Ciofs-Fp, sistema duale passo per sistema strutturato Iefp
Si è aperto oggi, a Bisceglie, in Puglia, il 29° Seminario Europa organizzato da Ciofs-Fp (Centro italiano Opere Femminili Salesiane – Formazione Professionale) e Forma (Associazione nazionale di enti di formazione professionale) sull’Istruzione e formazione professionale (Iefp), via alternativa di apprendimento a partire dall’esperienza per i giovani che vogliono intraprendere un mestiere. Al centro del dibattito, il sistema duale pienamente compiuto, articolato su vari livelli e attivo in tutto il Paese e l’attivazione della sperimentazione sull’alternanza scuola-lavoro.
Nel suo intervento, la ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, ha dichiarato: “Essere qui al Seminario Europa Ciofs-Fp è stata una scelta, perché sono interessata a tutte le parti di un sistema di istruzione plurale, un sistema che si misura con gli obiettivi di un Paese Italia in fase di cambiamento. I talenti delle persone devono tener conto dell’economia reale, in quest’ottica lavoriamo in parallelo anche con il ministero del Lavoro. La formazione professionale è uno degli assi su cui puntare non solo per il triennio, ma anche il quadriennio per giocarsi il titolo in Europa, ma anche con il completamento con la specializzazione degli Its”.
“In passato la formazione professionale – ha ricordato Angela Elicio, direttore Ciofs-Fp – non è stata sufficientemente riconosciuta dalle istituzioni: ci pare di capire da questa presenza e dalle parole ascoltate anche a livello operativo, che i percorsi professionalizzanti dal triennio all’Its diventeranno una realtà anche nel nostro paese. Il sistema duale italiano ha tutte le carte in regola per avere successo e come Ciofs-Fp e Forma possiamo affermare che l’esperienza maturata in decenni ci ha sempre dato questa certezza”.
“Confrontarci con il ministro Fedeli per l’Istruzione e questo venerdì 15 in Fiera Levante, con il sottosegretario Bobba, ci dà il segnale che attendevamo: che si stia lavorando – ha sottolineato – per i giovani e l’occupazione. La sperimentazione duale ha contribuito a ‘dare ossigeno’ al sistema Iefp, ma ha ancora limitate risorse finanziarie disponibili. Vorremo una prospettiva economica anche per il futuro. Con i fondi attuali della sperimentazione, si sono attivati di percorsi di IV anno presso 10 Regioni, 4 delle quali non avevano mai avviato questa tipologia di offerta: ampliare ulteriormente il ventaglio dell’offerta formativa del sistema Iefp nelle Regioni è il nostro obiettivo”.
A far sentire la voce del mondo produttivo è stato Riccardo Giovani, di Confartigianato: “Le aziende sono interessate. Per l’artigianato, l’apprendistato rappresenta da sempre un canale privilegiato del mondo del lavoro, come dimostrano anche i dati sulle assunzioni degli apprendisti negli ultimi dodici mesi, che nelle piccole medie imprese sono del 50% in più rispetto alle grandi aziende. Auspichiamo che i futuri interventi di incentivazione per le nuove assunzioni vengano principalmente destinati all’apprendistato, che in tutte le sue forme torni ad essere il canale privilegiato d’ingresso di avvio al lavoro giovanile”.
Anche a livello normativo ci sono sviluppi, come ha spiegato Giulio Salerno, docente di Istituzioni di Diritto Pubblico all’Università di Macerata: “La ministra ha fatto dichiarazioni molto importanti per l’Istruzione e formazione professionale: innanzitutto ha riconosciuto il ruolo della Iefp, distinto rispetto a quello della scuola e indispensabile per il perseguimento dell’obiettivo che deve accomunare, in un rapporto di efficace collaborazione, tutti gli attori del sistema educativo nazionale”.
“In questo quadro – ha osservato – è necessario concentrare l’attenzione sul processo di attuazione del decreto sulla riforma dell’istruzione professionale di Stato e sui raccordi con la Iefp. Si tratta di un processo senz’altro non facile ma che, come ha detto la stessa ministra, determinerà alcuni elementi fondamentali del futuro assetto dell’istruzione professionalizzante in Italia. Occorre poi che tutte le Regioni diano piena attuazione alle nuove norme generali sull’istruzione introdotte, con immediata efficacia, dal decreto, come, ad esempio, il quarto anno a regime”.
“Queste nuove norme – ha chiarito – stabiliscono già un quadro di sistema della Iefp che deve essere concretamente attuato in tutto il territorio nazionale, superando quegli ostacoli che attualmente impediscono la presenza della Iefp proprio nelle realtà dove sarebbe più utile per i nostri giovani. Non si dovrà procedere verso una ‘unificazione’ dei due sistemi (Ip e Iefp) perché ciò significherebbe far venire meno quella ‘distinzione’ garantita dallo stesso decreto. Sarà indispensabile, invece, dare effettiva ‘pari dignità’ alla Iefp, mediante un assetto stabile, strutturato, completo della filiera formativa e assicurare la continuità e la certezza delle risorse necessarie”.