Ciofs/Fp Puglia, presentato il corso “Tecnico della ristorazione”. L’augurio di tutti: «Ragazzi, costruite i vostri sogni»
Credere in sé stessi, creare un “personal brand”, essere capaci di innovare e -perché no? – anche inventare, attraverso un costante “learning by doing” e una solida preparazione scolastica è il messaggio rivolto ai ragazzi, nel corso della presentazione del nuovo percorso di Formazione Professionale Sperimentale “Tecnico della ristorazione” presso il Ciofs/Fp di Ruvo di Puglia, svoltasi ieri mattina, nella Sala Conferenze di Palazzo Caputi.
La Regione Puglia, per la prima volta, offre ai giovani che hanno conseguito la qualifica triennale di operatore della ristorazione, nel caso specifico, l’opportunità di frequentare il quarto anno per conseguire il Diploma Professionale di Tecnico della Ristorazione (Avviso pubblico DipProf/2016 – Percorsi Formativi Sperimentali – A.D. n. 830 del 28/06/2017 – BURP n. 82 del 13/07/2017). Il diploma consentirà loro di accedere direttamente al mercato del lavoro; di frequentare corsi di istruzione e formazione tecnica superiore e di sostenere l’esame di Stato utile per accedere alla carriera accademica e master.
Il percorso, articolato in 450 ore di formazione aula e 450 ore di formazione in aziende del territorio – HOTEL PINETA srl Unipersonale; BERARDI srl; ARCHITEM srl; TORRE DEL MONTE; BRACERIA U SFIZJE; MEDIFOOD S.R.L.; NUDIM CLUB HOUSE ; Il CAPRICCIO; U VIECCHIE FURN; RISTORANTE CARMELO SOUL KITCHEN; RISTORANTE U P.E.P.I.D.D.E – è destinato a dodici allievi presenti, insieme ai loro colleghi “più piccoli”, nella Sala Conferenze di Palazzo Caputi.
Sul loro percorso sperimentale, “veglierà” come impresa madrina, lo staff del ristorante CARAVANSERRAGLIO, a Terlizzi, tra cui spicca il Maestro Chef Luca Domenico Cappelluti, docente,insieme ad altri valenti colleghi, da anni, presso la scuola di formazione professionale di via Antonio Jatta 19. L’impresa madrina è il modello di riferimento reale nell’impresa formativa simulata, uno degli strumenti con cui opera il sistema duale (gli altri sono alternanza scuola-lavoro; apprendistato; istruzione e formazione professionale).
Relatori dell’evento sono stati Anna Lobosco, dirigente del servizio di formazione professionale della Regione Puglia; Francesco Giuri, progettista del Ciofs/Fp Puglia; Antonio Natalicchio, dirigente scolastico dell’IPSSAR di Molfetta; Rosanna Squicciarini, responsabile dell’Istruzione e Fp della Regione Puglia. Sono intervenute anche Immacolata Milizia, direttrice del Ciofs/Fp di Ruvo di Puglia; Carmela Rocca, direttrice regionale del Ciofs/Fp Puglia e Monica Filograno, assessora all’Istruzione e Cultura del Comune di Ruvo di Puglia.
Dopo gli auguri per l’avvio del corso da parte della direttrice Rocca, Lobosco ha elogiato il lavoro del Ciofs/Fp Puglia locale e regionale, per il grande contributo dato alla formazione professionale e al contrasto alla dispersione scolastica. Ha augurato ai ragazzi che frequenteranno questo corso di fare tesoro degli insegnamenti, in aula e sul campo, dal momento che è fornita loro una grande opportunità per essere creatori del proprio destino.
Sulla stessa onda è stato Giuri, che ha presentato la figura del “tecnico della ristorazione” attraverso una prospettiva filosofica, suggerendo ai ragazzi di emulare, senza scimmiottare, preservando, quindi, la propria identità, le persone di successo che operano nel proprio settore di attività. Impegno, fatica, curiosità e audacia devono contraddistinguere il loro percorso che li dovrà condurre nel mondo del lavoro, anche dopo aver svolto un percorso accademico. Creare il proprio destino, senza pietire il lavoro, senza inviare, in modo sconsiderato e senza alcuna pianificazione, curricula che, spesso e purtroppo, sono cestinati: così deve comportarsi chi è consapevole del proprio valore e della propria preparazione. Ed è necessario possedere anche una mentalità autoimprenditoriale; non trovare scuse nelle difficoltà burocratiche in cui ci si imbatte. «Dire non ho soldi, non è più possibile. Soprattutto con gli strumenti creati ad hoc dalle politiche ministeriali a favore dei giovani», conclude Giuri. «Vincete e fallite. Fallite e vincete. L’importante è non demordere mai». Giuri, tuttavia, suggerisce che anche le aziende si formino per divenire incubatoi di imprenditori e professionisti.
Segue l’intervento del professor Natalicchio, dedicato all’importanza del diploma professionale nel quadro del sistema educativo di istruzione e formazione in Italia. Natalicchio considera Giovanni Gentile una figura importante nella Scuola italiana per la sua Riforma (1923) che introdusse libertà di insegnamento e l’esame di Stato; l’innalzamento dell’obbligo scolastico al corso triennale di avviamento professionale; creazione del liceo scientifico e dell’istituto magistrale, equiparati al liceo classico; mentre gli indirizzi più professionalizzanti furono conferiti agli istituti tecnici. Ma proprio questo è un limite della Riforma, che rifletteva una visione classista della società. Era difficile ipotizzare un percorso accademico per chi apparteneva ai ceti meno abbienti, a meno che non incontrassero filantropi o persone sensibili, che incoraggiassero a proseguire. Il liceo classico, soprattutto, era considerato il vivaio della futura classe dirigente italiana. E la visione gentiliana è stata radicata a lungo, nella scuola e nella società italiana: chi non aveva intenzione di studiare, poteva e doveva frequentare gli istituti professionali. Ma ora tutto sta cambiando: i confini tra i diversi indirizzi di scuola sono più fluidi. Quello che è importante, secondo Natalicchio, è alimentare nei ragazzi la consapevolezza di essere persone valide, uniche. Le competenze, la professionalità si acquisiscono con lo studio e con la pratica, costanti, e fa un esempio incisivo: «Se Stradivari fosse vissuto ai nostri tempi, avesse frequentato la nostra scuola, sarebbe diventato quello che è stato? Non credo». Quindi la scuola deve coltivare talenti con programmi che valorizzino l’unicità di ogni studente.
Segue l’intervento di Rosanna Squicciarini, dedicato al sistema duale e diploma professionale in Puglia, già approfondito poche settimane fa, in occasione della ventinovesima edizione del Seminario Europa, a cura del Ciofs/Fp Puglia e Forma. Con il sistema duale, si intende contenere la dispersione scolastica e rinsaldare il rapporto tra mondo della scuola e mondo del lavoro. Con la Conferenza Stato Regioni del 24 settembre 2015 è stato stretto un accordo che introduce una sperimentazione che rafforza tale sistema. E il percorso formativo sperimentale di “Tecnico della ristorazione” è stato il primo ad essere attivato in Puglia. In Puglia, sono stati selezionati, dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, novanta centri di formazione professionale, tra cui il Ciofs/FP di Ruvo di Puglia (in Italia sono 300 i centri di formazione professionale che, da giugno 2016, stanno sperimentando questo nuovo tipo di percorsi formativi). «E’ una grande opportunità, ragazzi, quella che vivrete. I tecnici della ristorazione e i tecnici del benessere sono le figure più richieste. E vi suggerisco di sognare sempre».
E’ la volta della proiezione del video “Storie di successo”, realizzato dall’agenzia di comunicazione Double P Communication e dalla testata giornalistica Ruvesi.it. Un video che narra i successi dei ragazzi che, dal 2002, hanno frequentato i corsi presso il Ciofs/FP di Ruvo di Puglia e hanno definito con successo il proprio percorso di vita, grazie alla preparazione dei docenti e dei tutor.
I lavori sono conclusi da Monica Filograno, assessora all’Istruzione e Cultura del Comune di Ruvo di Puglia, che ha narrato come, in qualità di docente che fa anche orientamento a ragazzini delle scuole medie, suggerisca di leggere le poesie del Leopardi, soprattutto “L’infinito”, dove il poeta invita a guardare oltre la siepe, a superare i propri limiti.
Il convegno si è concluso con un saggio delle abilità culinarie degli operatori della ristorazione: sono stati distribuiti sacchetti contenenti i “Biscotti Don Bosco“, rigorosamente con ingredienti naturali quali farina 00, farina di nocciole, di marroni e cioccolato.
I ragazzi del “IV anno” del corso di “Tecnico della ristorazione”, ora, sono pronti per costruire il proprio sogno.