Coldiretti Puglia: con il reddito di dignità opportunità di lavoro in agricoltura
REDDITO DIGNITÀ: COLDIRETTI PUGLIA, OPPORTUNITÀ DI LAVORO IN CAMPAGNA PER INTERVENTI ANTI XYLELLA E PULIZIA CANALI CONSORZI DI BONIFICA
Straordinarie opportunità di inserimento lavorativo in agricoltura dalla norma regionale sul ReD (reddito di dignità) per rendere efficace una misura dal carattere universale – si calcolano 20mila potenziali beneficiari – di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale. Per questo secondo Coldiretti Puglia le risorse disponibili vanno incanalate, in modo da creare meccanismi reali di inclusione sociale.
“L’agricoltura offre straordinarie opportunità di inserimento di operatori – dice il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele – che, se opportunamente formati, potrebbero essere impiegati nelle misure anti Xylella dagli Enti Locali nella pulizia delle aree soprattutto demaniali e comunali e dalle organizzazioni dei produttori nell’applicazione delle buone pratiche agricole, previste dalla normativa vigente per contrastare la patologia, prevedendo potature straordinarie degli alberi di ulivo. Allo stesso modo potrebbero essere impegnati in interventi di manutenzione straordinaria e pulizia di canali, condotte e vasche dei consorzi di bonifica che versano in uno stato di degrado e inefficienza”.
Si otterrebbe il risultato di rendere nuovamente efficienti le opere di bonifica, con la conseguenza di maggiore tutela ambientale e del territorio non solo agricolo ma anche urbano, soprattutto nelle zone maggiormente soggette ad allagamenti ed alluvioni.
“Nelle aree naturali protette e nelle zone demaniali operatori formati, dopo un periodo di stage e affiancamento, potrebbero collaborare – aggiunge Angelo Corsetti, Direttore di Coldiretti Puglia – con il personale degli Enti Parco al monitoraggio della fauna selvatica ed alla cattura degli animali. Gli imprenditori agricoli ma anche gli automobilisti, gli autotrasportatori e gli avventori occasionali, stanno segnalando con sempre maggiore frequenza i danni provocati dalla fauna selvatica (cinghiali, lepri, storni, lupi) che vive e si riproduce nelle aree naturali protette ma che, inevitabilmente, sconfina nelle aziende agricole, sulle strade limitrofe ed in prossimità dei centri abitati. Potrebbe essere affiancata, tra l’altro, un’attività di guardiania e sicurezza rurale”.