“Che cosa succede al Pug? Dove vogliamo andare?”: gli interrogativi del PD
Che il Piano Urbanistico Generale fosse causa di tensioni tra la sezione locale Partito Democratico e il sindaco Pasquale Chieco era chiaro sin da quando la Segreteria Cittadina invitò il primo cittadino a rinviare l’incontro pubblico dedicato, il 21 settembre 2018. «Questo – si leggeva in una nota– a causa della continua e reiterata estromissione del PD nella sua legittima rappresentanza politica dai momenti di discussione e confronto in merito al piano urbanistico». Un piano urbanistico di cui si invoca l’approvazione in tempi congrui per cui si chiede «Che cosa succede al Pug? Dove vogliamo andare?».
Interrogativi questi posti durante l’incontro pubblico “Il PUG di Ruvo di Puglia – Un racconto necessario e coinvolgente” organizzato dal PD sabato scorso, nell’ex Convento dei Domenicani.
Relatori sono stati Vito Nicola Ottombrini, sindaco di Ruvo di Puglia dal 2011 al 2016 sotto la cui amministrazione il PUG è stato adottato; Caterina Montaruli, segretaria cittadina del PD; l’ingegnere Donato Fatelli, già presidente del Tavolo Tecnico dell’Ufficio PUG e l’architetto Giambattista Del Rosso, già direttore dell’Area 10 e coordinatore del Gruppo di supporto e consulenza tecnici esterni e coordinatore del Tavolo Tecnico dell’Ufficio PUG.
Ottombrini si dichiara istituzionalmente deluso dalle more nell’approvazione del PUG, soprattutto perché siedono in Sala Pertini attualmente rappresentanti del centrosinistra presenti e nell’amministrazione Stragapede e nella sua. Perché indugiare? Ottombrini è contrario anche all’approvazione, a maggioranza, della variante al PRG riguardo la riperimetrazione dei comparti C e F: perché non si è tenuto conto della pendenza di un procedimento penale che coinvolge tecnici e professionisti? Perché si è di fatto operata una discriminazione tra proprietari dei suoli che hanno costruito e coloro che non lo hanno ancora fatto?
A Montaruli spetta l’excursus storico del PUG i lavori sul quale hanno avuto inizio nel 2008 con la partecipazione normata e strutturata per la definizione del Documento Programmatico Preliminare. Di seguito è stato istituito l’Ufficio PUG in cui operava il Tavolo Tecnico che, a cadenza settimanale, nella sede della Polizia urbana dal 2013 al 2016, ha visto la partecipazione di professionisti, rappresentanti di categoria, semplici cittadini. Inoltre, la bozza del PUG era pubblicata sul sito istituzionale del Comune proprio per garantire la massima trasparenza e partecipazione. IL PUG è stato adottato quasi a chiusura del mandato Ottombrini perché era necessario prima portare a compimento le opere iniziate sotto l’amministrazione Stragapede e poi procedere con le altre per dare un nuovo volto alla città. Non si comprende perché indugiare nell’approvazione del PUG: non piace la visione che esso propone? Allora si abbia il coraggio di ritornare a dialogare coi cittadini perché non si deve dimenticare che esso è stato adottato dal Consiglio Comunale che rappresenta gli stessi cittadini. Poi è inconsueto che le osservazioni – alcune delle quali fanno riferimento al PRG (quasi a voler fare passi indietro); altre al perseguimento dell’obiettivo di “consumo zero di suolo” previsto per il 2050 che va contestualizzato – siano controdedotte da tecnici diversi da quelli che hanno redatto il PUG. E’ necessaria una piattaforma che metta insieme le strategie per una crescita sostenibile della città secondo le sue vocazioni.
Fatelli ricorda quando in sede di esame della bozza del PUG, redatta da docenti del Politecnico di Bari, furono notate delle contraddizioni e furono invitati ai tavoli tecnici gli stessi luminari per parlarne, proporre cambiamenti: quasi con “aristocratico sdegno” rifiutarono. Eppure, secondo Fatelli, un piano così importante va fatto «coi piedi», nel senso che bisogna conoscere il territorio percorrendolo, attraversandolo, dialogando coi suoi abitanti. Non comprende perché il Tavolo Tecnico – oggetto di dileggi e maldicenze a cui lui e tutti coloro che vi hanno preso parte oppongono la cristallina correttezza del loro operato e l’indubbia professionalità – sia stato escluso in sede di controdeduzioni. Dopo una breve parentesi sull’opportunità anche di rilanciare il centro antico riportando la gente a viverci, Fatelli ricorda come il 75% delle venticinque osservazioni presentate al Regolamento Edilizio Comunale siano state accolte: segno che i tecnici ruvesi conoscono benissimo il territorio e tutti i problemi connessi alla pianificazione urbana e all’edilizia.
Del Rosso sottolinea la serietà dei lavori svolti nel segno della concertazione tra l’Area Urbanistica e l’Area della Pianificazione Territoriale con l’ingegnere Vincenzo D’Ingeo. Tutti i contributi del Tavolo Tecnico sono stati esaminati e valutati adeguandoli alla struttura del Piano e tenendo conto dei vincoli amministrativi e tecnici: sono state rispettate le norme del Parco Nazionale dell’Alta Murgia; sono state seguite le indicazione del Politecnico di Bari. Insomma, è stato svolto un lavoro rigoroso, in cui sono state rispettate le leggi e sono stati ascoltati tutti. Il PUG è frutto di un lavoro che mira a snellire – e per evitare un collasso e per agevolare anche il flusso verso le campagne da parte degli operatori agricoli – la viabilità urbana ed extraurbana per esempio: via Pertini e via Scarlatti sono strade che hanno una pressione abnorme e nessun piano dei parcheggi risolverà tale problema. Inoltre il PUG oltre al recupero di masserie, manufatti rurali, mette a sistema il turismo collegando la via Traiana, via Jatta e il Cimitero Monumentale. Inoltre è perplesso sulla scelta di ricorrere per le controdeduzioni a tecnici diversi da coloro che hanno redatto il PUG: grande stima professionale e umana per costoro, ma le osservazioni andavano controdedotte da D’Ingeo e dai consulenti del PUG attraverso l’interpretazione autentica delle norme.
In conclusione interviene dal pubblico Matteo Paparella, già consigliere di opposizione sotto l’Amministrazione Ottombrini, che invita a essere coerenti o approvando il PUG o revocandolo nei modi di legge. Non si può più attendere (sono trascorsi tredici anni!): non si scherza con le sorti della comunità.