CONSEGNA PERGAMENE DI PARTECIPAZIONE AL ”TAU DEGLI ANGELI DEL NAUFRAGI0 NEL CENTRO ANTICO”, AI RAGAZZI DELLA BASSA BANDA GIOVANILE ”APULIA MUSICAINSIEME”
La Fondazione “Angelo Cesareo” ha omaggiato di uno speciale diploma i componenti della Bassa Banda Giovanile “Apulia Musicainsieme”. Lo ha fatto nella sala conferenze di Palazzo Caputi. Ecco il resoconto.
“Siamo qui, nella sala conferenze della Biblioteca di Ruvo, per consegnare personali pergamene di partecipazione ai giovani musicisti della Bassa Banda Giovanile ”Apulia Musicainsieme” che, con il loro contributo artistico e umano, hanno arricchito di senso e dato altra espressione a quell’evento del ”Tau degli angeli del naufragio nel centro antico”, svoltosi, nel marzo scorso, nella nostra città.
Quell’evento ha voluto essere la declinazione di un progetto itinerante, messo in campo dalla Fondazione ”Angelo Cesareo”, sulle migrazioni e naufragi, nel Mediterraneo, di popoli che, negli ”angeli”, cioè nei bambini , ragazzi, nei più indifesi e ”ultimi”, si fanno specchio e non incrociano più il nostro sguardo, si fanno racconto di tragedie storiche ed umane.
Quell’evento ha voluto recuperare l’antica pienezza di una sapienza, quella biblico-cristiana e di Francesco d’Assisi, che nel segno del TAU, ultima lettera dell’alfabeto ebraico, si fa profezia di altro presente.
” Il Signore disse: ‘passa in mezzo alla città, in mezzo a Gerusalemme e segna un Tau sulla fronte degli uomini che sospirano e piangono’…”, scrive Ezechiele, volendo indicare nel Tau il segno che, posto sulla fronte dei poveri di Israele, li salva dallo sterminio.
”Poi vidi un altro angelo che saliva da oriente e portava il sigillo del Dio vivente, e gridò a gran voce ai quattro angeli…: ‘non danneggiate nè la terra, nè il mare, nè piante finchè non abbiamo segnato sulle loro fronti i servi del nostro Dio’…”, è scritto, con questo stesso significato, in ”Apocalisse”.
E anche per Francesco d’Assisi, in maniera nuova, quel segno del Tau, che richiama la croce, si fa, in un cammino di radicale povertà e ”umiltà”, nell’ ”autosvuotamento”, possibilità di salvezza e dono.
Ma, oggi, quel Tau, in un Mediterraneo senza più spettatori, è sequestrato,sempre più, dalle agenzie e dalle istituzioni della paura e dei ”censimenti”, dalle ”liste” contro gli ”altri” e i ”migranti”, contro i rom e le Ong, contro gli angeli, figure sempre di frontiera. Quel Tau è sequestrato dalle viltà degli intellettuali… dalla truce innocenza di una alienata opinione pubblica. E’ sequestrato, quel segno, da una partita in cui i diritti umani vengono, sempre più, pervertiti nell’esclusivo diritto alla propria angosciosa sicurezza… in cui, nel rischio omertoso di dimenticare e minare i principi fondamentali di una cultura liberal-democratica, quella della nostra civiltà giuridico-sociale, rischiamo di sfiorare l’interdetto di un suo fondamentale tabù, quello radicato in una civiltà giudaico-cristiana, quello di una civiltà ”radicalmente” laica perchè fonte ed esodo anche di infinite possibilità e incontri: chiudere e non dare soccorso… ”Siamo forse noi i custodi dei nostri fratelli?”
Prima di una esclusione sociale e legale, rischiamo di vivere sempre in una esclusione simbolica, in antichi e nuovi stigmi di linguaggio e comunicazione…
Noi, della Fondazione ”Angelo Cesareo”, allora, da questo centro antico della nostra città, da questa ”Casa della cultura”, in nome di quel Tau, voltiamo altrove il nostro sguardo … Sui confini degli angeli, che corrono silenziosi e si muovono fuori da perimetri e frontiere… che svolazzano un po’ qua e un po’ là e che nessuno potrà afferrare, per sempre… perchè antichi-nuovi messaggeri di nuovi tempi e di nuove epoche, perchè profondità dell’attimo…
Volgendo altrove lo sguardo, consegniamo a questi ragazzi, giovani musicisti, consegniamo ad Angelo Tiziano, Biagio, Damiano, Francesco, Giuseppe, Luigi, Michelangelo, Pasquale… delle piccole, personali pergamene…
Rispondiamo a quel linguaggio che perverte ed esclude, con il linguaggio di altri Tau sulla fronte, quello della musica e della bellezza, rispondiamo con i segni dei colori e delle conchiglie e delle onde… delle ali…
Un nostro grazie ( un grazie al maestro Pino Caldarola)…”.