CORREVA L’ANNO 1502: IL CULTO DI SAN ROCCO E LA FESTA DEI SANTI MEDICI
Sino al 1994 la Festa di San Rocco si svolgeva a fine Settembre, in concomitanza con la Fiera settembrina. La processione del Santo di Montpellier si teneva il 28, mentre quella dei Santi Medici Cosma e Damiano il giorno successivo.
Con un decreto Vescovile, datato 25 marzo 1995, a firma di Monsignor Donato Negro, si sancì, poi, che la statua d’argento di San Rocco avrebbe dovuto girare per la città nella giornata in cui la liturgia lo stabilisce, ovvero il 16 agosto.
Tuttavia, è da qualche anno che la Confraternita “Opera Pia San Rocco” organizza, nel mese di settembre, il “Palio di San Rocco” che quest’anno, ormai alla sua quarta edizione, si è celebrato nelle giornate del 20, 21 e 22.
Ma perché i ruvesi riconoscono San Rocco quale patrono minore della città?
La risposta a tale interrogativo, da ricercare nella storia più antica del nostro paese, ha origini ben lontane nel tempo e risale al XVI secolo.
Pare, infatti, che nel 1502 una terribile pestilenza colpì gran parte della Puglia, ivi compresa tutta la zona del barese tra cui, appunto, anche Ruvo di Puglia.
L’antica tradizione narra che, durante quel periodo, San Rocco, travestito da pellegrino, si fosse recato in paese, lì dove, dopo aver invitato il primo magistrato e il Vescovo diocesano a non abbandonare la città, aveva esortato anche tutti i cittadini alla preghiera.
Fu proprio grazie all’intercessione del Santo di Montpellier che quel terribile morbo, che tanto dolore aveva causato, fu debellato.
Da quel momento i ruvesi iniziarono a professare, di generazione in generazione, il culto di San Rocco, la cui statua argentea fu realizzata nel 1793 dello scultore napoletano Giuseppe Sanmartino.