Ultimo confronto prima del voto: le prospettive dei cinque candidati
Una piazza Matteotti mai vista così colma di gente in queste amministrative 2021. L’ultimo confronto prima del silenzio elettorale, ha visto protagonisti tutti e cinque i candidati sindaco di Ruvo di Puglia: Pasquale Roberto Chieco detto Ninni, Santi Zizzo, Biagio Mastrorilli, Domenico Berardi, Luciano Lorusso.
Condotta dal nostro direttore Paolo Pinto, la serata è iniziata con un ringraziamento a Pasqualina Lauciello in occasione del suo pensionamento. “Una grande donna che ha fatto un lavoro certosino, silenzioso dal 1982 servendo il comune affianco ai sindaci”.
Sette domande, dai 3 ai 2 minuti a disposizione, con due diritti di replica di un minuto. Alla fine il consuetudinario appello al voto.
Rapporto con la città
la prima domanda verte sul sentimentale. E’ stato chiesto ad ognuno dei candidati di portare un oggetto a loro caro, che rappresentasse il rapporto con la città. Seguono le risposte.
Pasquale Chieco esordisce con “Il mio barbiere è sempre stato a Ruvo”, ricordando quella che è stata la sua infanzia nelle strade della città. “Poi sono diventato sindaco e tutto cambia, tutto è più intenso”. Parla della pandemia, delle tanta emergenze e di un “legame d’amore con la città che solo chi fa il sindaco capisce”. Così, porta con sé i disegni, lettere, poesie di bambini. “Per me sono segno di questo legame”.
Per Santi Zizzo la famiglia è tutto. Porta infatti sul palco le foto della famiglia e di don Tonino Bello. “Da amministratore vorrei essere capace di cogliere in ogni persona il messaggio di don Tonino Bello, cioè la parte migliore e farla venire fuori”.
Biagio Mastrorilli. Legato a Ruvo tramite la figura del padre. Porta sul palco, infatti, un copricapo di carta, tipico dei muratori. “Sono ricordi che mi hanno fatto maturare e comprendere che nulla viene senza il sacrificio”.
Anche Domenico Berardi porta il ricordo delle sue origini sia professionali, sia paterne. Dice di aver studiato presso l’accademia del padre. Legato agli artigiani sostiene: “Sono qui perché il patrimonio degli artigiani si sta sciupando”.
Luciano Lorusso parte ironizzando: “Abbiamo capito che tutti amiamo Ruvo perciò potremmo amministrare un anno ciascuno”. Poi, consono alla domanda iniziale, parla della pandemia. In qualità di medico, ricorda il marzo 2020 e la difficoltà vissuta in prima persona nei reparti Covid. Mostra due foto della tuta di protezione anti-Covid, una con su scritto il suo nome e il disegno della Puglia con la geolocalizzazione di Ruvo e, sull’altra la scritta “Ruvo nel cuore”. “Questo è il mio legame con la città”.
Decoro urbano e cura del verde
Dopo una domanda così personale, si entra nel programmatico con il tema del verde cittadino.
Zizzo. “Il decoro urbano dev’essere innestato in un progetto generale” dice e, per una cura stabile del verde sostiene la necessità di istituire strutture fatte apposta per questo tipo di servizi. Propone l’istallazione di cestini funzionali specialmente per le cicche di sigaretta. Attento all’ambiente conclude: “Siamo l’unica coalizione ispirata all’agenda 2030 per la transizione ecologica”, sostenendo di riformare la strutturazione del verde e della pulizia.
Mastrorilli. In linea al suo programma, parla dell’istituzione di una consulta del verde con tecnici, agronomi ed esperti del settore che redigano un piano regolatore del verde. “Occorre un piano della manutenzione, un regolamento dei beni comuni pensando di istallarvi le panche ginniche che servono ai runner” questo perché, dice: “Spendiamo bei soldini per i parchi e poi ne assistiamo inermi al loro degrado”.
Berardi. “Il verde è un contorno” esordisce e ricorda quando la materia prima per la sua azienda era disponibile nei dintorni ruvesi; ora invece viene reperita in Piemonte “senza trovare la qualità che avevamo a Ruvo”. “Dove sbagliamo – sostiene – è nel voler fare autonomia isolata ma occorre sinergia e politica di avvicinamento“.
Lorusso. Riprende le ultime parole di Mastrorilli proponendo rotatorie fiorite a ingresso città, più pulizia, illuminazione, manutenzione marciapiedi. “Renderebbe più attrattiva la nostra città”
Chieco. Parla dei nuovi parchi Summo e Belvedere e sottolinea come questi siano frequentati da famiglie di altre città. Per lui c’è la necessità di manutenzione per i parchi più datati. Porta l’esempio di Parco Levi in attuale ristrutturazione che sarà dotato di tutte le caratteristiche di sicurezza e di cura del verde. “Il verde non ci manca” dice e cita uno degli obiettivi del suo programma: la realizzazione di un’anagrafe elettronica per digitalizzare gli alberi con l’aiuto di cittadini e studenti.
Raccolta differenziata porta a porta
La terza domanda verte sul tema della raccolta differenziata porta a porta, chiedendo esplicitamente ai candidati come e se intendono continuare con questo sistema.
Mastrorilli. Parla della tariffazione puntuale e dell’idea di piccole isole ecologiche poiché, sostiene il servizio porta a porta ha funzionato ma comporta alcuni limiti. Poi parla della SANB: “Siamo quasi assenti” dice.
Berardi sostiene: “Per me la differenziata è tutta da rifare” e propone di allinearsi con processi più all’avanguardia poiché “noi siamo indietro anni luce” e conclude con il tema dell’isola ecologica e dei problemi che comporta nel cuore della zona industriale.
Lorusso. “Il sistema porta a porta è un sistema dispendioso a fronte del poco servizio”. Riprende Berardi e Mastrorilli: anche lui parla di piccole isole ecologiche di quartiere, sorvegliate e accessibili con tessera sanitaria. E poi l’isola ecologica, “uno spettacolo indecente che si presenta nella zona industriale”. Aggiunge il problema dei rifiuti nell’agro risolvibile con foto-trappole e video sorveglianza e quello dei rifiuti nel centro storico. Racconta di una tour operator che lamenta come i suoi gruppi turistici siano contenti della bellezza artistica della città, ma scontenti della sporcizia nel centro antico.
Chieco controbatte: “Bisogna amare la città. Ho decine e decine di messaggi di turisti che si complimentano per la città, bella, pulita e ordinata”. Poi la SANB: “Qualcuno si è distratto: è stato uno dei lavori più importanti in questi anni. È società pubblica e questo significa non affidare ai privati, agli appalti, a quelli che fanno soldi. Società pubblica vuol dire soldi che vanno a beneficio della città”.
Zizzo. “Partiamo da un dato oggettivo: la città è sporca – e aggiunge – la SANB è una grande cosa e questo vuol dire che gli azionisti siete voi”. Propone allora di ottimizzare il ciclo dei rifiuti, guadagnandoci su e dividendo il guadagno tra gli azionisti, e cioè diminuendo le tasse.
Il primo diritto di replica è di Berardi. Parte sostenendo la presenza di applausi pilotati da parte della coalizione di Chieco, scatenando così l’ira degli stessi e di Lorusso che prende fortemente le sue difese. Il tema della sua replica è sempre sull’isola ecologica.
Risponde Chieco chiedendo il suo diritto di replica e dice: “L’isola ecologica non l’ho messa io lì, l’ho trovata. I sindaci quando arrivano hanno un primo compito, risolvere i problemi con le possibilità che hanno – e aggiunge – non abbiamo la bacchetta magica”. Poi parla del bando vinto e dei lavori in procinto di avvio della messa a norma dell’isola ecologica. “Sarà avanzata dal punto di vista tecnologico, si potrà entrare a qualsiasi ora con un badge; è un sistema inodore”.
Berardi replica: “Perché il sindaco ha avuto 300mila euro, si è sentito autorizzato a fare un disastro. Con quei soldi possiamo fare un altro uso – e aggiunge – i bandi vengono pubblicati e pilotanti da Bari”. La critica dal pubblico non si è fatta mancare in quanto i bandi sono vincolati e non usufruibili per altri scopi.
Strisce blu
La domanda è su cosa i candidati intendono fare con il parcheggio a pagamento, considerando il contratto in atto.
Berardi. “Vanno tolte” esordisce seccamente il candidato. “Il motivo – sostiene – è quello di liberare la periferia messa in gabbia”.
Lorusso. “Le strisce blu non si possono togliere appena insediati. C’è un contratto da onorare ma che comunque può essere studiato per ridimensionarle”. Propone di ricercare fondi dal PNRR per strutture come un autosilo da realizzare in Largo Le Croci.
Chieco ironizza: “Salvo giudizio finale, direi che sono d’accordo con quanto detto da Luciano Lorusso – e continua – bisogna capire gli obiettivi delle strisce blu. Non le abbiamo fatte per fare cassa. Ricordate come erano le nostre strade, le piazze del centro storico piene di macchine”. Parla poi del ridare parcheggio ai cittadini del centro antico e del limitare l’uso dell’auto come obbiettivi delle strisce. “Tra due anni avremo la possibilità di ridurle perché avremo attuato il piano della mobilità sostenibile con ciclovie e piedibus“.
Zizzo. “Il piano del traffico è essenziale per la vivibilità della città” e propone di redigere insieme ai cittadini un degno piano che non sia fatto nelle quattro mura. Sostiene che i progetti vanno condivisi con la gente, conoscendo le loro difficoltà.
Mastrorilli. “C’è un contratto e va rispettato” dice, proponendo un tavolo di esperti che metta mano al piano. Cita il sistema del Park and ride della città di Bari dal quale potrebbe essere preso qualche spunto.
Diritto di replica di Santi Zizzo che aggiunge: “Tutto questo va rivisto nell’ambito di un piano di sviluppo generale” e cita il restringimento dell’extramurale e le lamentale dei camion dei produttori che non sanno come passare.
Chieco replica: “Il PUMS è già stato approvato, il piedibus è già stato sperimentato prima della pandemia. Si parla di progetti fattibili in tempi veloci”.
Berardi irrompe chiedendo il perché della salita di via Cairoli interrotta per pochi metri da un divieto d’accesso. Tra fischi e applausi dalle varie parti, Chieco risponde che è stata una scelta decisa, come di dovere, dai vigili ritenendo che alcune autovetture non siano adatte per la salita.
Cultura. Luci e suoni d’artista
E’ una domanda che parte da Luci e Suoni d’Artista ma che verte anche sulla calendarizzazione prevista dai candidati sui vari eventi culturali.
Lorusso. “Gesù bambino deve tornare nel salotto di casa mia” dice, creando nel pubblico una sorta di faida tra cattolicesimo e laicità. Parla di una fondazione culturale mista di partecipazione pubblica e privata che sarà volta a recuperare tutte le tradizioni religiose, gastronomiche, “Perché la cultura non è solo di sinistra” sostiene. Poi Parla del Talos e della prospettiva di un festival più coinvolgente per la comunità.
Chieco. “Chi non vede il successo di questa manifestazione è cieco e fa male alla città” e parla di Forbes, dei tg nazionali e dei turisti giunti a Ruvo per il progetto.
Zizzo. “Là dove c’è comunione di intenti ben venga. Perché no? – dice riguardo al progetto natalizio, ma aggiunge – a Ruvo mancano gli spazi di risocializzazione”. Propone così nuovi spazi per giovani e non e, in più, premi di medicina nazionale.
Mastrorilli. Esprime apprezzamento per i primi progetti di Luci e Suoni d’Artista. “L’indirizzo che ha preso negli anni successivi – ritiene – si è allontanato dalla tradizione nostrana”. Propone di fare qualcosa di più condiviso con la popolazione. Anche lui parla di una fondazione culturale che coinvolga Pro Loco e ogni associazione musicale e culturale di ogni tipo così da destagionalizzare gli eventi e creare un flusso continuo di turismo.
Berardi. “Quanto detto dal sindaco Chieco verte al sembrare e non all’essere. Bisogna far progredire le aziende e non essere mendicanti aspettando uno o l’altro bando”.
Giunta comunale
“Come sarà la giunta in caso di vittoria?” chiede il direttore.
Chieco ribadisce la giunta politica con assessori che saranno indicati dalla coalizione. “Saranno dettati dalla competenza” dice.
Zizzo. “I talenti di Ruvo potrebbero fare dieci giunte. C’è gente preparata, già in opera nelle nostre consulte per l’agricoltura, il risparmio energetico”.
Mastrorilli. “La mia giunta sarà composta da quegli amici e amiche che ci hanno messo la faccia in questa campagna elettorale”.
Berardi. “Noi non abbiamo coalizioni – e aggiunge – Se avrò la sventura di diventare sindaco in consiglio comunale non ci sarà ne maggioranza ne minoranza; non un’amministrazione ballerina.
Lorusso. “Ruvesi e politici. Competenti non servono perché i ruvesi sono tutti competenti”
Competitor e ballottaggi
Qual è il vostro maggior competitor e chi votereste in caso non foste voi ad andare al ballottaggio?
Lorusso. “Il professor Chieco è il mio competitor principale. Chiunque arrivi al ballottaggio per me va bene”.
Berardi. “Parlare di ballottaggio è già presagio di accordi. Lancio una sfida alla cittadinanza: fateci risparmiare una settimana. Siate obbiettivi – e conclude – se non dovessi arrivare al ballottaggio ho la segheria e vado a lavorare”.
Mastrorilli. “Il mio principale competitor è l’amico Luciano Lorusso. Nell’ipotesi malaugurata non dovessi arrivare io al ballottaggio mi siederò con i miei facendo un’analisi profonda, individuando quello che potrebbe essere il sindaco migliore per questa città”.
Zizzo. “Dobbiamo smetterla di parlare di competitor. La competizione è una logica che sfocia nel tifo e il tifo fa solo vittime. Io sono per una partecipazione attiva di tutti i cittadini. Non mi sento competitor di nessuno – e conclude – lascerò i miei elettori liberi di votare”.
Chieco. “Credo anche io, come il dott. Lorusso, sarà lui il mio competitor. Se non dovessi essere io ad andare al ballottaggio non sarebbe solo la bocciatura della mia candidatura ma di tutta la mia coalizione. Opterei che fossero le forze politiche organizzate a fare le decisioni e la stessa cosa farò per me stesso”.
Appello al voto
A decidere l’ordine è la ruota.
Lorusso. “Innanzitutto il mio è un appello ad andare a votare – dice – Perché votare per me? Perché io voglio dare speranza alla città. Non ho la pretesa di fare miracoli ma di cambiare la storia sicuramente si. Voglio farlo con amicizia, tessendo rapporti, ascolto. Se votate con me vi assumete un impegno: fare il sindaco insieme significa che verrete a fare il sindaco la sopra con noi” (ndr indica Palazzo Avitaja)
Berardi. Parla della banca dell’olio che ha in mente. “E’ un’opportunità irripetibile da sfruttare perché il nostro olio noi lo svendiamo. Al di là di come andranno le elezioni io questo progetto lo porterò avanti per far rinascere Ruvo e i sud”.
Zizzo. “Perché votare per me? Meglio perché votare per voi. Ognuno di voi ha delle esigenze e diritto di ascolto. Abbiamo creato delle strutture importanti che andranno oltre anche dopo le elezioni ma il passo successivo è quello di dare corpo a una terza via. Votate perché ho voglia di progettare con voi una Ruvo del futuro ma soprattutto del presente, una città che dia ascolto dal bambino all’anziano”.
Chieco. “E’ importante che si vada al voto. La continuità nell’amministrazione è un fatto fondamentale. Non è facile e occorre una grande competenza. Siamo qui con un programma complesso e con la voglia di andare avanti. Non c’è tempo per prendere la patente. Bisogna guidare e veloce”.
Mastrorilli. “Noi vi chiediamo una scelta libera; vi offriamo l’opportunità di avere un’alternativa. Ci siamo messi in gioco perché abbiamo visto che la scelta politica era insufficiente. Stiamo dando voce a tante persone che abbiamo ascoltato – e aggiunge – io non credo sia un motivo valido votare per dare continuità amministrativa. Se occorre una patente per guidare il comune, a chi la ha andrebbe revocata”.
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