fare la propria parte, tutti devono fare gioco di squadra.
And fair play, please!