COLDIRETTI PUGLIA: “BENE FONDI ISMEA (60MLN) PER DONNE E GIOVANI NEI CAMPI”
Sono quasi 30mila le imprese agricole condotte da donne e da giovani under 35 in Puglia, nonostante l’incertezza causata dai conflitti e dallo scenario internazionale critico, le nuove leve green e innovative hanno scelto di investire il proprio futuro in campagna dove portano innovazione, sostenibilità, competitività ed efficienza. E’ quanto afferma la Coldiretti Puglia, in riferimento all’apertura del portale Ismea per la presentazione delle domande di accesso a ‘Più Impresa’ che ha una dotazione finanziaria di 60 milioni di euro. “Più Impresa” finanzia investimenti di giovani e donne in agricoltura fino a 1.500.000 euro attraverso contributi a fondo perduto e mutui a tasso zero per una durata massima di 15 anni e per un importo non superiore al 60% delle spese ammissibili ed inoltre attraverso contributi a fondo perduto per un importo non superiore al 35% delle spese.
Le novità di questa edizione riguardano le modalità ed i tempi di presentazione delle domande, perché sarà possibile predisporre e preconvalidare le domande dalle ore 12.00 del 29 luglio 2024 alle ore 12.00 del 30 settembre 2024; mentre la funzione di convalida delle stesse sarà attiva dalle ore 12.00 del 5 settembre alle ore 18.00 del 30 settembre. Le domande saranno valutate secondo l’ordine cronologico di arrivo.
Sono più di 23mila le aziende agricole condotte da donne in Puglia che stanno rivoluzionando in senso innovativo – spiega Coldiretti Puglia – l’economia sulla scorta di un rinnovato protagonismo femminile che va sostenuto con nuove misure incentivanti e premianti. Le aziende agricole ‘rosa’ stanno dando un volto multifunzionale e innovativo con professioni antiche riviste in chiave moderna, in agricoltura, silvicoltura e pesca in Puglia, dove cresce anche il numero di agriturismi in rosa (+ 3,7%), passati da 286 a 305 in Puglia, a dimostrazione di quanto le imprenditrici siano riuscite a cogliere al massimo le opportunità offerte dalla multifunzionalità in agricoltura. La loro presenza in campagna sta rivoluzionando il lavoro nei campi dove sono capaci di spaziare dall’allevamento alla coltivazione, dal florovivaismo all’agriturismo, dalla trasformazione dei prodotti alla vendita diretta. Ma il vero motore delle donne in agricoltura sono le attività sociali, dalla fattoria didattica agli agriasilo, ma anche importanti attività per l’inserimento nel mondo del lavoro delle donne meno fortunate, spesso vittime di violenze e soprusi.
Sul fronte dei giovani imprenditori, in Puglia il 15,3% delle aziende agricole sul totale è bio ed il 23% impegnato nelle stalle, con le nuove idee green per garantire cibo ed energia alla Puglia contro la crisi scatenata dalla guerra ed il blocco dei rifornimenti di materie prime agricole e il ricatto russo sul gas e sul petrolio. Investire sui giovani significa investire sul futuro e sulla sovranità alimentare del Paese in una situazione in cui 49,7% dei capi azienda giovani ha un diploma di scuola superiore e il 19,4% – evidenzia Coldiretti – ha una laurea secondo una recente indagine. Le giovani imprese agricole spiccano per estensione e soprattutto per il salto di qualità compiuto in termini di digitalizzazione, innovazione e professionalità ed hanno infatti una estensione media di 18,3 ettari a fronte della media nazionale di 10,7 ettari, sottolinea Coldiretti. Il 12% delle imprese giovani nei campi – precisa la Coldiretti – svolge attività connesse che sono dunque in prima linea nel modello di agricoltura multifunzionale con importanti ricadute sull’ambiente e sulla collettività, come nel caso della produzione di energie rinnovabili o l’agricoltura sociale.
Coldiretti per i giovani e le donne lancia una proposta ampia per il consolidamento del settore attraverso formazione, semplificazione, strumenti flessibili di accesso al lavoro, incentivi per poter operare in velocità e promuovere investimenti in innovazione con un vero e proprio rilancio economico e sociale dell’agricoltura regionale, perché le emergenze degli ultimi anni hanno fatto emergere la consapevolezza che l’agricoltura è legata non solo alla tutela della salute e dell’ambiente, ma anche alla sicurezza degli approvvigionamenti per la popolazione e alla difesa della sovranità alimentare dei Paesi.
Il maggior appeal del lavoro in campagna si riflette anche sule scelte scolastiche, con il boom di iscrizioni degli studenti degli istituti professionali in Agricoltura, Sviluppo Rurale, Valorizzazione dei Prodotti del Territorio e Gestione delle Risorse forestali e montane – conclude Coldiretti Puglia – a cui aggiunge peraltro l’indirizzo Agraria, Agroalimentare e Agroindustria degli istituti tecnici, in aumento del 17%.