CONVEGNO DELL’ADISCO, IL RESOCONTO
Venerdì 2 Ottobre, presso il salone dell’ hotel Pineta a Ruvo, si è svolta la manifestazione “La donazione del sangue del cordone ombelicale” I Lions incontrano Adisco.
L’evento, a cura del Lions Club e del Leo Club Ruvo di Puglia “ TALOS” è stato proposto e preparato dalla sezione Territoriale Adisco di Bisceglie, nella persona della sua Presidente, la dott.ssa Lella Di Reda.
Presente alla serata, il dott. Michele De Benedittis, referente del Governatore Pierluigi Pinto, numerosi soci, ospiti ed alunni del Liceo Scientifico “O. Tedone”, accompagnati dai loro insegnanti.
L’ampia sala ha consentito, in un clima di serenità, il giusto distanziamento sociale e l’uso delle mascherine da parte di tutti gli intervenuti, compresi i relatori, ha reso possibile l’osservanza delle idonee regole per poter vivere in sicurezza questo incontro.
Il Convegno si è posto l’obiettivo di conoscere il significato della Donazione di Sangue Cordonale (SCO) e la sua estrema importanza per salvare vite umane in attesa di trapianto di cellule staminali ematopoietiche, contenute nel sangue cordonale: questa, infatti, la mission di Adisco, Associazione Donatrici Italiane Sangue Cordone Ombelicale, che non rivolge il suo messaggio di donazione e quindi di Solidarietà soltanto alle mamme, che dando alla luce una vita hanno la possibilità di donarla una seconda volta, ma all’intera comunità , come un valore universale da condividere e da sostenere , per una crescita civile di elevato valore sociale.
La serata si è aperta con i saluti e la presentazione dell’evento da parte del Presidente del Lions Club Ruvo di Puglia Talos, Luigi Lorusso.
La relazione della dottoressa Lella Di Reda ha, prima, introdotto l’argomento, facendo innanzitutto appello ai valori universali della solidarietà , come un viatico comune per i popoli di tutta la terra soprattutto verso i più poveri ed i più diseredati. Ha proseguito , poi, spiegando che donando un numero maggiore di sacche di sangue cordonale si arricchisce il registro internazionale e si rende maggiormente possibile , da parte dei trapiantologi, che sono in rete con le Banche di Sangue Cordonale in tutto il mondo, reperire le sacche di sangue compatibile da trasfondere , come ultima possibilità di sopravvivenza per chi ha la vita appesa al filo della speranza di un trapianto! Ben il 40% di questi pazienti muore in attesa di trapianto, mentre il 60% ha la possibilità di guarire, se trapiantato nelle fasi iniziali della malattia. Perseguendo questo fine,
le Istituzioni, le Società Scientifiche e le Associazioni si devono impegnare a sostenere il valore etico della donazione, come patrimonio collettivo irrinunciabile per la salute dei cittadini, nel rispetto dei principi basilari di equità e di pari opportunità delle cure mediche.
Deve essere scoraggiata la conservazione ad uso personale e contrastata l’ informazione ingannevole sul possibile impiego di SCO ( Sangue Cordone Ombelicale), al fine di poter tutelare da possibili illusioni terapeutiche. L’Italia e l’Europa sostengono, in linea con la comunità scientifica internazionale, la Donazione e , in Italia non è consentita la conservazione che si può effettuare soltanto in Banche Cordonali estere.
Ma perché donare il sangue del cordone ombelicale? Perché ricco di cellule staminali emotapoietiche del tutto simili a quelle del midollo osseo, cellule immature capaci di differenziarsi in globuli rossi, bianchi e piastrine ed hanno un ruolo fondamentale nella cura di circa 80 gravi malattie del sangue come leucemie, linfomi, malattie congenite e metaboliche.
Il percorso che le sacche di sangue cordonale fanno fino ad arrivare alla Banca del Cordone Ombelicale, che per noi pugliesi è sita presso l’Ospedale “ Casa Sollievo della Sofferenza” di San Giovanni Rotondo , sono stati oggetto della relazione del Presidente Adisco Bari, dott. Gennaro Volpe, Ginecologo , referente del CRASCO dell’Ospedale “ Di Venere” di Carbonara, uno dei 16 Centri di Raccolta SCO in Puglia. Il dottore ha illustrato tutto il percorso che porta la coppia alla consapevole donazione, ai criteri di eventuale esclusione, alle corrette modalità di clampaggio del cordone, ai parametri che rendono idonea al trapianto la sacca raccolta.
Anche se la sacca può risultare non idonea al trapianto, la donazione non è mai vana, è quanto ha spiegato la dottoressa Luisa Belsito, Presidente Adisco Corato, Ginecologa, Consulente del Consultorio di Corato, Ruvo e Terlizzi, tutor degli specializzandi in Pediatria del Policlinico di Bari. Infatti, in tal caso, il sangue cordonale potrà essere utilizzato a scopo di ricerca ed anche per la preparazione di gel piastrinico, emocomponente topico in grado di stimolare la riparazione del danno tissutale in medicina rigenerativa e di un collirio per uso oftalmico. Le slides hanno mostrato gli ottimi risultati ottenuti applicando il gel nelle ulcere diabetiche, nel trattamento dell’epidermiolisi bollosa dei bambini “ farfalla”, nelle fratture ortopediche, nelle fistole anali e con il collirio nella sindrome” dell’occhio secco”. Il sangue cordonale, inoltre, è molto utile nelle trasfusioni dei bambini nati pretermine, risultando più idoneo del sangue adulto , il cui uso produce effetti collaterali molto lesivi nel bambino prematuro.
Tra gli interventi programmati, quello del dott. Nichilo, primario del Reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale di Corato che ha reso noto che le conservazioni ad uso proprio hanno visto un significativo calo durante questo anno , mentre le donazioni fatte dal centro di Raccolta di Corato sono le più numerose in Puglia, insieme a quelle del Centro di Raccolta di Bisceglie, evidenziando il lavoro di sensibilizzazione e di grande collaborazione delle sezioni Adisco .
L’interesse suscitato nel pubblico numeroso ed attento ha portato numerose domande di chiarimento e di possibili usi alternativi delle cellule staminali come quella posta dal dott. Franco Catalano, socio Lions circa l’uso in medicina estetica e quella molto interessante circa il possibile legame tra l’uso delle staminali e la possibilità di cura nell’Autismo, disturbo dello sviluppo neurologico con disfunzione nella comunicazione e nella interazione sociale. Quest’anno i Lions rivolgono interesse a questa malattia, dalle cause ancora non chiare, i cui trattamenti sono solo piani nutrizionali e comportamentali, nonché uso di determinati farmaci. Una nuova frontiera terapeutica per questa patologia è rivolta al Microbiota ed alla sua interazione con il cervello è quanto si può affermare al momento attuale.
Il Convegno si è concluso con l’intervento conclusivo del presidente di Circoscrizione zona 5, referente del Governatore, che si è complimentato per la scelta dell’argomento trattato e ha fortemente condiviso il sostegno alla cultura della Donazione di Sangue del Cordone Ombelicale.
La conclusione della dott. Di Reda con le parole di Papa Francesco che indica nella capacità di donare la possibilità di una vita migliore!
Il dott. Michele Santodirocco, Direttore Medico della banca Cordonale Pugliese, che sarebbe stato il relatore, dopo l’introduzione della dott. Di Reda, non ha potuto essere presente.