Agricoltura

COLDIRETTI PUGLIA, ADDIO A 1 FETTINA SU 4 (-23%); DALLA PUGLIA PROGETTO PROMOZIONE FILIERA CARNE 100% ‘MADE IN’

Contro il calo dei consumi che ha portato alla chiusura di ben 3800 stalle in Puglia in 10 anni, parte un percorso di promozione della filiera carne 100% made in Puglia che punta ad un’adeguata remunerazione dell’impresa con un prezzo minimo garantito e maggiori tutele sui mercati, a beneficio degli allevatori e dei consumatori.

“Viene dall’estero il 45% della carne bovina consumata – ha denunciato Giorgio Apostoli, Capo Servizio Zootecnia di Coldiretti Nazionale, a Bari per incontrare gli allevatori pugliesi coinvolti nel progetto di filiera – senza il valore aggiunto di sicurezza e sostenibilità garantita dall’italianità e occorre investire per far tornare gli animali nelle aree interne del Paese dopo anni di abbandono che hanno provocato perdita di opportunità economiche e di lavoro. Per invertire la tendenza e tornare a far crescere il patrimonio la soluzione è puntare su qualità e ecostenibilità, portando sulle tavole dei consumatori un prodotto sempre più d’eccellenza.”.

“Sono oltre 3mila le aziende zootecniche in Puglia – ha aggiunto il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti – che salvaguardano un patrimonio di oltre 60mila bovini da carne. Il percorso di filiera punta alla specializzazione delle razze, ad aggregare in maniera più efficace gli operatori della filiera, in modo da garantire il percorso del prodotto dalla stalla alla distribuzione. E’ un’operazione utile a promuovere un comparto vitale per l’economia agricola pugliese”.

Assocarni e Coldiretti hanno dato vita insieme ad una esclusiva piattaforma di dialogo con valenza nazionale e territoriale per far crescere gli allevamenti italiani e valorizzare l’intera filiera nell’interprofessione. Il patto getta le basi per tutelare insieme sia dal punto di vista istituzionale che economico i produttori italiani di carne valorizzandone il lavoro con un corretto e trasparente dialogo interprofessionale e contrattuale.

La sostenibilità della carne va incontro – conclude Coldiretti – a una richiesta specifica da parte dei consumatori, sempre più attenti alla qualità e al valore ambientale di quanto portano in tavola. Non a caso il 45% degli italiani che privilegia quella proveniente da allevamenti italiani, il 29% sceglie carni locali e il 20% quella con marchio Dop, Igp o con altre certificazioni di origine secondo l’indagine Coldiretti/Ixe.

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