CON PASCOLI COMPROMESSI SOS ALIMENTAZIONE ANIMALI; CROLLA ANCHE RACCOLTO AVENA E ORZO
Crolla anche il raccolto di avena e orzo a causa della siccità che ha fatto già seccare i pascoli dove è andato perso oltre 1/3 del foraggio per alimentare gli animali nelle stalle, con la difficoltà a reperire favino, trifoglio e foraggio anche dalle regioni limitrofe. A denunciarlo è Coldiretti Puglia, che segnala lo stato di criticità del mondo zootecnico stretto da un lato dalla mancanza di mangime per gli animali a causa della siccità e dagli alti costi di produzione.
Il foraggio presente nelle stalle è lignificato, mentre le semine precoci per il pascolo – spiega Coldiretti Puglia – non sono neppure germogliate a causa della mancanza di acqua, con l’aggravio dei costi per le necessarie risemine per garantire l’alimentazione per gli animali nelle stalle, con i raccolti anche di avena e orzo che sono andati in fumo a causa della siccità. Il rischio è l’ulteriore aumento del costo dei mangimi per integrare l’alimentazione degli animali, schizzati già a causa del rialzo delle quotazioni delle principali materie prime quali soia, mais, cereali e foraggio anche a causa dell’attuale crisi per i conflitti in Ucraina e in Israele – aggiunge Coldiretti Puglia – con gli allevatori costretti a sopportare i costi per i semi, ma anche il caro gasolio agricolo.
Va garantita la stabilità del settore lattiero – caseario che ha un’importanza per l’economia regionale ma anche una rilevanza sociale e ambientale – insiste Coldiretti Puglia – perché quando una stalla chiude si perde un intero sistema fatto di animali, di prati per il foraggio, di formaggi tipici e soprattutto di persone impegnate a combattere, spesso da intere generazioni, lo spopolamento e il degrado dei territori soprattutto in zone svantaggiate.
In pericolo c’è in Puglia un patrimonio di formaggi unico al mondo – riferisce la Coldiretti regionale – dove la Fattoria Puglia assicura un decisivo presidio di un territorio dove la manutenzione è assicurata proprio dall’attività di allevamento, con il lavoro silenzioso di pulizia e di compattamento dei suoli svolto dagli animali e un patrimonio dell’agroalimentare Made in Italy che in Puglia vanta ben 4 formaggi DOP, la burrata di Andria IGP e 17 specialità riconosciute tradizionali dal MIPAAF, con le specialità provenienti dalla Puglia come il Canestrato leccese, il Caciocavallo podolico Dauno, il Caciocavallo della Murgia.
La chiusura di un’azienda zootecnica significa anche che non riaprirà mai più, con la perdita degli animali e del loro patrimonio genetico custodito e valorizzato da generazioni di allevatori. Per questo è necessario intervenire subito per contenere il caro energia ed i costi di produzione con misure immediate per salvare aziende e stalle e strutturali per programmare il futuro, conclude Coldiretti sottolineando che occorre lavorare da subito per accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali e alle speculazioni.