Consorzi commissariati, CIA e Copagri: “Svolta subito o sarà mobilitazione in tutta la Puglia”
“Ora vogliamo delle risposte o sarà mobilitazione di tutti gli agricoltori pugliesi”. Con la stagione irrigua alle porte, e un’estate che si annuncia tra le più torride degli ultimi decenni, torna prepotentemente in primo piano la disastrosa situazione dei Consorzi di Bonifica commissariati che riguarda tutta la Puglia, ad eccezione della sola provincia di Foggia. Con una lettera firmata congiuntamente da Gennaro Sicolo, presidente di CIA Agricoltori Italiani Puglia, e da Michele Palermo, presidente di Copagri Puglia, due delle maggiori organizzazioni agricole pugliesi tornano sull’urgenza di una svolta.
La missiva è indirizzata al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano; agli assessori regionali all’Agricoltura e al Bilancio, Donato Pentassuglia e Raffaele Piemontese; e naturalmente al commissario straordinario dei Consorzi di Bonifica, Alfredo Borzillo.
L’INCONTRO E IL TRIBUTO 630. CIA e Copagri ricordano che, dall’ultimo incontro del 10 gennaio presso il Consorzio Terre d’Apulia, non è seguita alcuna azione della Regione Puglia rispetto a quanto il governo regionale si era impegnato a fare. Le due organizzazioni, al termine di quella riunione, avevano chiesto la convocazione urgente di un tavolo nel quale affrontare punto per punto tutte le drammatiche criticità poste in evidenza dal mondo agricolo. “A distanza di 4 mesi”, denunciano CIA e Copagri, “nessuno si è preoccupato di convocarci per affrontare tutta una serie di problematiche che interessano le imprese agricole di più della metà del territorio pugliese”. “In compenso”, si legge nella missiva, “gli avvisi di pagamento per il tributo 630 preteso dai Consorzi di bonifica commissariati continuano ad arrivare agli agricoltori, senza fornire alcun servizio o beneficio al territorio. Per questo riteniamo illegittimo il tributo 630, poiché basato su interventi ordinari di manutenzione del territorio che non sono mai stati compiuti. È necessario procedere al saldo e stralcio delle cartelle di pagamento degli ultimi anni inviate agli agricoltori”.
LA STAGIONE IRRIGUA. “La stagione irrigua è ormai alle porte, ma i Consorzi non hanno fatto ancora hanno ancora nulla per avviarla. A tal riguardo urge evidenziare che nel giro di qualche giorno arriverà il caldo torrido, dovuto anche ai cambiamenti climatici repentini, e pertanto migliaia di aziende agricole avranno l’esigenza di irrigare le proprie coltivazioni. Nulla si sa a riguardo, nemmeno le date ufficiali di avvio del servizio. In compenso, i Consorzi hanno avuto la solerzia di comunicare il raddoppio ingiustificato delle tariffe irrigue”.
TABULA RASA. “Nulla si sa, altresì, a riguardo dei piani di classifica e a riguardo della tanto sbandierata riforma dei consorzi, della quale si sono perse le tracce. Su quest’ultima questione ribadiamo che la costituzione di un consorzio unico non la riteniamo la soluzione migliore, considerata la vasta estensione sulla quale lo stesso dovrebbe operare. Sarebbe opportuno almeno ipotizzare la costituzione di due nuovi organismi. Non c’è più tempo da perdere. È necessario azzerare le gestioni commissariali, riformare i Consorzi con una nuova governance orientata sulle istanze dei diversi territori”.
20 ANNI INDIETRO. “Sulla difesa del suolo, la manutenzione ordinaria e straordinaria del territorio e sulla questione irrigua siamo 20 anni indietro rispetto alle altre regioni. Non si può continuare a tergiversare. Tutto ciò è da irresponsabili. Se non si interviene subito, nel giro di 10-15 anni il potenziale produttivo del comparto primario pugliese verrà azzerato. Servono progetti per il potenziamento delle infrastrutture e dei servizi irrigui. Serve un piano di azione volto ad affrontare un’emergenza globale ed epocale come la siccità e l’avanzamento del rischio desertificazione sui nostri territori. Vi chiediamo, dunque, un incontro urgente per affrontare quanto innanzi riportato, in mancanza del quale avvieremo una mobilitazione generale degli agricoltori, i quali sono ormai stanchi ed esasperati da una situazione che va avanti ormai da due decenni”.