BASKET, TERRORE PER L’ARBITRO ANSELMI: AGGREDITO NEGLI SPOGLIATOI
Si parte dal sostegno nei confronti del nostro concittadino Francesco Anselmi e di tutta la classe arbitrale. Episodio gravissimo che segna un periodo nel quale lo sport non professionistico soffre a causa anche delle troppe tensioni che si respirano.
Campionato di C Gold, non una serie qualsiasi. In campo Castellaneta e Ostuni per gara-2 dei quarti di finale play-off, arbitrano Paradiso e il ruvese Anselmi.
Nell’intervallo fra secondo e terzo periodo, mentre arbitri, osservatore ed ufficiali di campo, si trovavano nello spogliatoio degli arbitri, circa 20 tifosi della società ospitante, incappucciati ed alcuni coperti in volto, sfondavano la porta dello spogliatoio e minacciavano arbitri, osservatore ed ufficiali di campo con espressioni intimidatorie; i suddetti tifosi entravano anche in contatto con il primo arbitro trattenendolo per un braccio e, dopo qualche minuto, venivano allontanati grazie all’intervento di un tesserato della società ospitante, non iscritto a referto, e al successivo arrivo delle forze dell’ordine; ai fatti assistevano l’addetto agli arbitri ed il dirigente accompagnatore della società ospitante che non intervenivano in alcun modo; la società ospitante non ottemperava all’obbligo di esibire la documentazione della richiesta da presentare all’autorità di pubblica sicurezza per il mantenimento dell’ordine pubblico; il primo arbitro richiedeva ai dirigenti della società ospitante che la richiesta gli fosse esibita ma gli veniva risposto che la richiesta non era stata effettuata; la gara veniva ripresa con notevole ritardo, nell’attesa che il personale delle forze dell’ordine fosse presente in numero tale da garantire la sicurezza della squadra arbitrale all’interno dell’impianto di gioco.
Questi i fatti raccontati dal Giudice Sportivo: la società tarantina ha preso le distanze dai violenti che hanno senza dubbio gettato nell’onta della vergogna lo stesso Castellaneta. Pesanti le sanzioni ricadute nei confronti della società di casa.
Sulla vicenda è intervenuto il Gruppo CIA Puglia con un comunicato stampa: “Le riflessioni del gruppo CIA Puglia e della presidenza Fip Puglia dopo i fatti accaduti a Castellaneta giovedì scorso, in occasione della gara-2 del quarto di finale playoff fra Valentino Castellaneta e Cestistica Ostuni.
Non è usuale sentire gli arbitri parlare, anzi è una cosa piuttosto rara.
Siamo qui a scrivere queste poche righe con tanta tristezza, rabbia e rammarico per quanto accaduto ai nostri colleghi nella giornata di giovedì. Due ragazzi e tre ufficiali di campo che, animati solo ed esclusivamente dal profondo amore verso la pallacanestro che tutti noi nutriamo, hanno subito una vigliacca intimidazione nell’intervallo nella gara-2 in corso a Castellaneta, valida per i quarti di finale del campionato di C Gold.
Una ventina di teppisti locali incappucciati hanno fatto irruzione negli spogliatoi sfondando la porta, arrivando a minacciare gravemente gli arbitri della gara e le tre ufficiali di campo e creando un clima di terrore che non appartiene ad una partita di pallacanestro.
Non è questa la pallacanestro che vogliamo, non è questo lo sport per cui trascorriamo tutti i weekend in giro per la regione senza mai viverlo come un sacrificio, ma sempre come il momento più bello della settimana.
Arbitrare non può e non deve mai significare mettere a rischio la propria incolumità”.
Questa la dichiarazione di Margaret Gonnella: “Il Comitato Regionale Fip Puglia ha il compito, anzi il dovere, di salvaguardare l’entusiasmo e la capacità dell’intero gruppo Cia, arbitri e ufficiali di campo. Siamo orgogliosi di poter contare su una squadra arbitrale fra le più giovani d’Italia, e non permetteremo a niente e nessuno di mortificarne la passione. I fenomeni di teppismo sono fortunatamente isolati, nella pallacanestro, ma non possiamo accettare di metterli in conto in alcun modo, anche in caso di eventi – si spera – unici e irripetibili, ma di eccezionale gravità.
Alle società, ciascuna nel proprio ambito territoriale, chiediamo una riflessione, sulla necessità di proseguire e garantire l’attività agonistica senza quei condizionamenti di tipo ambientale che condanniamo sistematicamente a parole ma fatichiamo a debellare, alla prova dei fatti. E’ un passo difficile ma necessario, per difendere il nostro mondo dalla degenerazione della passione. E quando al tifo si accompagna l’intimidazione, è meglio fermarsi, per riflettere. Noi continueremo a stare dalla parte della nostra squadra, quella degli arbitri e degli ufficiali di campo di Fip Puglia. E a sostenerla in tutti modi possibili, nel rispetto dei regolamenti e del gioco pulito. Lo stesso chiediamo di fare a dirigenti ed appassionati, ciascuno con i propri colori”.