BASO, CHISSA' CHE NON SIA FINITA!
Chissà che non sia ancora finita. Per il momento è solo una pausa, un momento di stacco. Fatto sta che domenica scorsa è cominciata la Lega A di basket, la prima senza Gianluca Basile sul parquet, dopo ben 21 anni. L’addio sembra essere dietro l’angolo ma una decisione definitiva non l’ha presa. Lo ha riferito lui stesso in un’intervista concessa ad Overtime, la nuova trasmissione di Rai Sport dedicata alla pallacanestro andata in onda ieri pomeriggio per la prima volta: “Vengo da Ruvo di Puglia – ha raccontato Basile al giornalista Maurizio Fanelli – che è un piccolo paesino in cui la pallacanestro ad alti livelli è uno sport praticamente sconosciuto. Ho cercato di entrare in questo sport in punta di piedi, senza fare troppo rumore e cercando di conquistarmi il mio posto con il duro lavoro. Non mi piace festeggiare un addio, la verità è che non so neanche io cosa farò. Ho bisogno di un momento di pausa e questa cosa la pensavo già da un paio d’anni. C’è un tempo per iniziare e un tempo per finire ogni cosa e bisogna avere il coraggio di alzare la mano e dire basta nel momento giusto”.
A prescindere da quella che sarà la decisione Nella sua straordinaria carriera – in cui ha portato a casa, oltre ai due scudetti vinti con la Fortitudo Bologna, anche una Eurolega, due campionati spagnoli e due coppe iberiche e due supercoppe spagnole vinte nelle file del Barcellona con cui ha giocato dal 2005 al 2011 – Per lo straordinario contributo che ha dato alla Nazionale azzurra con cui ha giocato 209 partite segnando oltre 1000 punti ma soprattutto vincendo ben quattro medaglie tra cui spiccano un oro europeo, vinto in Francia nel 1999, e l’argento di Atene 2004.
Infine, Basile indica chi potrebbe essere il suo erede: “Della Valle un po’ mi assomiglia. Sta facendo grandi cose. In attacco ha già raggiunto un buon livello e se migliorerà in difesa potrà togliersi tante soddisfazioni”.