CONTROLLI A TAPPETO DELL'ISPETTORATO DEL LAVORO NELLE CAMPAGNE RUVESI: COME METTERSI IN REGOLA
Alloggiano da sette giorni presso l’Hotel Pineta a Ruvo di Puglia e fino a questo momento gli ispettori del lavoro hanno fatto molto male agli agricoltori ruvesi.
I controlli nelle campagne sono stati intensificati dopo i decessi registrati ad Andria e nel foggiano e ora stanno colpendo i contadini della nostra città impegnati nella raccolta delle olive.
Verbali da record sono stati sottoscritti dagli ispettori che non hanno nessuna intenzione di essere clementi. Non sono mancati momenti di tensione, con un agricoltore ruvese condotto in caserma dopo aver reagito in malo modo a un ispettore.
Forniamo utili consigli a coloro che per professione o per hobby saranno coinvolti nella raccolta delle olive, un rito per numerose famiglie della città.
Occorre, innanzitutto, indossare tutti i dispositivi di protezione, casco, guanti, occhiali e le scarpe antinfortunistica. E’ consigliabile, inoltre, recarsi negli uliveti con l’ausilio di parenti entro il terzo grado di parentela. Coloro che per la raccolta utilizzano il motorino, devono indossare i guanti anti vibrazioni. Tutti quanti devono essere uniti da un’unica condizione, quella di non essere retribuiti e la loro prestazione deve essere occasionale e gratuita.
C’è chi richiede il bagno chimico nel caso in cui le persone coinvolte nella raccolta siano più di quattro!!
Per quanto concerne le aziende agricole con partita iva, esse dovranno aver svolto tutti i corsi relativi alla sicurezza sul lavoro e avere gli attestati RSPP, di Primo Soccorso, di antincendio, oltre al DVR; inoltre, la ditta è tenuta ad aver effettuato le visite mediche agli operai e al rispetto del protocollo sanitario. Ogni dispositivo di sicurezza deve essere adottato e le assunzioni regolate con i fogli di ingaggio.
E’ chiaro che tutto ciò fa lievitare notevolmente i costi di gestione e gli agricoltori sanno bene che il prezzo del prodotto non può aumentare vista la concorrenza sleale di merce proveniente da altre parti del mondo.
E allora, oltre ai controlli a tappeto, servirebbe maggior tutela per i prodotti “made in Italy”.
No sarebbe il caso di verificare le competenze di chi fa i controlli?
D.Lgs. 81/08 Articolo 13 – Vigilanza
1. La vigilanza sull’applicazione della legislazione in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro è svolta dalla
Azienda Sanitaria Locale competente per territorio…….
…. e se i lavoratori sono 3 non vanno in bagno? oppure in 3 si può tranquillamente “inquinare l’ambiete” cosa che a quanto pare se si è 4 si fa???
I controlli è giusto che ci siano, ma in questo caso e in questa zona pare che siano troppo esagerati. Ricordo agli Ispettori che alloggiano in un Hotel a 4 stelle che la maggior parte delle coltivazioni di olive sono cono condotte da piccoli proprietari che a malapena riescono a recuperare le spesse del solo raccolto, ripeto solo raccolto, senza contare il lavoro fatto tutto l’anno sulle piante e sul terreno. Se ci si mettono pure questi controlli a tappeto siamo costretti ad abbandonare qui terreni. I controlli a tappeto vanno fatti sul liquido chiamato olio che proviene chissà da dove e che viene spacciato per olio extravergine. Inoltre preciso che se lo olive costassero almeno 100 € al quintale e l’olio 15 € al litro io ai miei parenti che vengono ad aiutarmi il sabato e la domenica non gli farei trovare un banale bagno chimico ma un lussuoso camper con bagno doccia calda e una escort a disposizione.