CORONAVIRUS: LE RISPOSTE DEL PROF. LOPALCO ALLE VOSTRE DOMANDE
Il professor Pier Luigi Lopalco, Responsabile coordinamento emergenze epidemiologiche della Regione Puglia, ha risposto a dieci domande molto comuni e frequenti su come comportarsi e su come prevenire il contagio.
Che cosa è il coronavirus?
“I coronavirus sono una famiglia molto vasta di virus che si conosce da tempo. Questi virus circolano sia negli uomini che negli animali. Per esempio i Coronavirus umani sono virus che molto spesso, ogni anno, causano fastidiosi raffreddori.
Questo nuovo coronavirs, con cui stiamo avendo oggi a che fare, invece, è nuovo, perché è passato dall’animale all’uomo e ora circola nella comunità umana trovando, purtroppo, tutte le persone non preparate a questo incontro.
Cioè noi non abbiamo oggi anticorpi contro questo nuovo virus”.
Perché il contagio è rapido?
“La diffusione di questo nuovo virus è molto rapida perché tutta la popolazione umana non ha anticorpi è, cioè, suscettibile.
Al contrario dell’influenza con cui facciamo i conti ogni anno e quindi noi, nell’anno successivo incontriamo solo la variante di un vecchio virus, oggi purtroppo stiamo incontrando questo virus per la prima volta.
Questo virus si trasmette da persona a persona attraverso le particelle che vengono emesse con il respiro. Sono delle goccioline all’interno delle quali il virus che può infettare.
Basta la vicinanza di due persone, che sia inferiore a un metro e semplicemente parlando si può essere contagiati”.
Perché stare a casa?
“Dobbiamo stare a casa perché il virus non ha gambe: siamo noi le gambe del virus. Per evitare che questo contagio corra, per evitare di contagiare le persone che ci sono vicine, dobbiamo stare chiusi, dobbiamo stare lontani.
Si chiamano “misure di distanziamento sociale”. Dobbiamo ridurre i nostri contatti sociali.
E’ l’unica arma che abbiamo nei confronti di un virus respiratorio come questo, in assenza di un vaccino”.
Cos’è il distanziamento sociale?
“Oggi si parla tanto di misure di distanziamento sociale: le prime sono semplicemente la chiusura di quelle occasioni in cui molte persone possono incontrarsi (la chiusura degli stadi, delle scuole, delle discoteche, dei pub).
Il distanziamento sociale consiste nel fatto che dobbiamo essere lontani gli uni dagli altri.
Dobbiamo cambiare le nostre abitudini per un breve periodo, è l’unica cosa che può evitare la corsa di questo virus”.
Come si usano mascherine e guanti?
“Mascherine e guanti sono i cosiddetti dispositivi di protezione individuale.
Di mascherine ce ne sono tanti tipi: alcuni tipi sono specificamente utilizzabili da un pubblico professionale. Sono quelle mascherine che ci proteggono attraverso un filtro e fanno in modo che le famose goccioline non vengono inspirate. Devono essere utilizzate per esempio degli operatori sanitari.
Diverso, invece, il discorso delle mascherine cosiddette “chirurgiche”. Quelle leggere le possiamo indossare nel momento in cui noi siamo potenzialmente contagiati o abbiamo sintomi respiratori come la tosse e starnuti. Queste mascherine impediscono che le goccioline possano andare all’esterno e quindi proteggono chi ci sta vicino”.
L’asfalto e le superfici sono contagiosi?
“Possiamo immaginare come effettivamente delle superfici possano essere contagiose perché noi emettiamo all’esterno queste goccioline.
Le goccioline si depositano e quindi una superficie può, in qualche maniera, contaminarsi. Queste possono rimanere in fase attiva per un tempo variabile, che non si conosce molto bene.
Però ricordiamoci che se una superficie è contagiosa per essere contagiati bisogna toccare questa superficie e poi portare la mano alla bocca, al naso o agli occhi.
Per non contagiarsi in questa maniera, l’unica misura che dobbiamo intraprendere è il lavaggio delle mani che deve essere effettuato molto spesso e ogni volta che tocchiamo un oggetto che può essere stato toccato da tante altre persone.
Subito dopo dobbiamo passarci una soluzione alcolica sulle mani”.
Che cos’è il tampone?
“Il tampone è il test che oggi usiamo per fare la diagnosi del nuovo Coronavirus. Si tratta di un batuffolo di cotone con cui si prelevano dei materiali dal fondo della della bocca o del naso e poi viene fatto analizzare da una speciale macchina.
In questo modo possiamo rilevare la presenza del virus, se è finito nel naso faringe e cioè nel naso, nella bocca, insomma nelle nostre prime vie respiratorie.
Sappiamo, quindi, se sei una persona positiva e se questa persona è stata contagiata. Ma non solo, può essere contagiosa oggi.
E’ questo l’unico modo che abbiamo per dire che una persona è stata infettata dal virus”.
Quando si fa il tampone?
“Deve essere eseguito in tutte le persone che sono dei sospetti casi di Coronavirus.
Ovvero una persona che ha dei sintomi lievi ma che, per esempio, è stata in contatto con un caso confermato. Oppure, in una persona che ha dei sintomi forti, che possono far sospettare una polmonite.
Ricordiamo: un tampone non previene la malattia, se ci siamo contagiati, ovviamente la malattia progredisce.
Il tampone è necessario per far sì che le persone positive rimangano chiuse in casa, o eventualmente, se ce n’è bisogno, isolate in ambiente ospedaliero”.
Facendo la spesa o mangiando ci si infetta?
“Facendo la spesa direi che c’è la possibilità. Se in un supermercato ci sono diverse persone e tra queste c’è una positiva, questa può contagiare toccando ad esempio la maniglia della porta, il manico del carrello o altre superfici. Ovviamente solo se dopo aver toccato tali superfici porto le mani alla bocca, al naso o agli occhi.
E’ importante passare la soluzione alcolica sulle mani quando si entra e quando si esce da un supermercato, al fine di evitare di introdurre eventuali virus e da non portarli a casa.
Con gli alimenti no. Mangiando non si trasmette questa malattia”.
Perché donare il sangue?
“In questo momento in cui il sistema sanitario è sotto stress le donazioni di sangue devono continuare come prima e più di prima.
Lo ricordiamo a tutti, la donazione di sangue non espone a nessun aumentato rischio di contagio da Coronavirus.
Si fa in estrema sicurezza e viene fatta da personale professionalmente molto preparato e trasfusionisti, i quali sono già abituati. Hanno avuto a che fare, ad esempio, con l’AIDS e con le Epatite B.
Mi raccomando andate a donare il sangue e come e più di prima”.