Capone: boom di adesioni al bando Innonetwork
Oltre 188 milioni di investimenti per il bando Innonetwork varato dalla Regione Puglia per realizzare progetti ricerca collaborativa creando partnership tecnologiche tra imprese e organismi di ricerca e tra aziende e start up tecnologiche. È questo il risultato record del bando aperto il 10 febbraio 2017 e chiuso nella giornata di ieri. Sono 837 le imprese e gli organismi di ricerca che si sono candidati attraverso la procedura online aggregandosi tra loro in associazioni temporanee, contratti di rete o consorzi. Intendono investire quasi 127 milioni in ricerca industriale e 61 milioni in sviluppo sperimentale per 121 progetti di ricerca dedicati a cinque sfide sociali. La più gettonata tra queste è “Salute, benessere e dinamiche socioculturali” alla quale sono dedicati 44 progetti, al secondo posto “Città e territori sostenibili” (36 candidature) a seguire “Sicurezza alimentare e agricoltura sostenibile” (22 preferenze), “Industria creativa e sviluppo culturale (10 candidature), infine “Energia sostenibile” (9 proposte). “È un chiaro segnale – ha commentato l’assessore regionale allo Sviluppo economico Loredana Capone – della volontà delle imprese di innovare processi e prodotti. Questi progetti si aggiungono agli investimenti in ricerca che si accingono a fare le imprese attraverso gli incentivi dei Contratti di Programmi per le grandi industrie e dei Programmi integrati di agevolazione per le medie e le piccole imprese che hanno raggiunto complessivamente già 366 milioni di euro. Ma è anche il segnale di un cambiamento che la Regione Puglia ha fortemente voluto e spinto e adesso si sta realizzando”. “Con la nostra strategia – spiega l’assessore – abbiamo puntato a rafforzare la qualità dei processi organizzativi delle imprese e l’efficienza delle Pubbliche Amministrazioni e generare un ecosistema dell’innovazione in cui le imprese dialogassero con le Università e i centri di ricerca. Molte aziende ci hanno dato ascolto e alcune di esse adesso si stanno orientando verso la Manifattura 4.0. Tra le tecnologie abilitanti che hanno scelto di utilizzare, al primo posto ci sono proprio le tecnologie digitali che si applicano alla manifattura mentre la maggior parte delle imprese candidate appartengono proprio al settore manifatturiero”. “Adesso lavoreremo per valutare la possibilità di incrementare le risorse disponibili in modo da finanziare buona parte dei progetti idonei”.