COLDIRETTI PUGLIA: “BOOM PAROLE CHIAVE SU MOTORI DI RICERCA LAVORO AGRICOLO (+1.035%), OPERAI RACCOLTA (+ 824%)”
Per rispondere alla domanda delle aziende agricole è nata un’azione sinergica tra Coldiretti Puglia e Porta Futuro Bari per selezioni e colloqui
Tra aprile e maggio crescita stellare sui motori di ricerca di lavoro della parola chiave ‘raccolta frutta’, con un evidente interesse degli italiani per i lavori agricoli e una esigenza da parte delle imprese agricole di personale specializzato. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, sulla base di una ricerca condotta dal portale Indeed per la ricerca di lavoro, con un vero e proprio boom di richiesta di manodopera in agricoltura, con le parole chiave lavoro agricolo (+1.035%), operai raccolta (+ 824%), ed aziende agricole (+ 5.62%), risultate tra le più digitate. La grande vitalità di domanda e offerta di lavoro in campagna ha spinto Coldiretti Puglia a costruire un’azione sinergica con Porta Futuro Bari, il job centre di nuova generazione a supporto delle esigenze di lavoro.
“Per combattere le difficoltà occupazionali, garantire le forniture alimentari e stabilizzare i prezzi e l’inflazione con lo svolgimento regolare delle campagne di raccolta e di trasformazione dei prodotti agricoli laveranno in sinergia i due portali Job in Country di Coldiretti e di Porta Futuro Bari, che fornirà un servizio di selezione del personale a seconda delle esigenze delle imprese agricole, con una programmazione serrata dettata dalle necessità temporali delle aziende. Sarà così profilato il personale da impiegare in campagna, negli agriturismi, nelle masserie didattiche e nelle aziende di trasformazione, anche sotto il profilo del marketing e della logistica, evitando agli imprenditori agricoli di dover occuparsi personalmente dello screening dei curricula e dei colloqui con i candidati”, spiega Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
Porta Futuro Bari è un job center dotato delle competenze e delle risorse strumentali necessarie per svolgere al meglio la funzione di piattaforma di orientamento e incontro tra la domanda e l’offerta di lavoro, operando in continuità con gli attuali presidi e agenzie attive sul territorio, impegnate sui temi dell’occupabilità e dell’autoimpiego.
La banca dati “Jobincountry” autorizzata dal Ministero del Lavoro è stata pensata per le aziende agricole che assumono lavoratori con le più diverse esperienze – spiega la Coldiretti – dagli studenti universitari ai pensionati fino ai cassaintegrati, ma non mancano neppure operai, blogger, responsabili marketing, laureati in storia dell’arte e tanti addetti del settore turistico in crisi secondo Istat, desiderosi di dare una mano agli agricoltori in difficoltà e salvare i raccolti. Il 60% ha fra i 20 e i 30 anni di età, il 30% ha fra i 40 e i 60 anni e infine 1 su 10 (10%) – sottolinea la Coldiretti – ha più di 60 anni.
Job in Country è la piattaforma di intermediazione della manodopera autorizzata dal Ministero del Lavoro della Coldiretti che offre a imprese e lavoratori un luogo di incontro, prima virtuale on line e poi sul campo. Si pone infatti l’obiettivo di mettere in contatto nei singoli territori i bisogni delle aziende agricole in cerca di manodopera con quelli dei cittadini che aspirino a nuove opportunità di inserimento lavorativo, in un quadro di assoluta trasparenza e legalità. Vanno infatti specificate – precisa la Coldiretti – mansioni, luogo e periodo di lavoro ma anche disponibilità e competenze specifiche in un settore dove è sempre più rilevante la richiesta di specifiche professionalità. L’attività è svolta direttamente nelle singole provincie attraverso le Società di servizi delle Federazioni provinciali ed interprovinciali della Coldiretti, secondo un modello di capillare distribuzione sul territorio. L’esperienza della Coldiretti è già stata sperimentata in Francia con la a campagna “Braccia per riempire il tuo piatto” su sollecitazione del ministro dell’Agricoltura francese, Didier Guillaume che aveva lanciato un appello a chi era licenziato o in cassa integrazione ad unirsi “al grande esercito dell’agricoltura francese”. Se da un lato si è registrata una grande voglia di collaborazione dei cittadini nei confronti dell’agricoltura, meno incoraggianti purtroppo sono stati i risultati dal punto di vista della professionalità e capacità di personale proveniente da esperienze completamente diverse secondo gli agricoltori francesi.