Approvata mozione sullo “ius soli”. Presto cittadinanza civica ai bimbi residenti a Ruvo di Puglia
Con dieci voti favorevoli della maggioranza contro i cinque negativi dell’opposizione, nella tardissima serata di ieri, è passata la mozione di sostegno alla legge sullo “ius soli” presentata in Consiglio Comunale dai consiglieri Raffaella Di Terlizzi e Rino Basile (Ruvo Futura); Lia Caldarola e Antonio Mazzone (Sinistra Ruvese); Mario Paparella (Partito Democratico); Pina Picciarelli e Francesco Summo (Indipendenti) su invito dell’Azione Cattolica Italiana.
Un esito che sarà suggellato sia dall’invio dello stesso ordine del giorno alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Presidente della Camera dei Deputati e alla Presidentessa della Camera dei Senatori, sia dal conferimento della cittadinanza civica a tutti i bambini nati in Italia da immigrati residenti a Ruvo di Puglia, «come atto di indirizzo politico volto all’inclusione e all’integrazione e come auspicio per un effettivo riconoscimento della cittadinanza italiana da parte del legislatore italiano».
Conferimento che avverrà durante una festa collettiva a cui tutta la cittadinanza sarà invitata a partecipare, «in segno di civiltà e accoglienza» come suggerito dal consigliere Antonio Mazzone.
La mozione, iscritta al punto 7 dell’odg e presentata sin da febbraio scorso, prima che l’esito delle Politiche sancisse, con il contratto “giallo-verde” del nuovo Governo, “il congelamento” – e i sostenitori auspicano la non sepoltura – del percorso di approvazione del dd.ll. n. 2092 “modifiche alla legge n.91/1992 ed altre disposizioni in materia di cittadinanza”, è stata oggetto di appassionata discussione da entrambe le ali degli scanni dell’Aula Pertini.
I consiglieri di maggioranza sono consapevoli che sarà difficile, con l’attuale Governo, una ripresa della discussione sul riconoscimento della cittadinanza italiana per “ius soli” ai bambini, ragazzi nati in Italia da stranieri qui residenti in Italia da molto tempo.
D’altronde il percorso si è interrotto dalla precedente legislatura, tuttavia apportano un contributo alla causa di bambini e adolescenti che, di fatto, subiscono «ingiuste limitazioni al godimento di diritti e facoltà», nonostante siano parte attiva e viva del tessuto sociale italiano.
Tutto ha inizio con la testimonianza autobiografica della consigliera Di Terlizzi a cui la figliola ha chiesto perché Marco, suo compagno di classe e figlio di immigrati residenti a Ruvo di Puglia da anni, non sia cittadino italiano, nonostante sia perfettamente integrato nella vita sociale ruvese. Marco troverà difficoltà a partecipare all’Erasmus e a esercitare diritti riconosciuti ai suoi coetanei e che consentono, loro, di vivere pienamente. Questo perché non si rispettano, in concreto, anche attraverso il “no allo ius soli” gli articoli 2 e 3 della Costituzione Italiana sulla inviolabilità dei diritti umani e sulla pari dignità e uguaglianza dei cittadini.
A Di Terlizzi replica la consigliera Mariatiziana Rutigliani (Forza Italia) che, a nome di tutta l’opposizione, ribadisce che il “no allo ius soli” («che non è legge umanitaria») delle forze di Destra a livello locale e nazionale non è indice di razzismo e mancato riconoscimento della dignità umana. Anzi! Ai figli di immigrati sono riconosciuti , come è giusto che sia, diritti quali l’istruzione gratuita, l’assistenza sanitaria e altri diritti riconosciuti ai loro coetanei italiani. Rutigliani porta sul banco dati Istat che dimostrano come, nel 2016, 200mila stranieri siano diventati cittadini italiani e si prospetta che nel prossimo futuro altri 20mila lo diverranno, andando a creare un forte divario tra numero di italiani “ius sanguinis” e nuovi cittadini italiani.
La consigliera Lia Caldarola esprime sconcerto per certe prese di posizione, soprattutto da chi, qualche mese fa, tuonava contro la mancata chiusura delle scuole per la venuta di Papa Francesco a Molfetta in onore di Don Tonino Bello, il Vescovo degli Ultimi, degli immigrati, concreta espressione del Vangelo e dell’accoglienza. «E ricordatevi che noi Italiani siamo stati accusati di aver portato la mafia ovunque. Accuse rivolte anche a onesti lavoratori che migravano in altre terre in cerca di fortuna».
Risponde il consigliere Antonello Paparella (Forza Italia) che ribadisce il no al razzismo, ma sottolinea come sia necessario tutelare i valori e la cultura italica, le sue tradizioni che potrebbero essere compromesse da un forte radicamento di culture spesso ostili alla nostra. E fa un suggerimento: visto che la mozione è partita da un invito dell’Azione Cattolica e quindi dalla Chiesa, perché non dare il buon esempio di accoglienza, facendo vivere i migranti nelle canoniche, negli immensi appartamenti vuoti ecclesiali e, spesso , di proprietà degli stessi sacerdoti che, contrariamente a don Tonino, vanno in giro su auto quasi di lusso? Perché non iniziare da qui?
La consigliera Pina Picciarelli pone, a sua volta, un interrogativo: «Chi sono gli Italiani?». Già, chi sono? Italiani di discendenza araba, normanna, peuceta, dauna, asiatica: Italia coacervo di razze, per fortuna, dove c’è la convivenza delle differenze, che apportano ricchezza. Picciarelli si dichiara orgogliosa di essere firmataria di questa mozione che costituisce un piccolo tassello per la promozione alla legge sullo ius soli.
Il consigliere Rino Basile, dopo aver letto testi di Don Tonino e testimonianze di giovani aspiranti alla cittadinanza italiana per ius soli, si dichiara contento di contribuire a fare della Politica, della vera Politica, quella includente, quella che accoglie e riconosce la dignità umana, quella che prescinde da paure e pregiudizi.
Risponde il consigliere Orazio Saulle (Forza Italia) che, ribadendo ancora una volta come il no allo ius soli della destra riposi su valide ragioni che nulla hanno a che vedere con il razzismo, ricorda come la vera inclusione si realizzi con i fatti, magari senza spettacolarizzare, senza riflettori, ma con discrezione perché si obbedisce a una legge interiore.
Conclude il sindaco Pasquale Chieco che sottolinea come negare la cittadinanza a bambini e adolescenti, figli di immigrati, ben inseriti nel tessuto sociale italiano, contrastando anche con gli articoli 2 e 3 della Costituzione – nonostante l’art. 10 sia una valvola di sicurezza (L’ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme di diritto internazionale generalmente riconosciute) – «ma questo non è sufficiente» – significhi avere un futuro cupo, dominato dalla paura, dal sospetto e questo non deve avvenire. Per cui è orgoglioso anche lui di farsi latore, con la maggioranza, di istanze tese a confermare la dignità di chi vorrebbe diventare cittadino italiano per “ius soli”.
Ho seguito il consiglio comunale e in vita mia non ho mai ascoltato relazione più straziante di quella di ieri sera. Egregi signori a voi sfugge l’italianità di vero italiano , la vostra esterofilia non ha limiti.Abbiamo cittadini Ruvesi e Italiani sull’orlo della povertà e voi occupate una assise solo per perorare le vostre idee. Io ho una figlia di 36 anni vedova da sei anni e con tre bambini, fitto di casa , non serve fare tutto l’elenco.Ho tentato di mandare a un oratorio estivo i due più grandicelli , le cifre erano da capogiro.Abbiamo desistito mentre il viso dei due bambini si incupiva e sicuramente avranno pensato che sono ai margini della società Noi paghiamo tutto mentre assistiamo all’istruzione gratuita , doposcuola alle suore Don Bosco , bus per il mare , di gente che ha almeno due auto , che hanno accesso ai benefici statali . Non voglio dilungarmi altrimenti scopriremo altri altarini.Qualcuno che siede comodamente nei banchi del consiglio nel momento della disgrazia sembrava avere la soluzione in mano . L’avevamo capito che era pura ipocrisia. Io resto con i miei nipotini voi prodigatevi con i migranti.