COLDIRETTI PUGLIA, FUORI AQP DA GESTIONE ACQUA. AGRICOLTURA NON INTENDE PAGARE DEBITI FATTI DA ALTRI
“E’ necessario dire le cose come stanno. Non è che passando la gestione dell’acqua dai consorzi di bonifica all’AQP i pugliesi non pagheranno più, perché i servizi non sono scorporabili, nei fatti non scompariranno gli oneri di contribuenza,perché i canali assolvono la duplice funzione di scolo e di irrigua. L’integralità rappresenta una felice intuizione del legislatore del 1933, che viene costantemente riconosciuta come indispensabile e riproposta in tutte le regioni nelle leggi per il settore della bonifica. Piuttosto, chi osteggia la modifica della legge sui consorzi di bonifica commissariati deve avere il coraggio di dire agli agricoltori, che già pagano servizi di cui beneficiano gratuitamente anche gli urbani, che se dovesse passare questa inaccettabile linea, dovranno pagare ad AQP un prezzo dell’acqua maggiorato del 10% di IVA. Sul fronte della bonifica integrale, ricordiamo con fermezza che i debiti dei consorzi di bonifica non sono stati fatti dal mondo agricolo, si sono accumulati nei 20 anni di gestione dei commissari, nominati dalla Regione, e non possono ricadere sulle spalle degli agricoltori, gli unici ad essere gravati dagli oneri di contribuenza”, è quanto denunciato dal Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti, in audizione alla IV^ Commissione consiliare permanente illustrando gli emendamenti di modifica alla Legge n. 1 del 3 febbraio 2017 sui consorzi di bonifica commissariati, al Presidente Donato Pentassuglia.
“La mancanza di una organica politica di bonifica e irrigazione comporta che lo stesso costo dell’acqua sia stato e continui ad essere caratterizzato da profonde ingiustizie – ha aggiunto il Direttore Corsetti – con riflessi negativi sui costi dell’irrigazione per gli agricoltori, sul reddito di imprese agricole, sulla competitività delle produzioni sui mercati, sul prezzo finale per i consumatori e sui bilanci degli stessi Consorzi. Oggi va esclusa la presenza dalla cabina di regia sull’acqua di AQP, per evitare un aggravio dei costi a causa dell’IVA, per scongiurare politiche della tariffazione che prenderebbero il posto di quelle della contribuzione, per riaffermare la necessità dell’autogoverno delle attività consortili e della partecipazione trasparente dei consorziati alla vita di questi Enti”.
Si sono consolidate nel tempo, come denunciato dalle aziende agricole di Coldiretti Puglia, nuove ed inevitabili esigenze di manutenzioni straordinarie delle opere pubbliche di bonifica che non possono e non debbono essere scaricate sugli utenti, i quali hanno, loro malgrado, subito nell’ultimo decennio innumerevoli danni per mancata manutenzione e oggi non possono soggiacere agli effetti di percorsi legislativi ingiusti e deleteri per l’economia dei territori e l’occupazione.
“Chiediamo che si agisca subito perché le attività del futuro consorzio di bonifica del Centro – Sud vengano affidate all’autogoverno del mondo agricolo entro la fine dell’anno – ha concluso il Direttore Corsetti – stanziando risorse per fronteggiare la debitoria pregressa per 5 anni, con un personale che andrà riorganizzato e meglio qualificato e riavviando un’attività visibile e concreta di manutenzione del territorio. Auspicando che il più volte evocato Patto per il Sud sia effettivamente utile allo scopo, chiediamo che quanto annunciato anche al convegno alla Fiera del Levante dall’Assessore Di Gioia si concretizzi e che dei 50 milioni del Patto per la Puglia, vadano al Consorzio di Bonifica del Centro – Sud 14 milioni per opere di manutenzione ordinaria e straordinaria”.