Palazzo Avitaja

CASSE COMUNALI SENZA LIQUIDITA': LO SCENARIO

Una cosa è certa: stiamo attraversando un passaggio storico decisivo per la vita del nostro Comune. Che le casse comunali stessero vivendo una fase non proprio rosea era noto a tutti, ma che l’esposizione debitoria stesse nell’immediato stringendo il cappio attorno a Ruvo di Puglia è una scoperta delle ultime ore.

La vicenda ha imposto alla macchina amministrativa tagli sostanziali al capitolato dello sport e della cultura, con il programma dell’estate ruvese che in via ufficiosa è stato annullato.

Diverse associazioni hanno preferito spostare le manifestazioni previste in comuni limitrofi, mentre all’interno di Palazzo Avitaja resta tanta amarezza e un’aria di soffocamento che sta opprimendo gli amministratori.

E allora l’ipotesi dimissioni dell’intera giunta è dietro l’angolo, soprattutto perchè senza pecunia è oggettivamente impossibile amministrare e bisognerà fare i conti con la frustrazione di assessori, come ad esempio Pasquale De Palo, che tanto hanno fatto per la città, ma che ora hanno le mani legate e non possono realizzare quanto ideato.

Per il momento bocche cucite e vedremo con il passare delle ore quali sviluppi prenderà la vicenda.

Molto probabilmente si aspetterà il primo settembre per vedere se il Patto di Stabilità consentirà ai nostri amministratori di rifiatare un attimo, prima del rush finale dell’amministrazione Ottombrini.

E su una panchina di Piazza Dante è seduto anche il “Festival Talos” desideroso di conoscere il suo futuro, anche lui in discussione sempre per la mancanza di fondi a disposizione del Comune.

La vicenda analizzata dall’angolo culturale sembra semplicemente un’impossibilità a organizzare manifestazioni, ma si è scelto questo punto di vista perchè questa amministrazione ha ritenuto gli eventi fondamentali per lo sviluppo turistico-economico di Ruvo di Puglia e, dunque, sospesi essi, di fatto si blocca la città; e poi lo si fa per cercare di non allarmare ulteriormente i cittadini ruvesi che non vogliono neanche sentir parlare di “default” del Comune, ma purtroppo senza moneta anche le migliori aziende sono destinate al fallimento.

 
 

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