Campagna elettorale LeU a Ruvo di Puglia: lavoro, tasse, scuola e…una matita
La campagna elettorale di “Liberi e Uguali – con Pietro Grasso” a Ruvo di Puglia si è aperta, ieri, presso la Sala Conferenze della Pinacoteca Comunale, con la presentazione di due dei candidati alla Camera nei listini plurinominali del Collegio Puglia 01, il penalista barese Michele Laforgia e Anna Maria Candela, dirigente regionale al Welfare, nelle imminenti politiche del 4 marzo.
Dopo la breve introduzione del segretario della sezione locale di Sinistra Ruvese, Vincenzo Rutigliani, il quale trova «moscia» questa campagna elettorale, tra promesse mirabolanti e fake news, senza mettere le persone al centro e senza la concreta volontà di avvicinare al voto chi, deluso, si è allontanato dalla politica, Anna Maria Candela esordisce confermando le parole di Rutigliani.
«LeU è l’unica forza politica che sta animando, con progetti concreti e toni sobri, una campagna elettorale fatta tra le persone, a cui spesso è difficile spiegare che non tutti i politici sono uguali. Ci sono persone integerrime, sinceramente interessate alla collettività. Un ritorno del Centrodestra al governo sarebbe un incubo». Per Candela Berlusconi, infatti, è incandidabile e ineleggibile (si è in attesa della sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo a cui si è rivolto); la coesione della coalizione tra Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia e “Noi con l’Italia” è solo apparente; la Lega, di fatto, ha rimosso la dicitura “Nord”, ma i continui slogan sulla precedenza agli italiani in generale, quindi anche ai meridionali tanto vituperati vent’anni fa, non fanno dimenticare come l’allora Ministro alle Politiche Agricole Luca Zaia abbia stipulato accordi con la Tunisia per l’importazione di olio extravergine di oliva e come l’olio pugliesi e altri prodotti meridionali siano stati esclusi negli accordi con il Canada (Ceta), nel 2009, rivelatisi un clamoroso autogol per lo stesso Zaia, di fede politica leghista, il quale ha applaudito, come governatore del Veneto, per lo slittamento della ratifica al prossimo Parlamento.
Sono illustrati alcuni punti del programma di LeU: un fisco più giusto in quanto fondato sulla lotta effettiva ed efficace all’evasione ed elusione fiscale che costa più di un miliardo di euro all’Italia. E la flat tax non garantisce equità di tassazione: gli unici a beneficiarne sarebbero i redditi superiori a 100mila euro. Le aliquote di tassazione devono essere progressive secondo l’art. 53 della Costituzione e se si pagano deve esserci una controprestazione adeguata.
Capitolo lavoro: LeU intende riproporre l’introduzione dell’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori: “basta stage e lavoretti sottopagati e non pagati!”. Il lavoro deve essere ridotto a parità di compenso, a fronte della robotizzazione: sottintesa la parità salariale tra uomo e donna. Inoltre proporranno un piano di investimenti pubblici che crei lavoro e favorisca la crescita dei salari, sbloccando l’ascensore sociale.
Capitolo salute e assistenza: per ragioni economiche, 12 milioni di italiani rinunciano a curarsi e per i costi elevati del privato e per i biblici tempi di attesa nel pubblico. Il sistema sanitario nazionale non può essere privatizzato perché una prestazione del pubblico non può costare più del privato. Bisogna investire per ridurre le liste di attesa e bisogna ridurre il superticket.
Capitolo scuola: la proposta di Grasso di abolire le tasse universitarie fa parte di un programma più complesso. Se si recuperasse il miliardo e più di tasse evase, con l’1% di questo si finanzierebbe un’Università sempre più asfittica e costosa, dalla quale sono esclusi i meritevoli non abbienti. Un no reciso alla Buona Scuola e un sì alla introduzione dell’obbligo scolastico fino all’ultimo anno delle superiori, maggiore autonomia del corpo docente, investimenti nella edilizia scolastica e nella ricerca.
Capitolo immigrati: è il Regolamento di Dublino che costringe gli immigrati a risiedere in Italia, “imprigionati” nei CIE e nei CARA. Non bisogna dimenticare che gli immigrati regolari aiutano a pagare le pensioni a tutti. Alcuni delinquono? Lo fanno , anche gli italiani e la comminazione di pene, a seguito di equi processi, non deve conoscere colore e provenienza geografica. Tra gli altri punti: sì allo Ius Soli, al matrimonio egualitario, alla promozione dell’autonomia e occupazione femminile, a un serio investimento nei centri antiviolenza. Molto impulso alle politiche ambientali.
Alla fine, Candela esorta a votare LeU, «vero voto utile».
Un brevissimo intervento del sindaco Pasquale Chieco conferma che, nonostante le “diverse vedute” in occasione delle imminenti politiche, esiste convergenza e sintonia tra i sei consiglieri del Partito Democratico e i quattro rappresentanti di maggioranza di Sinistra Ruvese e Ruvo Futura, partiti legati a LeU, formazione nata da Mdp e Sinistra Italiana e Possibile.
Michele Laforgia, appena giunto dall’apertura bitontina della campagna elettorale con Massimo D’Alema, critica il Rosatellum, una legge creata da PD e Forza Italia per creare un Parlamento di fedelissimi: in pratica una legge che favorisce l’antipolitica.
LeU mira a costruire un nuovo soggetto politico nel territorio, recuperando gli sfiduciati, coloro che si sono allontanati dal PD perché delusi. Laforgia invita a votare LeU e fa distribuire al pubblico una matita rossa che ha una forte valenza politica: la matita è simbolo di cultura, di creatività, di potere – è con una matita che si fa la croce sul simbolo – . E il pugno che la brandisce è quello dei contadini, degli operai, di persone che lottano contro le ingiustizie.
Conclude Lia Caldarola, consigliera di Sinistra Ruvese, che invita a non affossare i risultati delle amministrative del 2016 e quindi a votare per LeU.
Anche se il grande spettro contro cui, da destra a sinistra, si deve combattere è l’astensionismo…