BUONI SPESA: ECCO I REQUISITI NECESSARI
Sono stati pubblicati sul sito del Comune di Ruvo di Puglia l’avviso e i modelli di domanda per i cittadini in condizione di difficoltà a causa dell’emergenza Covid 19 che intendono richiedere i buoni spesa e la manifestazione di interesse con relativa istanza per gli esercizi commerciali di generi di prima necessità e per le farmacie che intendono essere inseriti nell’elenco comunale delle attività disponibili ad accettare i buoni spesa.
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I buoni spesa verranno dati innanzi tutto a coloro i quali non hanno a disposizione alcun aiuto pubblico. Verranno forniti ai nuclei familiari del Comune di Ruvo di Puglia che non hanno avuto entrate e redditi nel mese di marzo corrispondente a un reddito di 150 euro per ogni componente del nucleo. (Esempio: un nucleo composto da tre persone non deve aver avuto entrate superiori a 450 euro nel mese di marzo). Inoltre, non si devono avere risorse depositate in banca o in depositi postali a cui attingere per soddisfare il proprio bisogno alimentare. Le risorse depositate devono essere commisurate al numero dei componenti del nucleo familiare: per poter attingere, un nucleo familiare composto da una sola persona non deve aver una somma superiore a 3mila euro. Se il nucleo familiare è composto da due persone non deve essere superiore a 4500 euro, se è composto da tre persone non deve superare i 6mila euro. Ogni componente in più corrisponde a 1500 euro in più.
Il buono sarà commisurato al numero dei componenti della famiglia, sia in termini di determinazioni di requisiti, sia per la determinazione dell’ammontere del buono alimentare.
I nuclei familiari composti da una sola persona avranno 200 euro, quelli con tre persone 340 euro, quelli con quattro avranno 460 euro, con cinque o più componenti avranno un buono di 600 euro. Inoltre, il buono alimentare viene incrementato di 60 euro se ci sono bambini inferiori a 3 anni.
La seconda platea a cui verranno forniti i buoni spesa è costituita, invece, da coloro i quali hanno un qualche aiuto dallo stato, ad esempio il reddito di cittadinanza.
Per accedere ai buoni il reddito non deve superare la somma di 400 euro e non si deve essere in possesso di requisiti patrimoniali, depositi bancari e postali così come detto per la platea 1.
L’ammontare del buono a cui questi soggetti hanno diritto è inferiore di un terzo a quelli aventi titolo prioritario: 1 persona avrà 100 euro, 2 o 3 persone avranno 200euro, 4 persone avranno 300 euro, 5 o più persone avranno 400euro. La cifra del buono si incrementa di 60 euro per ogni bambino inferiore a 3 anni che fa parte del nucleo familiare.
I buoni consegnati saranno cartacei e dovranno essere mostrati all’esercente commerciale.
Gli esercenti per accedere devono andare sul sito, scaricare la modulistica, completarla e accreditarsi attraverso il format dando la propria disponibilità a far parte di questa nuova misura. Possono partecipare i supermercati, i negozi di generi alimentari (frutta e verdura, macellerie, pescherie, panifici) ma anche i negozi che vendono prodotti per l’igiene personale e della casa. E’ esclusa la vendita di sostanze alcoliche e i prodotti di maquillage. Sono inclusi i prodotti per i bambini quindi farmacie, parafarmacie e sanitarie.
I buoni dovranno essere mostrati insieme al documento di identità. L’esercente ogni 15 giorni potrà mostrare questi buoni ai servizi sociali e avrà diritto al pagamento della somma.
“Abbiamo pubblicato sul nostro sito – ha commentato il sindaco Pasquale Chieco – gli avvisi e i moduli per poter accedere ai buoni alimentari, frutto del finanziamento avuto dal Governo per andare incontro a queste fasi di emergenza legate all’epidemia.
Abbiamo lavorato intensamente in questi giorni e abbiamo adottato questi atti per adottare dei criteri che ci consentiranno di essere molto tempestivi nell’erogazione a coloro i quali ne avranno bisogno.
Abbiamo avuto complessivamente la somma 220mila euro, già entrata nelle casse del comune, ma ne arriveranno altri 75mila dalla regione di cui ne parleremo in seguito.
Su questa somma complessiva, di 220mila euro, abbiamo disciplinato l’accesso ai buoni da parte dei nuclei familiari ruvesi impegnando la somma di 180mila euro. Gli altri 40mila euro restano a disposizione dei servizi sociali, dei professionisti dei bisogni sociali della nostra città, così da essere sicuri di andare incontro a tutte quelle situazioni ulteriori che non riusciranno ad avere risposta attraverso questi criteri che abbiamo stabilito. Con questa prima azione speriamo di arrivare alla gran parte che ne hanno bisogno, ma qualcuno potrebbe restarne fuori e quindi noi vogliamo arrivare a tutti quelli che hanno bisogno alimentare immediato.
I 40mila sono nella disponibilità dei servizi sociali per un’ulteriore fase, anche attivando e avendo l’aiuto delle associazioni di volontariato, dei soggetti che nella nostra città già si occupano per solidarietà ordinaria nei confronti delle persone più bisognose erogando alimenti. Questi soggetti potranno attingere a questa somma di 40mila euro per arrivare dove noi, con la nostra misura, non arriviamo.”
“Vi si chiede – ha aggiunto l’assessora Di Bisceglie rivolgendosi agli esercenti commerciali – la possibilità di introdurre degli sconti rispetto ai vostri prezzi per venire incontro alla popolazione“.
“Se avanzano dei soldi dopo aver soddisfatto queste prime persone – ha dichiarato l’assessora Montaruli – ci sarà spazio a tutte quelle persone che hanno una fragilità economica. Ricordiamo che una parte dei 220 mila euro è stata riservata ai servizi sociali quindi c’è sempre un polmone di ossigeno da cui potremo andare ad attingere per aiutare nelle situazioni di urgenza. Lo faremo anche con le associazioni che stanno già al fianco di queste famiglie“.