Comune avvia assistenza socio-educativa per studenti diversamente abili. Candidato progetto al bando U.N.R.R.A.
Già dai primi giorni dell’anno scolastico le studentesse e gli studenti con disabilità delle scuole per l’infanzia, primaria e secondaria di primo grado ruvesi potranno contare sull’importante supporto di un gruppo di educatori specializzati. Partirà, infatti, dal 1 ottobre il servizio comunale per l’assistenza scolastica socio-educativa per persone diversamente abili.
Il servizio, grazie allo stanziamento ad hoc di fondi comunali, a partire da marzo 2017 è stato esteso anche in forma extrascolastica, attivando così interventi a domicilio in favore di otto bambini e ragazzi.
Una sperimentazione che ha dato da subito ottimi risultati, come testimoniato dai vari attori coinvolti nel progetto: tutti i genitori hanno dichiarato un miglioramento complessivo dell’autostima del proprio figlio, del grado di entusiasmo e di partecipazione alle attività proposte; gli insegnanti hanno rilevato miglioramenti sia dal punto di vista dell’apprendimento scolastico che dal punto di vista della capacità di socializzazione nel gruppo classe; gli operatori dell’ “Oratorio Don Bosco”, che ha ospitato i ragazzi all’interno delle attività estive con l’affiancamento degli educatori specializzati, hanno sottolineato come questa progettualità abbia prodotto benefici diretti non solo sui singoli utenti, ma anche e soprattutto sull’intera comunità dei ragazzi dell’l’oratorio: la vicinanza, la presenza e le relazioni venutesi a creare hanno infatti generato occasioni di riflessione e di crescita per tutti.
Al fine di dare continuità e sostenibilità a questo tipo di attività, l’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune ha candidato all’Avviso Pubblico del Ministero degli interni Fondo Lire U.N.R.R.A. 2018, destinato ad interventi socio-assistenziali in favore di soggetti che si trovano in condizioni di marginalità sociale e in stato di bisogno, il progetto “Il pozzo dei desideri”, che riprende e struttura in modo compiuto questi interventi.
Obiettivo principale della proposta progettuale è quello di creare opportunità concrete di inclusione per ragazze e ragazzi con disabilità, tra i 14 e i 28 anni, attraverso due azioni: la prima, rivolta alle situazioni in cui le compromissioni dell’autonomia personale connesse all’handicap sono particolarmente gravi, che prevede l’inserimento nei contesti ludici, ricreativi e di socializzazione già attivi nella nostra comunità (laboratori sportivi, teatrali e musicali); la seconda, rivolta a coloro che mantengono un livello di funzionalità più alto, prevede la creazione di un’attività di catering sociale, per la quale i beneficiari saranno opportunamente formati.
La scelta della fascia di età specifica è motivata dalla constatazione che, di frequente, i ragazzi e le ragazze, che hanno terminato la scuola dell’obbligo rimangono isolati e i loro bisogni spesso insoddisfatti. I servizi già erogati, seppur diffusi, trasversali e differenziati, non riescono a intercettarele esigenze specifiche di questa età caratterizzata dalla ricerca di autonomia dalla famiglia d’origine, dalla necessità di identificarsi con i coetanei e dall’importanza di creare opportunità concrete che consentano di guardare al proprio futuro di adulti.
Questo isolamento si manifesta in forme ancor più profonde nei contesti sociali in cui, oltre alle problematiche strettamente connesse all’handicap, si aggiungono altre forme di vulnerabilità: deprivazione economica, carenza di capitale umano e sociale del nucleo d’origine, mancanza di strumenti culturali, educativi e relazionali, tuttielementi questi che compromettono gravemente la vita affettiva e il percorso di crescita dei ragazzi con disabilità.
«Abbiamo in mente – ha detto l’assessora alle Politiche Sociali, Monica Montaruli – una città in grado di garantire a tutti pari opportunità nella realizzazione dei propri desideri e delle proprie vocazioni, per questo dedichiamo con costanza grande sforzo e lavoro quotidiano a queste tematiche. Ciò si traduce anche in investimenti finanziari importanti per il bilancio comunale che, nell’ultimo anno, ci hanno consentito di ampliare i servizi socio-educativi già erogati e di prevedere, tra l’altro, una buona quota di cofinanziamento per il progetto candidato al Fondo UNRRA per soddisfare al meglio uno dei requisiti richiesti dal bando e per il quale sarà assegnato una quota importante di punteggio nella valutazione di merito.
Tutto questo ancora non basta: per questo cercheremo di sfruttare ogni occasione per sostenere il percorso intrapreso, valorizzando le esperienze delle associazioni e delle realtà del terzo settore che già operano in questo campo di intervento e che saranno coinvolte, in caso di attribuzione del finanziamento, in questo progetto così come già avviene con le altre progettualità in corso».