Politica

Cinone (Azione): «La Puglia deve sviluppare la sua identità centrale nella filiera del Turismo»

Puglia, terra di bellezze paesaggistiche, naturali, storiche e architettoniche. Merito certamente della generosa natura ma anche di quegli uomini illuminati che arricchirono la nostra regione di meraviglie architettoniche tra le più apprezzate al mondo.

Gran parte degli italiani ha scelto la nostra regione per le vacanze estive saturando, come sempre accade, l’offerta delle località balneari.

Una volta terminata la bella stagione che ne sarà del turismo pugliese? Cosa manca alla Puglia per diventare una regione ad economia prevalente turistica?

«Manca il fatturato di 8 mesi dell’anno! E questo già in tempi No-Covid» è la risposta diretta di Titti Cinone, l’esponente di Azione, candidata al consiglio regionale nella lista Scalfarotto Presidente.

La candidata, espressione del partito di Carlo Calenda, pone sotto la lente di ingrandimento la scarsa destagionalizzazione dell’offerta turistica in Puglia.

Poi riguardo il frangente storico che stiamo attraversando, commenta: «Condivido il grido di allarme delle associazioni di categoria del settore turistico, spesso inascoltate dalle politiche regionali di sostegno al turismo. I risultati positivi ottenuti nel solo mese di agosto non possono sollevare le aziende strozzate dalle pesanti perdite dei mesi scorsi. Il timore rappresentato dagli operatori del settore di un autunno altrettanto negativo deve stimolare l’idea di una Puglia vivibile dai turisti per 365 giorni all’anno» afferma Titti Cinone.

Quello della Cinone è il commento di una professionista esperta del settore turismo, profonda conoscitrice delle esigenze del settore ma anche delle potenzialità del territorio.

«Siamo la regione dei sei siti Unesco, amata da Federico II che la scelse come sua terra prediletta. Siamo la regione delle spiagge ma anche del buon cibo, dell’ottimo vino e dell’olio extravergine di oliva tra i più apprezzati al mondo. Una terra di cultura e di bellezza da valorizzare 12 mesi l’anno. Riconoscere al turismo un ruolo strategico per la crescita economica della regione è un imperativo categorico per quanti si propongono alla guida della Puglia» continua la candidata. 

I dati a consuntivo del 2018 e 2019 parlano chiaro: la Puglia è all’ottavo posto tra le regioni italiane in termini di presenze turistiche.

Alla base di qualsiasi ipotesi interpretativa non può che esserci l’analisi dei dati reali. A questi fa riferimento la candidata, con un background formativo scientifico, nell’affermare che la Puglia ha legato i due terzi del suo traffico in entrata al turismo balneare, sottovalutando finora l’enorme capacità che avrebbe di diversificare il prodotto dell’intera filiera turistica offrendo la Regione grandi opportunità di turismo “esperienziale” che, dal superlativo Parco dell’Alta Murgia al suggestivo folklore delle cittadine ancora intrise di tradizioni, farebbe della Puglia un micro-pianeta autosufficiente in ogni segmento dell’offerta turistica.

«Non è da innovatori capire che il nostro Parco Nazionale offre paesaggi degni di essere comparati a quelli dell’Africa Australe, né è da innovatori pensare che le nostre processioni religiose suggestionano quanto quelle Andaluse, ma è da innovatori puntare in questa direzione per rendere fruibile il nostro patrimonio tutto l’anno» ricorda Titti Cinone, richiamando il pensiero, tradotto in programma, del candidato governatore Ivan Scalfarotto.

«Nel nostro paese, come in pochi altri, si avverte la necessità di alimentare la larga e crescente vitalità sociale e associativa delle istanze ambientaliste. L’esperienza e la lungimiranza di Ivan Scalfarotto riuscirebbero a far convivere le ragioni “green” con l’offerta e le esigenze dell’economia. No, non ci si sono scorciatoie: serve una proposta ecologista non “intruppata” nelle attuali logiche di schieramento ma che sia contemporanea» rimarca l’esponente di Azione.

E conclude: «Faremo e non diremo perché Ivan Scalfarotto ha già ampiamente dimostrato sul campo che le idee servono a poco se non sono pilotate da un metodo di attuazione e di creazione di squadre competenti di lavoro»

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