Cinque anni dalla morte del Prof. Nicola Stragapede. Il ricordo della Pro Loco
Sono passati cinque anni dalla morte del prof. Nicola Stragapede, tornato alla Casa del Padre il 27 agosto 2015. Immutato il rimpianto in quanti l’hanno conosciuto.
Le sue doti di cultura, umanità e amicizia restano nel cuore di quanti lo hanno conosciuto. Oggi, a cinque anni dalla morte, il suo ricordo è sempre attivo: più forte e vivida se ne averte la mancanza.
A ricordare con affetto il Prof. Nicola Stragapede è la Pro Loco di Ruvo di Puglia.
Fu educatore e insegnante. Una vita la sua dedicata all’educazione dei giovani ai quali ha saputo infondere l’amore per la cultura e quello di essere sempre “assetati” di sapere e interessati a riscoprire le proprie radici.
Preposto al dialogo; per diversi anni il professore ha guidato l’Associazione Pro Loco, colonna portante per la storia, le tradizioni, gli usi e i costumi della città di Ruvo di Puglia. Nel corso degli anni si è confrontato con tantissime iniziative e rappresentati delle Istituzioni. La sua cultura enciclopedica gli consentì di mantenere con tutti un grandissimo rapporto di collaborazione, dai quali fu apprezzato come consigliere valido e discreto.
Il prof. Nicola Stragapede era anche una penna in grado di commentare sapientemente, e sapidamente, la Storia locale. È stato autore di numerose pubblicazioni, documentari video, raccolte fotografiche e manifestazioni sia di storia locale, con particolare attenzione alle vicende che hanno caratterizzato il passato più remoto della città, sia di racconti in vernacolo ruvese.
Stragapede ha lavorato alla stesura del “Lo Zibaldone” sino agli ultimi giorni della sua vita, dimostrando l’amore incondizionato per la sua terra e la passione per la storia e le tradizioni della sua cittadina.
L’Associazione, insieme alla partecipazione straordinaria dello stesso Maestro, curava la rubrica dal titolo “Storie antiche del mio paese” inserita all’interno del periodico “il rubastino”, che ancora oggi è presente all’interno del giornale grazie alla costate collaborazione sia della sua amata moglie, sia dei suoi figli.
Altra pagina significativa è stata nel 2010, quando ha partecipato attivamente al progetto nazionale delle Pro Loco riconosciuto dall’UNESCO, “Abbraccia l’Italia”. Obiettivo del progetto è stato quello di raccogliere attraverso contributi video informazioni su riti, feste, tradizioni, racconti, leggende, artigianato, dialetti e molto altro ancora, un vero e proprio inventario del patrimonio culturale immateriale.
La Pro Loco ricorda ancora la sua partecipazione con il riconoscimento di una menzione speciale al premio letterario nazionale di vernacolo “Salva la tua lingua locale”. Il dialetto, idioma proprio di un’area geografica delimitata, viene adottato e tramandato nei nuclei familiari in forma prevalentemente orale. Personalità come Nicola Stragapede, insieme alle Pro Loco, cultori, studiosi e “difensori” del dialetto con la pubblicazione di scritti storie, aneddoti, tradizioni tipiche hanno testimoniato e salvaguardato le rispettive lingue locali e danno ad esse la possibilità di continuare ad esistere e divulgarsi nelle forme pure anche nei più giovani.
“Buttare la rete a mare e pescare quanto più possibile“. Era questo il motto del Maestro Nicola; un motto che lo rappresentava; la sua vita è stata caratterizzata da cose semplici ed essenziali, di tradizione e di innovazione, con lo scopo di far giungere la cultura, attraverso i gesti e le parole, ad un pubblico sempre più vasto e soprattutto a quello meno acculturato.
Perché il Maestro Stragapede era fatto così: conosceva la modestia e praticava l’autoironia.
Antonello Olivieri