Attualità

Le nipoti di Pietro Catalano: “E’ giusto che la lettera torni a noi”

La lettera del sergente maggiore Pietro Catalano a Maria ha appassionato i ruvesi soprattutto per l’amore che trapela dalle parole non scalfite dal tempo.
Amore che ha commosso una della nipoti di Pietro Catalano, Barbara Bombino, che ci rivela «Sono stata io a notare il post di una compaesana sulla pagina del Gruppo Facebook “Sei di Ruvo se…”. Sono stata colpita dal nome del “protagonista” e ho continuato a leggere con interesse, sorpresa, batticuore crescente. E quando, pochi minuti dopo, io e mia sorella Daniela abbiamo avuto la certezza che si trattasse di nostro nonno, la gioia è schizzata alle stelle. Mista ad un’emozione fortissima e travolgente.
E’ stato meraviglioso fare un salto nel passato e “leggere” l’amore che i miei nonni nutrivano l’uno per l’altra. Un amore che ha retto, tenace, alla guerra, alla lontananza, al destino che li ha separati troppo presto. Un tipo di amore del quale si sono perse, ahimè, le tracce nel turbine della “modernità” che a volte, sterile, ci condiziona».
Gli stessi sentimenti che animano sua sorella, Daniela Bombino, che ci racconta «Ho provato tanta emozione, piacevole sbalordimento… ancora oggi, mi sembra tutto così assurdo. Stiamo cercando di metterci in contatto col venditore di Oxford perché mio zio vuole recuperare la lettera a tutti i costi. È un pezzo della nostra famiglia, della nostra vita, di ciascuno di noi ed è giusto che giunga nelle nostre mani».
Forse il cittadino britannico che ha messo in vendita la lettera è il discendente di un soldato che teneva in custodia, nei campi, i soldati italiani, prigionieri degli Alleati. Ma è solo un’ipotesi, come conferma Daniela «Mio nonno scriveva dall’Egitto. E’ stato prigioniero di guerra degli inglesi…chissà, forse quella lettera – insieme a tante altre – è rimasta nelle mani di qualche soldato ed ora un suo parente l’ha messa in vendita».
Intanto noi ci auguriamo che, alla fine, uno dei preziosi simboli dell’amore di Pietro e Maria Catalano torni ai loro discendenti quale tangibile ricordo di un legame che la guerra non è riuscita a spezzare.

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