Cinque identikit per capire meglio il mondo del gioco
Quando si parla di gioco d’azzardo, la maggior parte delle persone si prefigura una serie di immagini stereotipate e banalizzazioni, che ci si sono probabilmente inculcate nella mente anche per via delle narrazioni cinematografiche o televisive.
Da uno studio effettuato da SWG in collaborazione con IGT, è emerso che, a tratteggiare descrizioni particolarmente negative e poco aderenti alla realtà, sono soprattutto i non giocatori: la mancanza di conoscenza diretta di un particolare ambito influisce negativamente sulla percezione che si ha dello stesso, e questo emerge con chiarezza dalle statistiche di SWG.
Ad esempio, al contrario di quanto campeggia nell’immaginario collettivo, lo studio ha evidenziato come i giocatori intervistati non cerchino nel gioco la risoluzione ai propri problemi economici, né lo ritengano lo strumento primario tramite il quale realizzare i propri desideri. La maggior parte confida nel proprio lavoro per esaudire i propri sogni, ritenendo il gioco un puro divertimento, non disdegnando una eventuale vincita in denaro.
Proprio grazie a queste interviste, sono stati delineati cinque modelli che, pur essendo a propria volta delle semplificazioni della realtà, già rendono l’idea dell’eterogeneità che configura il mondo del gioco d’azzardo.
Il primo identikit è il più semplice, quello del non giocatore: si tratta prevalentemente di donne del nordovest, fra i 18 e i 24 anni. Configurata da atteggiamenti di estrema prudenza, questa categoria è totalmente estranea al mondo del gioco, nei confronti del quale nutre scetticismo non conoscendo il confine esistente tra gioco legale e illegale. Rappresenta il 36% del totale del campione.
Il 21,4% è, invece, rappresentato dai giocatori di lotterie. Anche in questo gruppo prevale la prudenza: giocano a lotterie, ma non ad altri giochi con vincite in denaro. In questo caso la maggior parte dei soggetti ha più di 64 anni e proviene dal sud.
Il 9,2% del campione è costituito da persone che si divertono con scommesse e giochi in denaro attraverso i più disparati canali, spaziando dalle offerte del gioco fisico ai nutriti palinsesti dei casinò online, ma non giocano mai alle lotterie. Non emergono particolari caratteristiche a livello socio-anagrafico, il tratto che contraddistingue meglio questa fetta di intervistati è l’espressione di libertà nel gioco e il pensiero che il limite dovrebbe risiedere unicamente nel senso di responsabilità individuale.
La successiva categoria è la prima della coppia dei grandi giocatori: il 19%, che spende meno di 20 euro al mese. Giocano indistintamente, non amano praticamente il rischio e sono convinti che il proprio stipendio mensile non sia sufficiente a realizzare i propri desideri. Si trovano maggiormente nel nordovest e sono prevalentemente donne.
L’ultimo ritratto è quello dei grandi giocatori che spendono più di 20 euro al mese, il 14,3%. Amano il gioco e l’adrenalina, sono aperti al rischio e usano il gioco anche per cercare realizzazioni a livello economico. Più inseriti nel mondo del gioco, anche rispetto agli altri giocatori, riscontrano un calo del gioco illegale e sarebbero a favore di una comunicazione più libera sulla dimensione del gambling, per permettere ai giocatori di compiere scelte consapevoli.
Abbiamo visto che non tutti i giocatori sono uguali e che all’interno della categoria sono presenti personalità diverse, che non è quindi giusto riassumere in un unico luogo comune.