ANTONELLA BRUNO E IL MONDO DELLA FORMAZIONE: “IL RUOLO GENITORIALE MI AIUTA TANTISSIMO”
Energica, vitale, innamorata della vita, mamma, moglie, formatrice. Tanti sono i profili di Antonella Bruno, da sempre impegnata nel sociale, che racconta la sua esperienza di vita partendo dall’emisfero chiamato “BabySensory” e dal ruolo che riveste.
Madre di due figli, il suo essere mamma è un valore aggiunto al suo lavoro: “Nel mio ambiente lavorativo guardo tutto con occhi diversi e più diretti all’obiettivo che mi prefiggo dal punto di vista professionale. Sia come formatrice che come operatrice del “BabySensory”, ciò che mi sforzo di trasmettere è l’importanza della relazione umana alla base dell’apprendimento”.
Il “BabySensory” è un’attività del Ciofs FP/ Puglia che ha avviato 4 anni fa: “Ero appena diventata mamma di Antonio e dopo il corso di formazione in Calabria, ho iniziato i corsi x bimbi da 0 a 16 mesi sperimentando e preparando le lezioni “su” mio figlio e questo è il valore aggiunto che mi caratterizza in questa attività: essere testimone della relazione genitore-figlio e basare la relazione sul gioco e sul tempo di qualità da trascorrere con i figli”.
Ecco perché vale la pena iscriversi al BabySensory: “Perchè un genitore che lavora deve saper scegliere come dedicare energie e tempo ai propri figli e il babysensory è un’attività che il genitore svolge per sessanta minuti col proprio bambino, ne comprende i bisogni e si relaziona attraverso il gioco. Se una mamma rientrasse da lavoro e stesse a casa con il figlio, nn riuscirebbe a dedicargli nemmeno 10 minuti di tempo esclusivo…tra lavatrice, aspirapolvere e cucina. Adesso ci saranno diverse novità: “A livello nazionale è stata approvata la sperimentazione, brevettata da me, delle FIABE ANIMATE da genitori e figli (16/30 mesi). Per cui ci si diverte seguendo il ritmo, le passioni e lo spazio dei bambini che guidano mamme “fatine” e papà “cacciatori” nell’interpretazione delle fiabe”.
L’attività di formatrice riveste un ruolo di primo piano nella sua vita: “Nell’ultimo periodo mi sto occupando di un progetto dell’agenzia per il lavoro del Ciofs/FP, ovvero dell’orientamento al futuro universitario o lavorativo dei giovani studenti dell’ITC e del Liceo. Mi rendo conto che il mio obiettivo professionale viene valorizzato dal ruolo genitoriale: i giovani vanno alla ricerca di punti di riferimento che li stimolino, li aiutino a riscoprire i loro talenti, che li spronino a seguire le proprie passioni per dare il meglio di loro”.
Come coniughi la vita di mamma a quella di formatrice? “Una mamma lavoratrice, nel 2017 così come in passato, prevede un’organizzazione e gestione del tempo molto stressante e di un buon contesto di relazioni familiari (fondamentale è avere accanto un MARITO che comprende e collabora). I bimbi imparano a rispettare i ruoli all’interno della famiglia, comprendono il valore del tempo, il senso del dovere e della collaborazione, imparano anche a fidarsi e a far ricorso ai nonni e agli zii quando ne hanno bisogno.
Che significato dai all’8 marzo? “E’ un giorno come tanti altri per una donna che ha la sua indipendenza e autonomia fisica e psicologica. Una data storica per ricordare un gesto. Un’occasione per riflettere sul ruolo della donna nella società. Soprattutto nel 2017, è un momento in cui tutte noi, madri delle nuove generazioni siamo chiamate ad educare i nostri figli alla felicità e al bello, perchè un bimbo felice non sarà mai un uomo violento”.