Austerity e stato sociale: si possono fare parti uguali tra diseguali?
Secondo appuntamento di nutriMenti, i cantieri di formazione socio&politica a cura di Sinistra Ruvese.
Parleremo di Welfare, sabato 14 dicembre alle ore 18:30. Austerity e Stato sociale, un connubio esplosivo, la cifra di un dramma del nostro tempo.
Le politiche di contrazione spesso comportano lo smantellamento dello Stato sociale e accentuano le sofferenze degli strati più deboli della popolazione, i quali registrano un continuo e implacabile peggioramento del proprio tenore di vita, del potere di acquisto, del valore dei risparmi; non è difficile riscontrare che i livelli di concentrazione delle risorse sono paragonabili a situazioni storiche precapitalistiche.
È uno scenario drammatico, caratterizzato da una Società a clessidra, divisa tra un vertice
di pochissimi privilegiati e una stragrande maggioranza di cittadini ridimensionati nelle aspettative e che, in assenza una rete di aiuti pubblici, difficilmente potrà risollevarsi dalla povertà.
La dilatazione delle disuguaglianze, a nostro parere è però il sintomo e non la malattia della situazione attuale: il crescente divario delle disuguaglianze non è una conseguenza naturale della globalizzazione e del progresso tecnologico, ma è fabbricato soprattutto da discutibili politiche fiscali e dalla inadeguatezza della spesa pubblica che, invece, ha una forte capacità di perequazione dei redditi poiché fornisce servizi anche a chi non potrebbe permetterseli.
In quale relazione sono le politiche di contenimento e il peso dei nostri debiti? Chi l’ha detto che l’austerity è la strada giusta per ridurre il debito pubblico? Quando l’economia è in recessione è più utile ridurre la spesa pubblica o aumentarla a favore di settori strategici e acceleratori della crescita? Ha ancora senso immaginare la crescita senza un netto cambio di rotta verso un riequilibrio dell’ecosistema, già compromesso dalle scelte sin qui fatte? Quale ruolo gioca la Ricerca scientifica in questo scacchiere di scelte politiche? E quale sarà l’impatto del MES, il cosiddetto fondo salva-Stati?
Proveremo a chiarirci questo complesso quadro di informazioni, sabato 14 dicembre, con l’aiuto del Prof. Michele Capriati, docente di Politica economica presso l’Università “A. Moro” di Bari, e con tutti e tutte coloro che vorranno contribuire alla discussione. Insieme, per affrontare meglio e più consapevolmente il nostro tempo.
Vi aspettiamo alle ore 18: 30 alla Casa della Cultura-Palazzo Caputi, in via De Gasperi 26.
chi è nutriMenti
Lo abbiamo chiamato così il nostro piccolo regalo di auto-formazione sui temi di cui ci occupiamo tutti i giorni nella nostra attività politica: Ambiente e Territorio, Welfare, Lavoro, Scuola, Politica, Cultura e Diritti, per aprire i primi sette cantieri di costruzione collettiva dell’unica vera via che, a nostro parere, genera un sano progresso: la conoscenza.
Abbiamo chiesto a Esperti e Docenti universitari di arricchire gli incontri con il loro sapere, perché avvertiamo il bisogno di interpretare il mondo con la lente della complessità.
Riteniamo che sia doveroso prepararsi al futuro agendo il presente, rispondere al qualunquismo di chi crede nella paura come strumento, soddisfare la nostra sete di Bene comune; nutriMenti vuole essere uno spazio di confronto, di dialogo, di studio e di (in)formazione che desideriamo condividere con tutti, aprendolo senza condizionamenti a tutti coloro che intendono il sapere come un diritto-dovere di ogni cittadino libero.
La partecipazione ai seminari è libera, gratuita e agli studenti dei Corsi di Laurea di I e II livello del Dipartimento di Scienze Politiche-UNIBA sarà riconosciuta la frazione di CFU prevista dai Regolamenti Didattici; agli studenti dei corsi di laurea L-42, LM-5, LM-84 che parteciperanno a 4 incontri sarà riconosciuto 1 CFU, a quelli che parteciperanno a 7 incontri, 2 CFU.