Attualità

COME SUPERARE UN ATTACCO DI PANICO? I CONSIGLI DELLA PSICOLOGA SARA MARIA MAZZONE

Nella giornata di ieri abbiamo conosciuto la psicologa ruvese, Dott.ssa Sara Maria Mazzone, la quale, in questo periodo molto difficile per tutta la nostra collettività, si è gentilmente resa disponibile ad offrire a tutti noi dei consigli e delle indicazioni riguardanti il modo in cui affrontare l’emotività di queste particolari giornate. Oggi, la stessa ci spiegherà in cosa consiste un attacco di panico e cosa fare per provare a superarlo.

Dottoressa, in cosa consiste un attacco di panico? Se dovessimo incorrere in questi giorni in uno di esso cosa possiamo fare per superarlo?   

“Partiamo col dire che esiste una percezione del concetto di “attacco di panico” del tutto errata nella popolazione generale. Oggi si parla di attacco di panico continuamente. Spesso si confondono momenti di estrema ansia e agitazione con quelli che invece sono stati psicopatologici gravi e di altra natura. È bene dunque distinguere i due fenomeni. Un attacco di panico si distingue da uno stato d’ansia generalizzato in quanto ha una durata maggiore, e ha sintomi ben specifici quali:  palpitazioni, sudorazione, tremori, dispnea, dolore o fastidio al petto, vertigini, e soprattutto sensazione di essere in bilico tra vita e morte (paura di morire) estrema sensazione di perdere il controllo su di sé. La sua caratteristica principale è quella di insorgere improvvisamente, senza causa o fenomeno scatenante (a differenza di paura e ansia che sono motivate). In termini di “pronto soccorso” emotivo è bene anzitutto mettersi in una zona sicura e tranquilla e concentrarsi per recuperare la normale respirazione, cosicché i livelli di ossigenazione cellulare si ristabiliscano e il cervello riceva un segnale che gli dica “sta passando, è tutto ok”. È importante poi, concentrarsi sulle sensazioni corporee che si stanno provando in quell’istante (anche nominandole mentalmente o oralmente) per ripristinare il collegamento corpo-mente e gestire l’impatto emotivo. Può essere utile toccare i propri arti e concentrarsi per ascoltarne la sensazione sul proprio corpo così da ripristinare il contatto con la realtà e le proprie sensazioni. Altra manovra è quella di nominare gli oggetti che sono nel luogo in cui ci si trova e le cose che si osservano: “mi trovo in camera mia, è tutto come sempre, le tende sono colorate e trasparenti, sto seduto su una sedia ed ho in mano una penna con l’inchiostro blu, vedo passare un uccellino dalla finestra ecc…”. Questo consente due tipi di fenomeni: il primo è quello di distrarsi spostando l’attenzione sul contesto, il secondo riguarda il ripristino del controllo sulla situazione, che durante l’attacco di panico è assente. Infine, aspettare che il momento passi lentamente e ripristinare le proprie funzioni. Ricordo soprattutto che gli attacchi di panico raramente sono fenomeni isolati. Va pertanto immediatamente consultato uno specialista per un trattamento (anche farmacologico laddove servisse) in quanto se trattati dai primi episodi, gli attacchi di panico hanno una remissione più veloce e a lungo termine con una significativa riduzione di recidive.”

 

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