CONSORZI BONIFICA: COLDIRETTI PUGLIA, DOVE SONO FINITI 14MLN EURO PATTO PUGLIA STOP TRIBUTI;
“Dove sono finiti i 14 milioni di euro del Patto per la Puglia destinati a riavviare le manutenzioni e sgravare i consorziati di oneri per opere di bonifica di cui non c’è ancora traccia?”, è l’interrogativo che pone il presidente regionale di Coldiretti, Savino Muraglia, circa le risorse più volte promesse per l’azzeramento dei tributi a carico dei consorziati che non stanno godendo da decenni dei benefici delle opere di bonifica. “Dopo mesi di promesse, ci aspettiamo di sapere che fine abbiano fatto quelle risorse, indispensabili ad avviare seriamente una volta per tutte le attività di bonifica, riducendo i tributi, mettendo fine all’allagamento dei campi ogni volta che piove, perché canali e reti di scolo sono ostruiti da canne, sterpaglie, immondizia e addirittura alberi, a dimostrazione dello stato di abbandono ed incuria decennali”. Pertanto, viene rispedita al mittente “ogni ipotesi di emissione dei ruoli di bonifica 2016, 2017, 2018, se prima non verrà dato corso a quanto ripetutamente promesso. E si mettesse una mano alla coscienza chi intende operare in questa direzione, pur a conoscenza della crisi profonda che sta vivendo il mondo agricolo, schiacciato tra crisi olivicola e agrumicola, Xylella, PSR e chi più ne ha più ne metta”.
Coldiretti Puglia ricorda che 4 Consorzi di Bonifica Terre d’Apulia, Arneo, Ugento e Li Foggi e Stornara e Tara sono stati gestiti da Commissari per molti anni (alcuni sin dagli anni novanta, altri negli anni 2000) e successivamente da un Commissario unico.
“Sarebbe immorale anche solo pensare – tuona Gianni Cantele, presidente di Coldiretti Lecce – di far pagare le cartelle della bonifica agli agricoltori che nel Salento stanno combattendo in solitudine la piaga della Xylella. Oggi tutti sono vicini e solidali al popolo salentino per quello che sta passando, ma la solidarietà va testimoniata con i fatti, non solo con le chiacchiere. Ad agricoltori a cui non è arrivato un euro di aiuto per poter andare avanti con aziende olivicole e cooperative al collasso, frantoi chiusi, vivai ingabbiati dalle maglie comunitarie, vedremo chi avrà il coraggio di aggiungere il danno alla beffa”. E’ un percorso “di cui non vogliamo neppur sentire parlare – conclude il presidente Cantele – e denunceremo nomi e cognomi di chi vorrà intraprenderlo, attuarlo e sostenerlo”.