Punti di vista

CORREVA L’ANNO 2017: IL TRIBUTO DELLA CITTA’ AL “BASO”

Era il 2 giugno 2017 quando, da una iniziativa della Double P Communication e del portale di Ruvesi.it, Ruvo di Puglia omaggiava il grande campione del basket italiano di origini ruvesi, Gianluca Basile.

Una grande festa, quella tenutasi al Palazzetto di Via Cristoforo Colombo, per celebrare il “Baso”, canotta n.5, che con le sue giocate e la sua umiltà è entrato di diritto nella storia della pallacanestro italiana, rendendo da sempre orgogliosi tutti i ruvesi e facendo innamorare di questo fantastico sport le generazioni più giovani.

Mito indelebile, talento da vendere, spirito di sacrificio e tanto lavoro: questo è l’immagine di Gianluca delineata, in quella fantastica serata, da chi l’ha conosciuto e ha condiviso con lui importanti traguardi.

Un evento indimenticabile per tutti i ruvesi e per tutti gli amanti del Basket. La nostra città ad ospitare leggende della pallacanestro italiana e non, tutti presenti per onorare un grande campione in campo e fuori.

Charlie Recalcati, allenatore della Nazionale italiana più vincente della storia, a ricordare l’indimenticabile semifinale olimpica 2004 tra Italia e Lituania in quel di Atene, con la sublimazione di Gianluca con i suoi ormai noti “tiri ignoranti”. Ma il Baso, come affermato dal coach, non era solo istinto. Era consapevolezza, lavoro forte in difesa e il primo a mettersi a servizio della squadra: ingredienti che hanno fatto del n.5 un giocatore vincente e apprezzato in tutto il panorama cestistico italiano e europeo.

Ad essere presenti anche Claudio Silvestri, dirigente storico azzurro, Enzo Sindoni, presidente di Capo d’Orlando e Tommy Laquintana, amico e compagno di squadra nell’ultima stagione disputata da Gianluca in quel dell’Orlandina.

Ma a rendere omaggio al “Baso”, direttamente dalla Spagna, anche Pere Francitorra, dallo staff tecnico blaugrana, Roger Grimau, Victor Sada, Jaka Lakovic, Jordi Trias e, infine, Ricky Rubio e Juan Carlos Navarro a mandare in visibilio gli appassionati della pallacanestro presenti alla cerimonia. A contatto con i miti.

Una serata dedicata alla grande carriera di Gianluca Basile, nato cestisticamente a Ruvo di Puglia sotto la guida del Prof. Biagio Di Gioia e giunto a Reggio Emilia appena diciottenne, anche grazie all’aiuto del ruvese Riccardo Chieco che lo spinse a fare un provino con il coach delle giovanili reggiane Giordano Consolini. Entrambi presenti all’evento, descrissero Gianluca come un esempio da seguire per tutte le future generazioni, la prova evidente di come sacrificio e impegno costante portino sempre al raggiungimento di importanti risultati, come pur partendo dal basso, da un piccolo paesino del sud, si possa arrivare ad alti livelli contando solo sulle proprie forze.

Tante le emozioni regalate in quella giornata memorabile per tutto il nostro paese, al “Baso” e alla platea. Dalla lettera scritta a Gianluca dalle sue tre figlie avute dalla moglie Nunzia, compagna di una vita e sempre al suo fianco, alle clip dei suoi successi, con la medaglia d’oro vinta nel campionato Europeo di Parigi nel 1999, in concomitanza con la nascita della sua prima figlia Alessia, all’argento di Atene 2004 e alle tre Copa del Rey conquistate con il Barcellona. Dalle immagini delle sue giocate più spettacolari con le maglie della Reggiana, della Fortitudo, con la quale vinse due scudetti prima di approdare in quel di Barcellona, a quella di Cantù, per poi indossare quella di Milano e, infine, quella di Capo d’Orlando. Tanti anche i videomessaggi di amicizia giunti al “Baso” tra cui, solo per citarne alcuni, quello di Amedeo Della Valle, Andrea Madio, Gianmarco Pozzecco, Stefano Mancinelli, Marco Belinelli e Matteo Soragna.

Una città in piedi ad applaudire un grande campione, 209 presenze con la maglia della nazionale, che con i suoi “tiri ignoranti”, marchio di fabbrica da lui stesso coniato e paragonato alle scivolate di Gattuso, ha regalato grandi vittorie a fil di serena a tutte le squadre in cui ha giocato. Una paese ad omaggiare un ragazzo che, partito dal lavoro nei campi con il papà, è diventato una leggenda per il basket italiano, regalando ai tifosi e a tutti i ruvesi che non hanno mai smesso di tifare per lui grande emozioni e soddisfazioni.

Una serata, quella del 2 giugno 2017, che resterà indelebile nel cuori di tutti i ruvesi e di tutti gli appassionati della palla a spicchi.

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