Conferenza Stampa di Centrosinistra: “Quando non si propone, l’unica arma è la macchina del fango.”
A conclusione della seduta del Consiglio Comunale, ieri, mercoledì 11 maggio 2022, alle ore 19, si è tenuta la Conferenza Stampa della Coalizione di Centrosinistra di Ruvo di Puglia, nella sala Conferenze di Palazzo Caputi.
Presenti molti dei consiglieri comunali di maggioranza, segretari, assessori e sostenitori.
Il segretario del PD Ruvo, Ciccio Cecalupo, ha rinnovato e ribadito i punti all’ordine del giorno, discussi in seduta consigliare:
“Ribadire le posizioni, i comportamenti e la bontà di un progetto politico fa sempre bene, ricordandolo soprattutto a chi cerca di minarlo.
Infatti la questione oltre che essere di carattere personale e istituzionale assume un significato politico che è quello di gettare discredito su un progetto politico che non si riesce ad avversare con una proposta politica e che si cerca di affossare andando sull’attacco personale, sulla violenza, su tutto fuorché sul fare politica.
Il metodo Chieco non si riesce a contrastare e siamo alla vigilia della campagna elettorale di comuni vicini a noi.
Per testimoniare la bontà del nostro progetto politico, il nostro sindaco è stato chiamato in questi giorni per sostenere la campagna elettorale dei comuni limitrofi.
Il clima che abbiamo vissuto in questi giorni ha ricordato quello della campagna elettorale, nonostante questa sia finita oltre sei mesi fa, ma loro hanno continuato con lo stesso atteggiamento, con accuse personali, violenza verbale e comunicativa. Non abbiamo visto dalla loro parte una proposta politica.
Quando non si propone, quando non si ha idea di proposte per la città, l’unica arma è quella della macchina del fango, dell’accusa personale, del sospetto.
L’unico aspetto per il quale intendo ringraziarli è quello per averci fatti tornare nel clima di campagna elettorale che è sempre bello, che ci dà grinta, campagna elettorale che sappiamo fare e vinciamo perché facciamo sempre qualcosa di buono per la nostra comunità.
L’attacco rivolto anche al lavoro degli uffici del comune è ancora più grave perché ferma il lavoro di una amministrazione che proprio in questo momento sta presentando progetti che faranno arrivare risorse incredibili in questo comune. Ci ditoglie dal lavoro e dalle responsabilità.
Loro non sentono la responsabilità data dal loro ruolo istituzionale che è quello sì di controllo, ma anche di dare un senso di rispetto delle istituzioni e della misura del dialogo sereno che evidente manca.”
In seguito, ha preso la parola la consigliera di maggioranza Lia Caldarola(Sinistra ruvese):
“Diversi lustri fa, io ero ancor una neofita, Ruvo ha vissuto un periodo nerissimo perché nell’ambito di una guerra intestina alla democrazia cristiana, un consigliere comunale è stato denunciato dall’allora sindaco, è stato rimosso dal ruolo di consigliere comunale, è stato arrestato ed è stato assolutamente assolto da tutti i reati.
Questa faccenda ha segnato moltissimo questa persona e ha segnato l’inizio di un modo di fare politica che a Ruvo era ignoto, per fortuna.
Ora quello che è successo all’epoca, un attacco terribile alla democrazia, perché quel consigliere era stato votato dai cittadini, è un metodo che ho patito sulla mia pelle e su quella buona politica che stiamo cercando di fare.
Noi non ci arrendiamo perché c’è un modo di fare politica, che viene dall’etimologia, è il ragionamento dentro la polis, ciò intorno a cui gira la società. E della politica insogna avere rispetto perché è ciò che ci tiene insieme.
Questo è un inusitato, incontrollato attacco ad una politica che vuole ragionare. Un attacco alle istituzioni democratiche.
Sono decenni che non riescono a vincere a Ruvo. E continuano a non capire che questa città di questi metodi non può fidarsi perchè nessuna persona sensata vuole vivere in un clima da impero austroungarico.
Sulle vicende della famiglia del sindaco c’è una continua attenzione.
Ogni giorno c’è un attacco ai funzionari. Ma voi avete idea di cosa significhino centinaia di accessi agli atti? Migliaia di fotocopie da fare, migliaia di ore di lavoro sottratte ai cittadini di Ruvo per i capricci dell’opposizione.
E continuano a pensare che la gente si faccia intimidire
C’è la necessità che un po’ di persone di centrodestra vadano in pensione. Noi facciamo il tifo perché in quel centrodestra locale nasca una nuova classe dirigente.”
A concludere è stato il sindaco, Pasquale Roberto Chieco, che, auspicando la conclusione di questa triste vicenda, con fermezza ha dichiarato:
“Il consiglio comunale ha testimoniato quanto fosse avventurosa l’ipotesi e l’istanza messa in campo dall’opposizione. Una costruzione basata su tanti elementi sovrapposti, ma senza alcuna sostanza e che si perdevano in una miriade di passaggi, trascurando il fatto essenziale per cui mi hanno condannato senza appello.
Hanno riconosciuto che tutte le vicende che hanno riguardato la gestione del conti PIP del comune di Ruvo di Puglia e tute le procedure di aggiudicazione.
Tutta una attività che io rivendico politicamente perché i cittadini devono sapere che quei lotti sono rimasti inutilizzati per anni.
Io rivendico l’indirizzo politico che ha determinato queste procedure. Eppure, in tutti gli atti amministrativi, io ne sono rimasto fuori.
Come sono rimasto fuori quando c’era un legame di parentela e loro l’hanno riconosciuto, rilevando poi però una mia presenza impropria in un atto di approvazione di un bilancio legato all’insieme dei provvedimenti degli atti che portano al bilancio di previsione dell’ente e che aveva tutte altre finalità ed era completamente inidoneo a quelle attività.
Siamo arrivati a questa deliberazione con tre relazioni istruttorie fatte da funzionari indipendenti, coordinati dal segretario popolare che è garante della legalità degli enti locali che hanno detto quello che vi sto dicendo: non era stimabile nessun conflitto di interessi.
Nessuna di quelle verità dichiarate su quel manifesto vergognoso affisso da 15 giorni per la nostra città è vera. Tutte quelle affermazioni stano a dichiarare una grande, enorme menzogna, con l’unico obiettivo di colpire le istituzioni.
Un modo di gestire la politica che è assolutamente censurabile.
Ci saremmo aspettati un’opposizione collaborativa, che non tenti ogni volta di infangare il rappresentante delle istituzioni.
Questo è un modo che danneggia le istituzioni e tiene lontana dalla politica tante persone che vorrebbero occuparsene, perché dà l’idea di una lotta all’ultimo sangue, dove tutto è consentito pur di eliminare l’avversario che, però, sta facendo un servizio civico per la comunità.
Abbiamo le spalle, la forza, la determinazione e l’unità di tutti i gruppi che sostengono la maggioranza, con la convinzione che stiamo facendo le cose giuste e le stiamo facendo da persone che agiscono in virtù della tutela e della garanzia del raggiungiamento degli interessi pubblici senza farsi asservire da altri interessi.
Possono mettere in campo solo schizzi di fango, ma noi, poi, quegli schizzi di fango ce li togliamo e andiamo avanti per la nostra strada.”
Articolo di Ruvesi.it