CONVEGNO SULLA SICUREZZA URBANA, RURALE E ALIMENTARE
Presso la Pinacoteca Comunale di Ruvo di Puglia, ex Convento dei Domenicani, si è svolto venerdì 15 dicembre alle ore 18:30, il convegno “Sicurezza: dalla parte dei più deboli”, voluto dal movimento politico “Un’altra idea per Ruvo – Popolo e libertà”.
Hanno fatto gli onori di casa il dott. Giuseppe Di Vittorio, Segretario Circolo Un’altra Idea per Ruvo e l’avv. Francesco Losito, Coordinatore Regionale Idea Popolo e Libertà.
Sono intervenuti l’avv. Antonella Centonze, componente direttivo Circolo un’Altra Idea per Ruvo, l’avv. Carmine Di Paola, Camere Penali di Trani, il dott. Michele Lacenere, Presidente Connfagricoltura Puglia Bari Bat, il dott. Vito Savino, Dipartimento Scienze del Suolo, delle Piante e degli Alimenti dell’Università di Bari.
Ha coordinato gli interventi il giornalista Carmelo Palumbo.
Forte è, a detta dell’avv. Centonze che ha aperto il dibattito parlando del tema molto sentito della sicurezza nel circuito urbano, la percezione di quanto, ahinoi, siamo lontani dal sentire le nostre case, i nostri luoghi di lavoro o le nostre strade, ambienti vivibili senza preoccupazione. I mass media, infatti, ci danno conto di una situazione a livello nazionale e locale davvero preoccupante, aggravata da una componente immigratoria particolarmente invasiva che porta con sé inevitabili ripercussioni sul piano della delinquenza.
Il dato, ristretto alla realtà ruvese, non è meno allarmante, anzi! La lunga sequela di eventi criminosi che negli ultimi tempi portano negativamente in auge il nome della nostra cittadina, ci parifica ai vicini Comuni da sempre caratterizzati da alti tassi di criminalità e il ricordo corre inevitabilmente agli sfortunati commercianti Pino Di Terlizzi e Domenico La Fortezza assassinati sul proprio posto di lavoro.
L’avv. Di Paola, che grazie al suo lavoro alle Camere Penali di Trani ha la possibilità di avere un osservatorio quotidiano di quello che è il tema sicurezza nelle nostre città, racconta di una vivibilità senz’altro migliore nei nostri centri piuttosto che nelle città del centro o nord Italia dove, per una serie di fattori molto compositi, vedi la forte presenza di immigrati e/o lo spaccio selvaggio di stupefacenti, non è possibile tirarsi fuori di casa dopo una certa ora o comunque non è possibile camminare isolati.
Questo non vuol dire, però, che al sud siamo più sicuri, tutt’altro!
In questo momento storico, i nostri centri sono afflitti solo ed esclusivamente da fenomeni di microcriminalità, perché grazie al costante impegno delle forze dell’ordine e della magistratura, la criminalità organizzata, seppure non completamente scomparsa, ha una potenza di fuoco enormemente inferiore rispetto ad alcuni anni fa.
A parlare poi della sicurezza rurale interviene il dott. Michele Lacenere, Presidente Connfagricoltura Puglia Bari Bat, che descrive un quadro da far west. I furti dei prodotti nei campi raggiungono in alcune zone percentuali elevatissime, soprattutto a causa del progressivo spopolamento delle campagne registrato nell’ultimo decennio.
“Non è infrequente – dice Lacenere – in questo periodo di raccolta delle olive, che, durante la notte, si sentano scuotitori in funzione per tutto il nord barese e non solo!“.
Cosa fare per arginare il fenomeno?
L’unica possibilità è quella di garantire la presenza fisica dello Stato nelle campagne.
Interviene, infine, il dott. Savino del Dipartimento Scienze del Suolo, delle Piante e degli Alimenti dell’Università di Bari, a parlare del tema sicurezza relativamente agli alimenti del nostro patrimonio agricolo.
Alla domanda “Che può fare un agricoltore con un vigneto o un frutteto virosato?“, Savino risponde “niente, perché nessun prodotto somministrato su una pianta infetta riesce a risanarla“. L’unica cosa che l’agricoltore può fare è usare dei prodotti certificati, dei prodotti che abbiano cioè quello stato sanitario stabilito dalle normative, ma nella maggior parte dei casi questo stato sanitario non viene rispettato, perché i controlli che dovrebbero essere effettuati vengono puntualmente disattesi.