COLDIRETTI PUGLIA: “RECORD PREZZI CIBO MA CORTOCIRCUITO IN PUGLIA”
Il caro energia sta innescando un nuovo cortocircuito sul fronte delle materie prime nel settore agricolo che ha già sperimentato i guasti della volatilità dei listini soprattutto in Puglia che è fortemente deficitaria ed ha bisogno di un piano di potenziamento produttivo e di stoccaggio per le principali commodities, dal mais fino all’atteso piano proteine per l’alimentazione degli animali in allevamento per recuperare competitività rispetto ai concorrenti stranieri. E’ quanto afferma la Coldiretti Puglia, denunciando quanto sta accadendo soprattutto in stalle, serre e vivai, trasporti e approvvigionamenti alimentari, in riferimento alla cabina di regia a Palazzo Chigi sul nuovo ‘decreto bollette’ che approderà in Consiglio dei Ministri.
Se a livello mondiale i prezzi corrono, in Puglia invece i compensi riconosciuti agli agricoltori ed agli allevatori non riescono neanche a coprire i costi di produzione. Il balzo dei beni energetici si trasferisce infatti a valanga sui bilanci delle imprese agricole strozzate da aumenti dei costi non compensati da prezzi di vendita adeguati. Molte imprese agricole – denuncia Coldiretti Puglia – stanno vendendo sottocosto anche per effetto di pratiche sleali che scaricano sull’anello più debole della filiera gli oneri delle promozioni commerciali. Con l’avvio delle operazioni colturali gli agricoltori – spiega la Coldiretti regionale – sono stati costretti ad affrontare rincari dei prezzi fino al 50% per il gasolio necessario per le attività che comprendono l’estirpatura, la rullatura, la semina e la concimazione. Inoltre – continua Coldiretti regionale – l’impennata del costo del gas, utilizzato nel processo di produzione dei fertilizzanti, ha fatto schizzare verso l’alto i prezzi dei concimi, con l’urea passata da 350 euro a 850 euro a tonnellata (+143%).
L’aumento dei costi energetici riguarda anche il riscaldamento delle serre per fiori, funghi e ortaggi ma ad aumentare sono pure i costi per la pesca, con la flotta nazionale costretta a rimanere in banchina. Il rincaro dell’energia – continua la Coldiretti Puglia – si abbatte poi sui costi di produzione come quello per gli imballaggi, dalla plastica per i vasetti dei fiori all’acciaio per i barattoli, dal vetro per i vasetti fino al legno per i pallet da trasporti e alla carta per le etichette dei prodotti che incidono su diverse filiere, dalle confezioni di latte, alle bottiglie per olio, succhi e passate, alle retine per gli agrumi ai barattoli smaltati per i legumi.
Sono gli effetti degli accaparramenti, speculazioni e tensioni internazionali con la Cina entro la prima metà dell’annata agraria 2022 avrà accaparrato il 69% delle riserve mondiali di mais per l’alimentazione del bestiame ma anche il 60% del riso e il 51% di grano alla base dell’alimentazione umana nei diversi continenti, con conseguenti forti aumenti dei prezzi in tutto il pianeta e carestie, sulla base dell’analisi di Nikkei Asia sui dati del dipartimento americano dell’agricoltura (USDA).
Serve un deciso intervento per contenere la bolletta energetica nelle campagne e garantire continuità della produzione agricola ed alimentare e responsabilità con un “patto etico di filiera” che garantisca una adeguata remunerazione dei prodotti agricoli e punti a privilegiare sugli scaffali il Made in Italy a tutela dell’economia, dell’occupazione e del territorio – coldiretti Puglia Coldiretti Puglia – con il coinvolgimento delle differenti catene della Grande Distribuzione Organizzata.