CORREVA L’ANNO 1578: LA MADONNA DI ROIO APPARE NEI BOSCHI DI RUVO
Ogni 2 luglio a Roio, nell’aquilano, si festeggia la Madonna di Roio che, secondo un’antica leggenda, apparve nei boschi ruvesi ad un pastore di Lucoli, tale Felice Calcagno, nel 1578.
A quei tempi, i pastori abruzzesi, durante la stagione invernale, erano soliti migrare con il proprio gregge dall’Abruzzo verso il tavoliere della Puglia per tornarvi, poi, nella stagione estiva, dando vita, così, al noto fenomeno tipicamente abruzzese della transumanza.
La statua della Vergine con il bambino, protettrice de L’Aquila, è conservata presso il Santuario di Santa Maria della Croce, ubicato nella piazza Centrale di Roio. Tale complesso architettonico, danneggiato gravemente del terremoto di magnitudo 5.9 che scosse L’Aquila alle ore 3:32 del 6 aprile del 2009, è stato di recente sottoposto a lavori di restaurazione.
Secondo il racconto popolare, la Vergine apparve nelle nostre campagne ad un pastore di Lucoli di nome Felice Calcagno, nel dicembre del 1578. La leggenda narra che quest’ultimo, giunto al pascolo nel bosco di “Ruo”, smarrì il gregge a lui affidato e, temendo un grande castigo da parte dei suoi padroni, iniziò a rivolgere delle preghiere alla Vergine, affinché la stessa gli venisse in aiuto in tale disavventura. Poco dopo, la Madonna con il Bambino Gesù tra le braccia apparve al giovane pastore, indicandogli il posto in cui avrebbe potuto ritrovare le sue pecore. Quest’ultimo, colto da grande stupore, dopo aver raggiunto tale luogo e ritrovato il gregge, corse a riferire l’accaduto agli atri pastori che, mossi da grande curiosità, si diressero a loro volta presso quel luogo. Giunti sul posto, invece che la Signora descritta da Felice Calcagno, i pastori abruzzesi vi trovarono una statua con le stesse forme e fattezza della stessa.
Estasiati dalla scoperta, decisero di portare detta statua all’interno del proprio rifugio con l’intenzione di trasportarla, una volta divenuta primavera, presso qualche Chiesa di Lucoli. Giunta, così, la bella stagione, i pastori, collocata la statua della Vergine su un mulo, iniziarono il loro viaggio verso la terra abruzzese.
Arrivati dopo diversi giorni di viaggio presso la Croce del Castello di Roio, l’animale lì vi si inginocchiò, rifiutandosi di proseguire il suo cammino. Fu allora che gli stessi, dopo diversi tentativi falliti di far riprendere il viaggio al mulo, decisero di portare a spalla la statua della Madonna fino a Lucoli.
La mattina seguente, la miracolosa scoperta: il simulacro della Madonna, infatti, venne ritrovato non già nel luogo dove la sera prima l’avevano lasciato i pastori, bensì in quel di Roio, esattamente lì dove il giorno precedente vi si era inginocchiato il mulo.
Da quel momento, gli abitanti di Roio collocarono il simulacro all’interno della Chiesa costruita in onore della Madonna. Dal 1625, poi, la Chiesetta di San Leonardo fu ampliata e prese il nome di Santuario di Santa Maria della Croce .
Vi è da dire, però, che le notizie inerenti al luogo dell’apparizione miracolosa sono alquanto lacunose e, così, se per alcuni il bosco di Ruo corrisponde a quello di Ruvo di Puglia, per altri con lo stesso si indica quello di Tressanti in Provincia di Foggia.