Berardi attacca: “Caldarola, Paparella e Montaruli ostacoli per questa città”
Orario poco agevole, sabato pomeriggio abbastanza afoso per approcciarsi alla politica. Il primo comizio di Domenico Berardi si svolge in Piazza Dante. Sedie vuote, ma ai lati panchine piene e tanti curiosi pronti ad ascoltare le intenzioni del candidato sindaco di “Ruvesi per Ruvo”.
Sul palco i candidati della sua lista che parlano e scaldano l’ambiente. Uomini e donne comuni, tanti volti nuovi e soprattutto giovanili.
Daniele Di Rella parla dell’artigianato e dell’attività commerciale dimenticata da molti. Poi è il turno di Vanessa Paparella che parla di sanità e spiega le ragioni del suo sì alla discesa in campo di Berardi.
L’imprenditore ruvese comincia la sua orazione cercando il contatto col pubblico. Sanità, giovani, lavoro i motivi che l’hanno spinto a scendere in campo per dare soluzioni concrete alla città.
Per una Ruvo diversa, differente, viva, Berardi ha tante ricette ma non vuole usarle per la competizione elettorale. Le riserva per il 5 ottobre: idee rivoluzionarie che potrebbero aiutare tanti giovani, a suo dire.
Poi ci si tuffa nel campo politico e non risparmia attacchi a donne e uomini della politica locale: “Ruvo per tornare a risorgere deve superare alcuni ostacoli. Si chiamano Lia Caldarola, Matteo Paparella e Caterina Montaruli”. L’attacco più diretto è alla candidata al Consiglio Comunale di Sinistra Ruvese a proposito dell’esproprio ai danni del suolo della Berardi Imballaggi: “Mentre si bocciava il progetto della Berardi Imballaggi, azienda a dir poco nazionale, la signora Caldarola diceva “non possiamo consentire che un’azienda stracciona si impossessi di tanto terreno”. Tanti contenziosi ci hanno portato a spendere tanti soldi. I terreni erano della Berardi, azienda che affonda le radici nel 1861. Il tempo a disposizione è poco e dobbiamo andare al sodo”. Ma perchè “Ruvesi per Ruvo” è divenuta lista politica? “Perchè non avevo risposte dagli amministratori. Prendiamo il cavalcavia della SP231: da quarant’anni non si effettua manutenzione”.
“Tanti legali – afferma – si rifugiano in politica perchè non bravi nel loro campo. Prendiamo degli esempi Lia Caldarola, “Capolavoro” di amministratrice, l’attuale sindaco che ha deluso a più non posso. Una breve parentesi e un applauso all’amico Fatone. Ora vogliamo fare in cinque mesi quello che non è stato fatto in cinque anni. Prendiamo la circonvalazione, divenuta tabù per gli automezzi. Prendiamo l’esempio di amministratori presi da fuori, malgrado l’eccellenza in Ruvo”.
Poi l’appello ai giovani a recarsi alle urne e a credere in lui: “Vi aspetto in privato per spiegare le ragioni e la validità dei nostri progetti fatti a misura per i giovani”.