Centro storico: nuova linfa anche col riuso temporaneo. Oggi appuntamento con la mobilità sostenibile a vocazione turistica
La rigenerazione del nucleo antico di Ruvo di Puglia è stata il focus dei due appuntamenti di “Nove Nove Nove – Rigenera la Città” che si sono svolti mercoledì e ieri con il Laboratorio “Temporiuso.net” di Milano, incontri che, nelle intenzioni degli organizzatori de “La Capagrossa Coworking”, dovevano interessare soprattutto i commercianti e gli artigiani che vi lavorano.
Il nucleo antico ruvese è ammirato per la sua bellezza, nonostante la patina di leggero decadimento che lo vela: negozi che chiudono, case antiche disabitate, di cui alcune svilite da un degrado che, nonostante tutto, non cela completamente qualche decorazione, un’iscrizione. Ma se è vero questo, è giusto ricordare che stanno aprendo altre realtà nel centro antico. Un piccolo passo che darà vita a un percorso di rigenerazione.
Una possibile soluzione per attivare tale processo di rinascita è stata fornita da Matteo Persichino del Laboratorio “Temporiuso.net” che, nell’incontro open air nel piazzale antistante lo sportello IAT, ha illustrato i sette passi del “riuso temporaneo di spazi urbani” i quali possono essere utilizzati per accogliere, temporaneamente appunto, diverse attività, soprattutto artigianali e commerciali, in attesa di una rinascita definitiva. Si tratta di luoghi pubblici e privati, concessi, di solito, in comodato d’uso gratuito. I destinatari si impegnano a ridare loro nuova vita, apportando piccole migliorie con risorse economiche limitate. In tal modo si innesca un processo rigenerativo che può anche consolidarsi nel tempo. Come è avvenuto, con successo, a Chiari (BS) e in altre città europee. In spazi piccoli e anche grandi. Dando impulso anche all’occupazione.
I sette passi sono mappatura degli spazi in abbandono o sottoutilizzati; mappatura delle popolazioni e dei gruppi di interesse; ri-cicli di vita; infrastrutture e architetture temporanee; bandi e inviti alla creatività; start up e attivazione di politiche pubbliche per il riuso temporaneo.
Quest’ultimo passo ha interessato soprattutto il sindaco Pasquale Chieco, presente con la maggior parte dei consiglieri che lo sostengono, perché si tratta di un tema molto delicato e capace di attivare, al contempo, numerose polemiche. Il primo cittadino ha chiesto soprattutto come poter convincere i proprietari degli immobili sfitti nel centro storico a concederli in comodato d’uso gratuito per attività di carattere temporaneo.
«Non ci sono soluzioni preconfezionate – spiega Persichino – posso solo dire che in alcune città il sindaco e gli assessorati competenti hanno attivato fondi a cui i proprietari degli immobili hanno potuto attingere. Oppure prevedere riduzioni IMU e TASI. Ci sono diverse soluzioni. E’ chiaro che, nella maggior parte dei casi, i proprietari vogliono avere una contropartita. Bisogna cercare di venire incontro alle esigenze di tutti. Per esempio, il rispetto dei vincoli normativi è fluido nel senso che, fatti salvi quelli inderogabili, in base al contesto in cui si opera, di comune accordo, si può decidere di derogare a talune norme, senza pregiudizio per la collettività».
Alla fase “teorica” è seguita la fase pratica con l’applicazione dei “sette passi” nel nucleo antico di Ruvo di Puglia, dalle 10.00 alle 18.00 di ieri.
Oggi pomeriggio, a partire dalle 18.00, a Palazzo Caputi, si svolgerà un altro appuntamento che dovrebbe interessare gli operatori economici ruvesi. Si tratta di “Mobilità sostenibile a vocazione turistica”, a cura di Veloservice (Bari). Interverrà Antonio Mazzone, consigliere comunale delegato alla promozione delle politiche ambientali.