COME DEVE SMALTIRE I RIFIUTI CHI E’ POSITIVO AL COVID? L’ESPERIENZA: “NESSUNA ORGANIZZAZIONE IN MERITO”
Come deve smaltire i rifiuti chi risulta positivo al Covid? Un nostro lettore ci racconta la sua esperienza che testimonia come in tal senso nessuna organizzazione è stata approntata a un anno dalla pandemia.
Quando ci si trova ad essere coinvolti in situazioni che stravolgono la propria esistenza si cerca di reperire ogni utile informazione che permetta di usufruire quanto meno dei servizi che l’Amministrazione mette a disposizione dei propri cittadini.
Se sei in isolamento fiduciario non puoi smaltire i rifiuti come hai sempre fatto per cui cerchi sul sito istituzionale qualche informazione che ti permetta di farlo in una nuova modalità. Sul sito ufficiale del Comune non vi è nulla.
Allora fai un tentativo sul sito della Società che gestisce il servizio. Nulla. Nessuna informazione.
Provi allora a contattare la Società attraverso uno dei canali comunicativi che le stessa mette a disposizione. Si può provare con l’apertura di un ticket, una segnalazione per chiedere informazioni circa i tempi e le modalità di smaltimento dei rifiuti per nuclei familiari affetti da Covid (31 marzo).
Nulla. Allora provi con una segnalazione al numero WhatsApp (1° aprile).
Ecco che qualcosa si muove. Ti contatta il responsabile SANB per Corato che ti rassicura che ti saranno fornite tutte le informazioni dal coordinamento tecnico della sede operativa di Ruvo.
Ancora niente. Allora procediamo con un’altra segnalazione WhatsApp (3 aprile)
Qualcosina inizia a muoversi. Mentre tu attendi ancora che qualcuno ti dia chiare indicazioni su modalità e tempi per lo smaltimento un operatore suona alla tua porta cogliendoti alla sprovvista. Raccogli tutto nel migliore dei modi e ti disfi dei rifiuti. La modalità è improvvisata ma quanto meno hai risolto il problema. Almeno per il momento.
Dopodiché niente più.
Allora altra segnalazione WhatsApp (8 aprile). E relativa rassicurazione di contattato l’indomani mattina che, puntualmente, non avverrà. Come da copione.
Allora proviamo a disturbare addirittura i vertici della SANB con la speranza che possano adoperarsi per sistemare una faccenda che ha ormai del grottesco (9 Aprile).
Tutti i responsabili della SANB ai vari livelli, dal Direttore Generale ai responsabili per i Comuni di Ruvo e Corato hanno sempre offerto piena rassicurazione sulla possibilità di risolvere il problema. In data 9 aprile mi viene confermato che i giorni di raccolta per Ruvo saranno il martedì ed il venerdì e nonostante sia la sera del venerdì, il giorno dopo, sabato 10 un operatore viene a ritirare il nostro enorme sacco di rifiuti.
Oggi, martedì, ho preparato il nuovo sacco da smaltire. Non conosco ancora le regole ma ho, ancora una volta, improvvisato. Ho impacchettato tutto ma il sacco è rimasto in casa. Nessuno si è presentato.
A distanza di 14 giorni ho capito che non esiste nessuna programmazione, nessuna organizzazione, tanto pressappochismo e improvvisazione.
Io, però, continuo a fare il bravo cittadino che con senso di responsabilità aspetterà di essere liberato dall’isolamento e portare personalmente i rifiuti all’isola ecologica. O forse no. Perché sono infetti.
Perdonatemi, sono confuso. E sfiduciato, visto che ad un anno dall’inizio della pandemia sembra che non si riesca ad organizzare una banalissima raccolta porta a porta di rifiuti per utenti che non possono provvedere da se.
Non è una bella esperienza quella di risultare positivo al Covid, nemmeno quando sei asintomatico. Devi rispettare delle regole rigide che condizionano pesantemente la tua vita. Amici e parenti si prodigano in ogni modo per alleviare i tuoi disagi. Se lo facesse anche la Pubblica Amministrazione non sarebbe male.