Commercio: cercansi imprenditori coraggiosi per “Apriti Ruvo!”
Era giugno dello scorso anno quando a Ruvo di Puglia, durante la prima edizione del festival della rigenerazione urbana “nóvǝ nóvǝ nóvǝ”, si è parlato di “riuso temporaneo degli spazi urbani”: Matteo Persichino del Laboratorio “Temporiuso.net” illustrò, attraverso l’esempio di Chiari (BS), i sette passi di questa buona pratica che, coinvolgendo cittadini, artigiani, commercianti e operatori culturali, innesca un processo virtuoso e rigenerativo dell’economia e delle relazioni, partendo dal centro antico sino a giungere nelle periferie.
A più di un anno di distanza la riapertura e il riuso temporaneo di locali commerciali dismessi nel centro antico, dai 15 ai 70 mq, tra via Alcide De Gasperi e via Vittorio Veneto, sta per divenire una realtà proprio a Ruvo di Puglia dove, dal 24 novembre al 7 gennaio, commercianti, artigiani, artisti, designer, operatori culturali e “gente visionaria e coraggiosa” sono chiamati a sperimentare “idee imprenditoriali creative e innovative”, in cui know-how antico e contemporaneo, in cui si intesse la storia, lo spirito, il genius loci della città dovrebbero trovare felice espressione.
È questo “Apriti Ruvo!”, azione di “Vivo a Ruvo”, progetto strategico di supporto all’attivazione del DUC, finanziato dalla Regione Puglia e cofinanziato dal Comune di Ruvo di Puglia, in collaborazione con Confcommercio e Confesercenti. L’azione è stata presentata mercoledì scorso, a “Casa Duc”, in via Modesti 4 vico I, dal sindaco Pasquale Chieco, presidente di “Vivo a Ruvo” e Luciana Di Bisceglie, vicepresidentessa di Ascom Confcommercio.
«È un salto nel futuro, – spiega Chieco – la sfida delle sfide, perché sarà il primo passo per rilanciare il commercio ruvese fra tradizione e innovazione».
C’è tempo fino alle 23.59 del 5 novembre per candidare, compilando il modulo online o scaricandolo dal sito, i progetti da inviare a info@vivoaruvo.it. Come si evince dall’avviso pubblico inserito nella sezione “apritiruvo” sul sito www.vivoaruvo.it, essi devono contenere le potenzialità per avviare un progetto economico che si consolidi nel medio e nel lungo periodo. Perché è vero che rinasceranno, sia pure per un limitato periodo di tempo, “tanti spazi vuoti da riaprire” – tra cui la bottega di un barbiere e altri locali con banconi – ma è altrettanto vero che “il pieno di idee da liberare” non deve dispiegare la sua forza e la sua potenza solo in tale lasso temporale. Questo è confermato dalle parole del primo cittadino: si tratta di una sperimentazione, di un modo per tastare il polso del mercato, di un indicatore per le azioni future che confluiranno nella istituzione del DUC.
L’elenco dei vincitori, selezionati da un’apposita Commissione sulla base di determinati requisiti, sarà pubblicato sul sito il 9 novembre 2018; mentre i progetti vincitori saranno illustrati nel corso di una conferenza pubblica il 12 novembre. In seguito,l’Associazione “Vivo a Ruvo” provvederà, d’intesa con ogni vincitore, a individuare il locale più idoneo al progetto ed entro il 22 novembre lo stesso dovrà essere allestito in modo originale, eco-sostenibile. Il locale sarà affidato in comodato d’uso gratuito; le utenze saranno a carico dell’Associazione come lo saranno i costi relativi a tributi locali per l’uso della spazio interno. I locali andranno ripuliti, liberati e restituiti entro l’11 gennaio 2019.
I proprietari degli immobili dati in comodato d’uso non percepiranno alcun compenso: è un atto, secondo Chieco, coraggioso, da applaudire che, tuttavia, reca il vantaggio di vedere un immobile ritornare a nuova vita. «E questo potrebbe far scattare la scintilla per un riutilizzo a lungo termine».
Con “Apriti a Ruvo!” si concluderà la prima fase di attivazione del DUC che ha visto, a partire da giugno, l’ elaborazione di un piano di visione strategica del commercio; la redazione del Piano Operativo che renderà attuabili i progetti contenuti nel DUC a partire da gennaio 2019.
Molto fiduciosa è Luciana Di Bisceglie che avverte come si stia assistendo a un’involuzione della tendenza a dirigersi verso le periferie commerciali: invece il commercio di prossimità, del vicinato è un “amico del tempo” e anche del denaro se si considerano i costi da sostenere per raggiungere le città limitrofe.
In concomitanza con “Apriti Ruvo!” è la terza edizione di “Luci e Suoni d’Artista”- che saranno accese il 7 dicembre -, il progetto di design e riqualificazione urbani che coinvolge gran parte della comunità e che sta acquisendo una sua stabilità e autonomia, richiamando turisti e visitatori come ha affermato il direttore artistico Vittorio Palumbo. Della sinergia tra DUC e “Luci D’Artista” si parlò in un incontro pochi mesi fa. Palumbo ha invitato tutti a lasciarsi coinvolgere in questa opera collettiva portatrice di bellezza e rilancio della città.
Attualmente proseguono gli incontri con i proprietari degli immobili dismessi nel centro storico: sono dieci quelli di cui è stata data disponibilità – e secondo un censimento condotto proprio nell’ambito di “Nove Nove Nove” i locali in tale stato sono una quarantina. Non è mancata qualche polemica: a chi lamenta la localizzazione solo in determinate aree del centro antico di entrambi i progetti , è stato risposto che si sta pensando di ampliare il perimetro di azione ma il focus è sempre sul centro antico.
C’è chi chiede di protrarre il progetto di riuso temporaneo degli spazi sino al 3 febbraio, quando si concluderà il progetto delle luci artistiche: ma questo non è sempre facile.
Accorata è stata la richiesta di una giovane imprenditrice affinché siano previste deroghe alle eccessive norme restrittive che “soffocano” il raggio di azione di chi opera nel centro antico: ma questo – rassicura Chieco – è stato già previsto.
Le proposte che stanno già arrivando, soprattutto da under 35, fanno ben, tuttavia, sperare sull’esito di questo progetto pilota.
«Il mondo dell’associazionismo – ricorda Chieco – non è stato dimenticato: presto sarà pubblicato un bando, in collaborazione con Ruvo Solidale, che coinvolgerà questo mondo in progetti interessanti».
(Foto ©Ruvesi.it)