Cia Agricoltori, “in 100 giorni, Puglia colpita 16 volte da grandine e calamità”
Una vera e propria tempesta di ghiaccio, con chicchi di grandine di grandi dimensioni, si è abbattuta ieri, venerdì 19 agosto, sul sud-est barese colpendo in particolare Casamassima, Rutigliano, Mola, Noicattaro e un’ampia porzione nel territorio. Particolarmente gravi le conseguenze su vigneti e uva da tavola: nonostante i teli antigrandine, molti tendoni sono stati danneggiati, con conseguenze probabilmente pesantissime sull’imminente raccolta. Da verificare i danni su alberi da frutto e ortaggi, con gli incaricati CIA Puglia stamattina sui campi per effettuare i primi rilievi. Negli ultimi 100 giorni, a partire da metà maggio 2022, sull’intera Puglia si sono abbattuti 16 eventi calamitosi: grandinate, nubifragi, raffiche di vento che sradicano alberi e fanno volare a terra rami e frutti, bombe d’acqua con allagamenti e smottamenti. Sono i dati rilevati dall’Osservatorio Cia Puglia. Ai fenomeni elencati si aggiungono, compresi nel conteggio, tre lunghi periodi di intensa e prolungata siccità, con diverse settimane consecutive di temperature oltre la media stagionale anche di 10 gradi. Eventi che si sono succeduti con una frequenza di oltre un fenomeno climatico estremo ogni 10 giorni (1,6 per l’esattezza). Una ‘maglia’ temporale così stretta da colpire tutte le colture, tanto che nel 2022 nessuna tipologia di coltivazione sarà risparmiata da un inesorabile calo delle rese quantitative. Dalle grandinate di metà maggio ai fenomeni di maltempo estremo delle ultime ore, sono stati colpiti tutti i territori e ogni provincia della Puglia almeno una volta. Sono stati colpiti anche i capoluoghi, ma gli effetti più devastanti per l’agricoltura, ovviamente, li hanno subiti le zone rurali: dal Tavoliere alla BAT, dall’area metropolitana di Bari alla Valle d’Itria, con conseguenze molto gravi anche nel Tarantino, in provincia di Brindisi e in tutto il Salento. Al conteggio dei ‘disastri climatici’, poi, bisogna aggiungere i roghi, con incendi che hanno spesso hanno mandato in fumo decine di ettari di grano e di boschi nel nord della Puglia, mentre nell’area salentina spesso hanno preso fuoco gli ulivi colpiti da Xylella. Nella prima parte del 2022, invece, a colpire sono state diverse gelate.
“Non siamo più di fronte a casi sporadici, perché ormai la frequenza di questi disastri è sempre più alta e continua”, ha dichiarato Gennaro Sicolo, presidente di CIA Puglia e vicepresidente nazionale di CIA Agricoltori Italiani. “Sui danni da eventi calamitosi occorre intervenire con una serie di azioni, soprattutto per aiutare la nostra agricoltura a difendersi meglio dai fenomeni climatici estremi. Bisogna partire, innanzitutto, dal riformare la legge 102/2004 e dall’istituire un fondo assicurativo per tutelare le aziende agricole dagli eventi naturali e dalle crisi di mercato, in parte coperto dalla fiscalità generale e in parte dai fondi del Psr. Nella nuova programmazione Psr, è fondamentale prevedere incentivi da destinare alle imprese per la dotazione e l’installazione delle reti antigrandine di ultima generazione, più leggere e resistenti. Altrettanto importante è l’accelerazione delle istruttorie per il riconoscimento degli indennizzi. Si tratta di richieste e proposte che abbiamo formulato da tempo”, ha ricordato Sicolo, “tanto da inserirle come priorità all’interno del documento di mobilitazione che Cia Puglia ha presentato alle prefetture e ai rappresentanti di tutti i livelli istituzionali di comuni, province e Regione”.