Attualità

Consiglio Puglia: sì a sostegno coniugi separati o divorziati. Passa la proposta di legge presentata da Forza Italia

Il sostegno dei coniugi separati o divorziati che versano in particolari condizioni di disagio economico sta per diventare una realtà in Puglia. In Consiglio regionale le commissioni Servizi sociali ed Edilizia residenziale hanno infatti oggi approvato all’unanimità la proposta di legge presentata dal gruppo di Forza Italia con la previsione degli interventi a sostegno. “La legge si muove su tre binari fondamentali” ha spiegato il primo firmatario della proposta, Giandiego Gatta: l’assistenza economica e la mediazione familiare (con prestiti senza interessi o a tasso agevolato e il rimborso dei ticket sanitari in base alla capacità reddituale nonché valorizzando i consultori pubblici e privati); il sostegno abitativo (tramite accordi con le ‘Agenzie Regionali per la Casa e l’Abitare’ e promuovendo progetti di gestione di immobili da destinare in via temporanea). “Abbiamo inoltre previsto che la Giunta regionale – aggiunge Gatta – eroghi contributi ai Comuni per la locazione di alloggi di proprietà pubblica a canone concordato, per la concessione del fondo di sostegno alla locazione e per le persone che si trovano nelle condizioni di accesso al fondo per la morosità incolpevole”. La commissione Servizi sociali oggi ha inoltre affrontato, con la relazione dell’assessore alla Welfare, Salvatore Negro, le modalità di erogazione degli assegni di cura, in vista dell’approvazione in Giunta di un provvedimento che andrà in vigore dal primo luglio prossimo. Negro ha sottolineato che il decreto sulle non autosufficienze mette a disposizione 30 milioni, a fronte di una platea di 5700-6000 potenziali richiedenti. L’orientamento è quello di prevedere una riduzione dell’assegno di cura da 1100 euro (che consente di coprire 2500 unità) a 1000 per allargare la platea degli aventi diritto. Qualora la misura si configurasse come livello essenziale di assistenza occorrerebbero 72 milioni di euro all’anno. Allo stato attuale per coprire tutte le esigenze degli aventi diritto occorrono altri 3 milioni di euro da trovare nel bilancio regionale.

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